Edizioni Padre Pio da Pietrelcina

La storia di Maria Pyle, una delle più esemplari figlie spirituali di Padre Pio, raccontata da padre Bonaventura Massa.

"Arrivarono davanti al convento intorno alle 20. Guglielmo scese dall’automobile e andò subito ad esplorare la zona. La campana della chiesetta di Santa Maria delle Grazie «dava gli ultimi rintocchi dell’Ave Maria. Era la sola cosa viva in quell’angolo di mondo che pareva negletto da Dio, tanto era brullo e triste. Il visitatore si guardò attorno e, dopo aver dato un’occhiata alla chiesa, trovò aperta la porta che immette nel convento e vi entrò». «Andiamo a vedere da vicino questo Padre Pio», si disse. Salì le scale che conducono al primo piano, dove ci sono le celle. Ma «fu bruscamente afferrato per un braccio da un frate laico», comparso all’improvviso nella penombra del lungo corridoio, che gli chiese: «Che cosa fa lei qui? Via, via... Non sa che è proibito? Ma guarda quanta impudenza... Via, via... giù, subito... e non tenti un’altra volta... Se lo ricordi... Ma guarda cosa bisogna vedere... Tutti questi curiosi... Se la trova il padre Guardiano...». E, senza neppure un accenno di delicatezza, il fraticello scortò sottobraccio l’intruso fino al pian terreno, dove gli chiuse bruscamente la porta alle spalle, mentre gli riservava l’ultimo complimento: «Scostumato!»..."

Gli insegnanti e l’esperienza di Padre Pio, riletti da un suo confratello e da un suo biografo, diventano una “lettera ai sacerdoti” per incoraggiarli a vivere con coerenza e con gioia il loro ministero. Questo libro pone anzitutto in evidenza il fondamentale compito sacerdotale, che emerge nitidamente dalla tormentata vocazione e il contrastato esercizio del servizio pastorale che hanno contraddistinto la storia personale di san Pio da Pietrelcina (capitolo I), di cui successivamente vengono delineate riflessioni ed esperienze che rendono ancora più chiare la sacralità e la funzione salvifica del ministero (capitolo II). Segue una vera e propria “lettera aperta” ai presbiteri, da confratello ai confratelli, firmata da fr. Emiliano (capitolo III). Infine, la riflessione diventa dialogo in un confronto di idee, aperto e costruttivo, tra i due autori della pubblicazione (capitolo IV).

L’agile volumetto è una raccolta di episodi e di aneddoti che ritraggono la realtà quotidiana che si viveva nel convento di San Giovanni Rotondo, negli anni della permanenza di Padre Pio, ma anche l’atmosfera spirituale che scaturiva dalle esperienze ordinarie e straordinarie di quel periodo. L'autore è un frate minore cappuccino (padre Costantino Capobianco) che, vivendo nel convento di Sant'Anna a Foggia, spesso si recava a far visita al suo amato Padre spirituale, riuscendo a trascorrere parecchie ore della giornata immerso nella stessa dimensione del mistico Confratello e dell'ambiente che lo circondava.

In un libro autobiografico, l'itinerario di fede e umano dell'arcivescovo che ha presieduto il tribunale per la canonizzazione di Padre Pio. Un'opera di grande interesse spirituale e storico, curata dal suo successore sulla cattedra di Manfredonia, Mons. Domenico D'Ambrosio.