Gangemi Editore
Il mondo di Natale e Marianna Prampolini. La collezione d'arte
Daniela De Angelis
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 127
Il libro costituisce una ricognizione sulle collezioni d'arte, le abitazioni, i luoghi frequentati dalla coppia reggiana formata da Natale Prampolini, autore delle principali bonifiche italiane della prima metà del secolo e Marianna Tirelli, scrittrice, collezionista, cultrice d'arte. Marito e moglie erano amici di Ojetti, Ricci, Ragghianti, Briganti, nomi illustri della critica d'arte del Novecento, la moglie frequentava i massimi mercanti d'arte in Italia, il marito era in contatto con gli artisti attivi nella Roma degli anni Trenta. Una coppia illustre che collezionò lungamente opere da esporre nelle straordinarie dimore che abitava: la Villa di Mancasale, il Palazzo Masdoni di Reggio Emilia, il Castello II Più Bello a Puianello, il Palazzo Tirelli Cassoli, a Reggio la Villa Tirelli a Quartirolo di Carpi, scenari di vite privilegiate votate al Bello.
Dialoghi tra arte e architettura negli anni della ricostruzione 1945-1955
Elisabetta Cristallini
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 159
"Dialoghi tra arte e architettura negli anni della ricostruzione 1945-1955" traccia un inedito percorso che si snoda tra le pieghe della complessa questione della sintesi delle arti, vista attraverso le voci e le opere di grandi interpreti (Le Corbusier, Léger, Fontana, Munari, Dorfles, Severini, Prampolini, Mirko), di giovani emergenti che a loro guardavano (da Consagra a Dorazio, Perilli ecc.), dei gruppi che con diverse modalità su quel tema si sono confrontati (Groupe Espace, MAC, Art Club) nonché le opinioni di autorevoli figure di architetti, come Bruno Zevi e di critici, come Giulio Carlo Argan. Milano e Roma sono i due centri dove si rintracciano le più interessanti occasioni di dialogo tra arte e architettura, da eventi effimeri, come le Triennali, a esiti concreti, come i grandi cantieri e alcune palazzine. Le declinazioni di questo articolato nodo della storia sul crinale tra le due discipline sono esaminate sullo sfondo degli anni difficili, ma al tempo stesso entusiasmanti e vitali, del primo decennio del dopoguerra, senza trascurare limiti e aporie emersi dalla concretezza del fare.
Da Roma verso il mare. Storie percorsi immagini della città moderna e contemporanea
Maria Clara Ghia
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 255
Eurosky, Decima, Corviale, la via del Mare. Tota e Ninetta Davoli di spalle sulla collina del Trullo dalla quale si vede l'Eur in "Uccellacci e Uccellini". Il Grande Raccordo Anulare, ormai diventato "Sacro". Nanni Moretti sulla sua Vespa mentre visita Spinacelo e Casalpalocco. La chiesa di San Pio da Pietrelcina di Alessandro Anselmi. Federico Fellini che gira "Le notti di Cabiria" con Giulietta Masina ad Acilia. Le chiese di Petreschi e Riva aii'lnfernetto. La via Imperiale, poi Cristoforo Colombo, la macchia verde della tenuta di Castelporziano. La spiaggia di Castelporziano, la folla intorno al palco per il Festival dei Poeti durante l'Estate Romana di Renato Nicolini, con Alien Ginsberg che cerca di contenere i momenti di anarchia intonando un "Om". Ostia Antica e "La decima vittima", di Elio Petri. La foce del Tevere fra tratti dì vegetazione ripariate, imbarcazioni attraccate in terza fila, ville abusive, yachting club, capannoni dismessi, rifiuti e barche affondate, nascoste nelle anse del fiume. L'idroscalo Carlo del Prete e l'assassinio di Pier Paolo Pasolini. Gli scariolanti ravennati e il tracciato regolare dei canali di bonifica, Vittorio Emanuele III che inaugura col primo colpo di piccone ì lavori per il porto dì Ostia Nuova. Le palazzine di Adalberto Libera a Ostia, l'ufficio Postale di Angiolo Mazzoni, lé colonie estive, la "Domenica d'agosto" di Luciano Emmer. Le bufale lungo lo stagno di Maccarese nel territorio paludoso prima della bonifica. Il trampolino dello stabilimento Kursaal di Pier Luigi Nervi con Tony Renis che insegna passi dì danza alle bagnanti in bikini.
Italia nostra. Volume Vol. 496
Libro: Libro di altro formato
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 31
Rivista mensile dell'Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione.
Abitare la terra. Ediz. italiana e inglese. Volume Vol. 44
Libro: Libro di altro formato
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 63
Rivista di geoarchitettura.
Rovine e ruderi: conservazione e progetto
Gianluigi De Martino
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 174
Gli studi sulle cause che portano un edificio alle condizioni di rudere sono molteplici, ma il dibattito al quale si assiste sul come conservare un oggetto del genere assume toni sicuramente più pacati in presenza di ruderi tradizionalmente intesi (complessi monumentali isolati) e in prevalenza in contesti non urbani. Un po' meno serenamente viene affrontato il tema nel momento in cui queste rovine si manifestano in contesti urbani, laddove i motivi di abbandono sono molto meno frequenti rispetto a eventi calamitosi. Su questi si può dispiegare una vasta gamma di ipotesi progettuali, al centro delle quali mantenere sempre la materia, portatrice di valori tanto materiali, appunto, quanto immateriali, questi ultimi essendo garantiti proprio dalla presenza di resti tangibili. Guerre e rivoluzioni al pari di terremoti, incendi o insufficienze strutturali possono segnare il tessuto urbano con ferite che prima di tutte le altre si vogliono sanare; l'opinione pubblica viene di volta in volta interpellata o strumentalizzata per forzare posizioni culturali che, a caldo, tendenzialmente mirano a far accettare quel dov'era, com'era; in questo recitano giustamente un ruolo primario anche motivazioni che nulla hanno a che vedere con l'architettura. Le funzioni contemplative, di cui molti ruderi sono luogo di elezione, richiedono costi di gestione che raramente il pubblico o il privato si sentono di accollarsi. Inoltre, il concetto di 'bene' culturale ha assunto progressivamente accezioni sempre più legate alla sostenibilità economica che un oggetto garantisce prima e dopo l'intervento di restauro; non è chi non veda in questo possibili 'forzature' nelle ipotesi progettuali volte alla conservazione di un patrimonio architettonico costituito prevalentemente di episodi non monumentali. Presentazione di Renata Picone.
Ricerche su Giovanni Baglione. L'iconografia, i ritratti, i dipinti mobili fino al 1600 e il rapporto con il «naturale»
Antonio Vannugli
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 208
Questo libro prende le mosse dall'individuazione di un nuovo "Autoritratto" che Giovanni Baglione (Roma 1569(?) - 1643) dipinse in gioventù e si sviluppa passando in rassegna gli autoritratti e i ritratti attualmente conosciuti dell'artista, per ampliare quindi il discorso sulla sua intera produzione ritrattistica. Attraverso tale indagine, è apparso come non mai evidente che l'incontro-scontro con il Caravaggio ebbe a livello stilistico effetti ancor meno rilevanti di quanto - non di rado per inconfessabili ragioni di mercato - si è oggi generalmente disposti ad ammettere. Essi furono invece non solo marginali e transeunti, ma soprattutto svincolati dal percorso personale di Baglione verso una più fedele restituzione del colore naturale: percorso lungo il quale egli si era incamminato già prima del 1600 e che si svolse in realtà su una linea del tutto indipendente dai fondamenti del naturalismo caravaggesco. A tal fine ne viene ripercorsa la carriera fino al volgere del secolo e in special modo la scarna produzione giovanile da cavalletto pervenutaci, soffermandosi sull'"Apparizione dell'angelo a san Giuseppe" di Mosca come anche, varcata la soglia del Seicento, sulle due serie di Muse e sui diversi quadri con san Giovanni Battista. Infine, la prassi del Baglione pittore viene posta a confronto con il pensiero del Baglione scrittore, che si è tentato di definire con maggior precisione attraverso una sistematica analisi lessicale delle ricorrenze del termine "naturale" nelle "Vite" del 1642.
Il tesoro di antichità. Winckelmann e il Museo Capitolino nella Roma del Settecento. Catalogo della mostra (Roma, 7 dicembre 2017-22 aprile 2018)
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 383
«Vivo come un artista e come tale sono accolto nei luoghi dove ai giovani è permesso di studiare, come nel Campidoglio. Qui è il Tesoro delle Antichità di Roma e qui ci si può trattenere in tutta libertà dalla mattina alla sera». È il 7 dicembre del 1755 ed è con queste parole che Johann Joachim Winckelmann (1717-1768) descrive a un amico la sua prima visita al Museo Capitolino. Negli anni in cui Winckelmann rivoluziona il modo di studiare le testimonianze del mondo antico, il modello di museo pubblico rappresentato dal Museo Capitolino si diffonde in tutta Europa, segnando la nascita di nuove modalità di fruizione dei beni culturali: un «Tesoro di Antichità» non più concepito come proprietà esclusiva di pochi, ma come luogo destinato all'avanzamento culturale della società.
Gli ultimi re di Roma. La dinastia etrusca che governò la Città Eterna
Silvio Sposito
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 352
Quando il passato può dirsi davvero passato? Anche da questa domanda e dalla relativa risposta trova la sua origine questo libro sui re Tarquini di Roma. Ai fatti narrati da Tito Livio e Dionigi di Alicarnasso la voce narrante - il dotto bibliotecario imperiale Marco Quinzio Spurinna - aggiunge il motore occulto della brama di potere, simboleggiata dal tesoro trasmesso da Demarato ai Tarquini. Una fitta trama di sogni rivelatori o profetici percorre l'intera storia e fa da tramite con il mondo iperuranio e ultrasensibile degli dei e proprio in uno di questi messaggi Collatino vedrà l'origine della prossima gloria - ma anche della futura caduta di Roma - nel tesoro reso maledetto dai crimini del Superbo e della folle moglie Tullia. Vale però anche il detto "E pluribus unum": proprio dal travaglio del periodo regio nascerà - non più latino sabino o etrusco - il civis romanus, mentre come esito finale di questo antico processo di sincretismo culturale e globalizzazione mediterranea giungerà - dopo il tempo dei re e della res publica - quello dell'impero. Vi è quindi, al cuore di tutto, la centralità dell'asylum e dell'accoglienza allo straniero, persino ai suoi dei e alla sua religione - pur sempre con il costante e saggio limite della invalicabile sottomissione alla Legge dello Stato; vi è la questione del rapporto tra potere civile e potere religioso; vi è la relazione - misteriosa eppure vivissima - tra mondo degli uomini e mondo degli dei; vi è la grande filosofia ellenica e l'affascinante "Weltanshauung" del mondo arcaico. Gli antichi invero ritenevano che al volgere di un Grande Anno - fatto di secoli o ere più che di giorni o ore - potessero ripetersi epocali eventi del passato. Siamo forse ora alle soglie di un nuovo Grande Anno? Non sarebbe opportuno riflettere - e molto - sulle lezioni del passato, anche di quello apparentemente più remoto? È dunque possibile, alla fine di tutto, affermare con certezza che il passato dei re Tarquini di Roma sia veramente passato?
La fine dell'alleanza. Il ricatto diplomatico nel Pacifico-The end of the Alliance. Diplomatic blackmail in the Pacific 1902/1923-24. Ediz. italiana e inglese
Ippolito Vincenti Mareri
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 144
La fine del "Grande Gioco" tra Russia e Inghilterra sulla via dell'India sfociò dopo la disfatta della Russia da parte del Giappone in un trattato di amicizia tra Gran Bretagna e Giappone nel 1902. Durante la prima guerra mondiale il Giappone scortò le navi che trasportavano le truppe neozelandesi e australiane fino in Inghilterra e nel Mediterraneo appoggiarono le marine inglesi, francesi e italiane contro gli austro-ungarici, addirittura sminando l'Adriatico dalle loro mine. Il Giappone si comportò lealmente durante tutto il periodo operativo dell'alleanza. Le mire degli Stati Uniti d'America sulla Cina, in contrasto con quelle del Giappone spinsero il segretario di Stato Hughes a ricattare l'ambasciatore di S.M. Britannica, sir Gheddes, per non rinnovare il trattato, pena il portare al Congresso il riconoscimento della Repubblica dell'Irlanda. Una battuta dell'addetto militare giapponese a Londra, il generale Itami, che riteneva un fattore positivo l'alleanza con l'Inghilterra sia per l'Estremo Oriente che per la pace, vale la pena di citare: comparando l'alleanza al "Whiskey e soda" e l'Accordo delle Quattro Potenze a un "lemon squash" (spremuta di limone), "ho vissuto abbastanza in Inghilterra per preferire il primo miscuglio!"
Egizi etruschi. Da Eugene Barman allo Scarabeo Dorato. Catalogo della mostra
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 126
La mostra Egizi Etruschinasce dall'opportunità di accostare produzioni e ideologie che hanno accompagnato la nascita e lo sviluppo d i due tra le più grandi mi Uà del Mediterraneo, un mare che nell'antichità ha sempre favorito gii scambi e V incontro di culture. In un periodo, come quello attuale, in cui il Mediterraneo è lo scenario di guerre, di tragedie, di "rifiuto del diverso", la cultura può forse riaprire un dialogo importante, purtroppo interrotto tra coloro che sulle rive del Mediterraneo vivono, seguendo il filo rosso della memoria: dialogo che è stato fonte di progresso, di solidarietà e di pace. La mostra Egizi Etruschi è anche un'importante occasione per presentare al pubblico, per la prima volta, e mettere a confronto con i reperti egizi trovati a Videi, in un "dialogo mediterraneo", alcuni preziosi oggetti egizi provenienti dalla collezione di Eugene Herman e dalla Sezione Egizia del Museo Archeologico di Firenze.