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Giacché Edizioni

Spezia. Calendario della città d'un tempo. 2024

Spezia. Calendario della città d'un tempo. 2024

Irene Giacché

Prodotto: Calendario

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2023

pagine: 28

L'appuntamento annuale delle Edizioni Giacché con il calendario di Spezia della «Città di un tempo» per il 2024 nella consueta veste d'antàn con grandi foto d'epoca incorniciate da fili giallo-oro, propone in copertina il primo Teatro Civico, in una splendida foto del 1871. Anche le pagine interne di approfondimento trattano la storia del teatro in stile neoclassico, opera dell'architetto Ippolito Cremona, del 1846. Per la "solenne apertura del Nuovo Teatro" si tenne dal 14 al 30 agosto un fitto programma di divertimenti; dall'immancabile Ballo, all'illuminazione "a piccoli globi del boschetto annesso al pubblico giardino", dalle luminarie in città e ai giardini, alle "cucagne di mare e di terra". Poi regate, voli del pallone aerostatico, gioco dell'oca, musica nel boschetto e corsa nei sacchi, "con le attrazioni che la città può offrire ai Signori Forestieri", i rinomati stabilimenti balneari e "le amenità di un Golfo, nel cui seno natura si compiacque di spandere e depositare i più dilettevoli incanti". E sempre ai bagni, in particolare al "trenino", è dedicato ottobre, con le sue fermate a Porta Rocca, al Canaletto, a Fossamastra con gli stabilimenti in stile Belle Époque dell'Iride e del Nettuno E ancora mare e costa a novembre tra Cadimare e Marola, con Gino Ragnetti che commenta una bella foto inedita dei borghi della costa ovest visti dal mare e racconta quello che c'era e oggi non c'è più, dai ruderi della torre seicentesca, alla punta di San Gerolamo, fino al miracolo della "polla" di Cadimare. Nelle immagini dei mesi si va poi da un viale Mazzini di fine Ottocento, quando non c'erano le palme, al palazzo del Governo appena terminato, di cui Diego Savani ci svela in anteprima notizie sugli arredi interni e le maestranze che li hanno costruiti, anticipando alcune notizie dal suo libro di prossima uscita. Nella bella immagine inedita di gennaio, siamo nell'ex Viale Margherita di primo Novecento, tra la Caserma di Fanteria e il Palazzo Maggiani, l'edificio Art Nouveau più rappresentativo della città, con la ricchezza dei suoi elementi scultorei (Valeria Scandellari). Altra immagine storica della vecchia Spezia è "la mescita della mes-ciüa ai quattro canti. Nella foto un "punto di ristoro" a base di mes-ciüa, con la venditrice del piatto spezzino per antonomasia, immortalata dal fotografo assieme a un distinto cliente col piatto in mano e a un vivace gruppo di bambinetti e operai sorridenti. Un'altra bella foto di primo Novecento ci porta a maggio in una via Chiodo fiorente di attività, con insegne dipinte a mano, lampade in stile, e belle vetrine rivestite con raffinate boiserie che caratterizzano l'arredo dell'elegante città del tempo. Bellissima l'immagine di dicembre di una Migliarina di primo Novecento, ormai scomparsa, con i bimbi che giocano in strada, in cui vediamo ancora un lampione a gas e la chiesa antica, sacrificata nel 1933. A giugno una nutrita schiera di scolaretti impara ad attraversare la strada in piazza Chiodo, sotto la guida di maestri e vigili urbani e, a marzo, un'immagine molto nitida ritrae l'incrocio Viale Garibaldi / Corso Cavour agli inizi del traffico veicolare: in primo piano un vigile "smista" l'incredibile traffico tra un autobus e un'automobile! Nel viale e nei controviali lindi e liberi da "ingombri", pavimentati con la rinomata pietra arenaria di Biassa, si ammira il "tunnel" formato dalle chiome dei platani già grandi e di notevoli dimensioni, opportunamente potate dal nutrito staff di giardinieri comunali che operava all'epoca in città. Questa, come la foto di febbraio, ci rimanda a epoche in cui ben pochi erano i mezzi circolanti e una pompa di benzina Agip del 1936 fa ancora bella mostra di sé in Corso Cavour nel dopoguerra.
10,90

Golfo della Spezia e Promontorio del Caprione. Le più belle escursioni tra monti e mare

Golfo della Spezia e Promontorio del Caprione. Le più belle escursioni tra monti e mare

Roberto Mezzacasa

Libro: Libro in brossura

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2023

pagine: 176

Una guida sicura e affidabile, attraverso percorsi scelti e testati dall’autore, da Portovenere a Riomaggiore nelle Cinque Terre, dal giro dell’Isola Palmaria al paesaggio unico della Costa di Tramonti, con le incredibili scalinate a strapiombo sul mare. Tra boschi, ulivi e muretti a secco, da Montemarcello a Lerici e Tellaro, da Ameglia a Punta Corvo, lungo sentieri che vanno, passo dopo passo, dalle morbide colline all’aspra roccia, al mare, tra conventi, santuari, forti e antichi borghi abbandonati immersi nel verde. Con mappe 1:25.000, descrizioni dettagliate dei percorsi, profili altimetrici, tracce GPS, avvertenze e varianti proposte in base al livello di difficoltà, che facilitano la scelta degli itinerari e offrono un’ampia possibilità di escursioni per tutti.
16,90

Rime irriverenti. Tra politica, satira e spezzinità. Raccolte e commentate da Alberto Scaramuccia

Rime irriverenti. Tra politica, satira e spezzinità. Raccolte e commentate da Alberto Scaramuccia

Ubaldo Mazzini

Libro: Libro in brossura

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2023

pagine: 160

È un Ubaldo Mazzini pressoché sconosciuto il giovane autore di questi versi mordaci, che si firma 'Gamin', parola francese che indica il monellaccio impertinente. Pubblicate sui periodici locali 130 anni fa, le 'rime irriverenti' testimoniano anche la passione politica e la 'verve' del grande intellettuale spezzino. Gli scritti giovanili del Mazzini sono firmati con quello pseudonimo che al lettore contemporaneo rivelava subito una presenza diversa, originale, distante da quella del tipico cronista dell'epoca poiché, tra i tanti meriti dell'Ubaldo figura anche quello di aver rappresentato sentimenti popolari diffusi elevandoli, pur nei toni scanzonati della satira, a pura poesia. Le 'rime irriverenti' del Mazzini, qui raccolte per la prima volta in un volume unico, sono introdotte da un ampio saggio di Alberto Scaramuccia sull'autore e la sua opera, a cominciare dall'origine dell'inconsueto nomignolo. Le 'rime' sono inquadrate sul piano metrico e stilistico con puntuale riferimento al contesto socio-politico del tempo e ci offrono un punto di vista inedito sulla Spezia di fine Ottocento.
19,90

San Bartolomeo delle Cento Chiavi. Alle origini del borgo di Pitelli

San Bartolomeo delle Cento Chiavi. Alle origini del borgo di Pitelli

Linda Secoli

Libro: Libro in brossura

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 224

A San Bartolomeo, di cui oggi resta l'intitolazione del Viale omonimo, era dedicata nel medioevo una Chiesa posta «sullo scoglio alla Marina», fulcro di una nutrita comunità rurale che contava anche un Ospitale e uno scalo marittimo oltre a «li bagni di Pitelli», fonti termali sulfuree censite in più di una mappa storica. L'antico insediamento costiero di Centum Claves, la cui storia è saldamente intrecciata con quella di Pitelli, fu gradualmente abbandonato a partire dal Cinquecento perché «non sicuro dai corsari» e due secoli dopo risultava avere ancora la Chiesa «circondata da muraglie antiche formate con calcina e pozzolana di larghezza palmi 4 circa (...); in una muraglia vecchia verso il Monte di detta Chiesa vi erano immagini antiche dipinte (...) e vi era una muraglia antica più grossa assai delle sopradette, e vi trovarono delle ossa sotto la terra di detta piazza». Questo studio, basato principalmente su materiali d'archivio inediti, ci restituisce il volto del levante spezzino prima degli insediamenti militari e della cantieristica, consentendo, ad esempio, la lettura del paesaggio da San Cipriano a Muggiano con la linea di costa originaria, gli abitati, i canali, la natura del terreno «scosceso, lamoso o paludoso», e del coltivato «vignato, seminativo, boschivo o a oliveto». Il libro si chiude con una cronologia dettagliata della storia di Pitelli a partire dal 1138, data del documento più antico in cui compare il toponimo, fino all'epoca napoleonica.
23,00

1946-2022 Confartigianato alla Spezia, una passione che si è fatta storia. Rappresentanza d'impresa e coraggio del futuro

1946-2022 Confartigianato alla Spezia, una passione che si è fatta storia. Rappresentanza d'impresa e coraggio del futuro

Libro: Libro rilegato

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 112

Oltre settantacinque anni di attività associativa, un traguardo importante per Confartigianato La Spezia, che conferma l'enorme valore del ruolo degli artigiani e dei piccoli imprenditori. In questa preziosa raccolta di testi, fotografie e interviste agli imprenditori, emergono la suggestione dei ricordi e la concretezza di una storia fatta di competenza, responsabilità, solidarietà e orgoglio: la storia di una realtà associativa affermatasi fra le più rilevanti nella rappresentanza degli interessi delle micro e piccole imprese in Italia.
25,00

Il convento scomparso. Lerici e il Convento Agostiniano di Maralunga nei documenti tra XV e XIX secolo

Il convento scomparso. Lerici e il Convento Agostiniano di Maralunga nei documenti tra XV e XIX secolo

Margherita Manfredi

Libro: Libro in brossura

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 200

Una ricerca appassionante basata sui documenti inediti provenienti dall'antico Convento, grazie ai quali l'autrice ha potuto immergersi nella vita quotidiana dell'epoca «subendone gradualmente il fascino e imparando a leggere con celerità quelle terribili, contorte grafie...». Uno studio che ci restituisce una parte della nostra storia facendo rivivere quel mondo scomparso, raccontando e contestualizzando fatti e storie del periodo che va dalla costruzione del monastero nel 1490, alla sua dismissione nel 1799, fino alla demolizione fra il 1880 e il 1890, con la costruzione della batteria militare. Conosciamo così non solo le abitudini alimentari dei frati ma anche la toponomastica dei luoghi, l'origine di antichi cognomi lericini, i personaggi che animavano la vita della Lerici del tempo, le feste, le attività legate a Maralunga svolte dagli abitanti del borgo sui terreni da cui i frati ricavavano soprattutto vino e olio. «Al centro, la vicenda d'un convento scomparso, sorto per devozione alla fine di quel XV secolo che vedeva Lerici e il suo golfo ricoprire un essenziale ruolo di cerniera fra il genovesato e la Lunigiana. L'utilizzo di documentazione inedita consente all'autrice - anche grazie a una penna felice e alla scelta d'un impianto indiziario, esplicitato nell'introduzione - d'accompagnare il lettore attraverso i secoli (...). È così che sotto gli occhi passano uomini e donne, vescovi e frati, e poi, naturalmente, marinai; le cui vite sono delineate dall'analisi di dati concreti, relativi alla gestione del convento, alle attività lavorative, agli introiti, alle uscite, alle vendite d'immobili, alle donazioni, e così via.» (Prof. Antonio Musarra, Sapienza Università di Roma)
23,00

Quando c'era il PCI. Memorie della figlia di «Apollo», un «rivoluzionario di professione» spezzino

Quando c'era il PCI. Memorie della figlia di «Apollo», un «rivoluzionario di professione» spezzino

Maria Cristina Mirabello

Libro: Libro in brossura

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 144

Il volume è dedicato alla figura di Giuseppe Mirabello, conosciuto col nome di battaglia di "Apollo" che, dopo l'esperienza della guerra partigiana in cui ebbe il ruolo di Comandante di Compagnia, partecipò attivamente alla vita democratica del dopoguerra e fu funzionario e dirigente del Partito Comunista spezzino. Lo ricorda in questo libro di memorie la figlia Maria Cristina che ripercorre le tappe fondamentali della vita di Mirabello, dal legame con la natìa Cadimare fino al suo improvviso decesso, nel 1976: un libro di ricordi, con l'Italia della ricostruzione anni '50, poi quella del "boom economico" fino a quella del "compromesso storico". Un impegno politico totale, tante battaglie al fianco dei lavoratori e infine quella tutta spezzina per la conquista del ventiseiesimo consigliere… «Pochi a Spezia, come lui, incarnavano l'originalità ideale e politica - scrive nell'introduzione al libro l'ex Sindaco Sandro Bertagna - formatasi, anche con forti tensioni interne ai gruppi dirigenti, nel corso di un lungo periodo: dall'antifascismo nel periodo della clandestinità, alla lotta armata nelle Brigate partigiane, al protagonismo politico nella Repubblica costituzionale e democratica nata dalla Resistenza. "Apollo" aveva ben salde e ferme consapevolezze, e su queste faceva leva: l'essere figlio del popolo, radicato nei ceti che avevano sofferto penurie e ristrettezze d'ogni genere, come racconta la figlia Maria Cristina, radicalmente antifascista e poi grande partigiano del Battaglione "Vanni".»
10,00

Spezia. Calendario della città d'un tempo. 2023

Spezia. Calendario della città d'un tempo. 2023

Irene Giacché

Prodotto: Calendario

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 28

Anche per il 2023 le Edizioni Giacché propongono al pubblico il calendario di Spezia "della città di un tempo" con la consueta veste d'antàn, belle foto d'epoca tra cui alcune rarità, incorniciate da fili giallo-oro e stampate su fondo avoriato. In copertina troviamo la foto inedita della prima Campionaria, del 1925, al cui ingresso troneggiava una riproduzione tridimensionale della torre dello stemma spezzino. Iniziamo con le mura di cinta e il Parco della Rimembranza e Porta Genova. La didascalia ci rammenta la storia del Parco in cui ogni pianta simboleggia un Caduto spezzino nella grande guerra. A febbraio siamo in via Paleocapa attorno al 1910, con il traffico veicolare costituito da carretti con un tram che va alla Stazione. E che dire della piazza Felice Cavallotti con il suo bel monumento in marmo di Carrara, davanti all'Antico Caffè Terrile? Ad aprile troviamo una delle immagini simbolo della vecchia Spezia: la piazza del mercato con le sue bellissime tettoie Liberty e i "bancheti" dei contadini all'aperto. Maggio ci sorprende con la drogheria "Stoppani Peer" in Piazza del Mercato in una pagina che ripercorre la storia, a Spezia da metà Ottocento, delle famiglie svizzere e delle loro drogherie, pasticcerie e liquorerie. Un'mmagine molto suggestiva di Rodolfo Zancolli ci mostra la costruzione del nuovo palazzo civico contemporanea alla demolizione del vecchio edificio storico che inglobava l'antica loggia medievale comunale, rinvenuta durante i lavori di demolizione. Si dà conto delle polemiche che il nuovo palazzo Liberty, costruito in cemento, suscitò in città. Luglio ci trova in Piazza Mentana, con una bella foto inedita di primo Novecento in una città dai locali e negozi eleganti, dalle vetrine e le boiserie in legno e le lampade in stile; le strade pulite e ordinate col bel lastricato in arenaria di Biassa. Un'altra foto inedita documenta una delle "inondazioni" a cui era soggetta la città dopo le variazioni urbanistiche relative all'allargamento Ottocentesco; qui siamo in Via Chiodo, sotto il portico del Palazzo Doria, l'8 giugno 1903. A settembre la Passeggiata Morin ci appare com'era nel 1915, con le palme piccole appena piantate e gli spezzini che si godono il sole invernale. Novembre ci porta a Marola, nella zona di San Vito descritta da Gino Ragnetti, così come appariva dopo l'inaugurazione dell'Arsenale, con la nuova chiesa edificata in compensazione di quella medievale atterrata nel 1863, per far posto allo stabilimento militare. La pagina dopo ci racconta la storia della centrale termica della Pianta, progettata dell'architetto Oliva in un elegante stile Déco, ed edificata dalla SIEL - Società Idroelettrica Ligure che, grazie all'energia idroelettrica, consentì di elettrificare il circondario. Questa disponibilità di energia a prezzi contenuti, che è il presupposto essenziale dello sviluppo economico, consentì allora lo sviluppo industriale della Spezia, non più condizionato dall'antieconomico impiego del carbone. Il calendario si chiude con una sorpresa: le stampe d'epoca e la descrizione della grandiosa Esposizione del 1887 descritta da Pier Gino Scardigli, che aveva all'ingresso, in via della Cernaia, un grandioso arco elegante in 'stile arabo' progettato da Agostino Fossati. Molte le attrazioni come la 'grande fontana con zampillo d'acqua alto 18 metri'. Questa e le molte altre curiosità descritte, assieme a un intensissimo programma di manifestazioni, attirarono visitatori e celebrità da tutta Italia, come Giosuè Carducci e Giovanni Pascoli, e decretarono il grande successo dell'Expo che si voleva che «per dimensioni e richiamo, adeguatamente testimoniasse il progresso economico e civile del Circondario».
9,90

Ettore Carozzo. Antifascista, popolare, editore dei fuorusciti in Francia

Ettore Carozzo. Antifascista, popolare, editore dei fuorusciti in Francia

Nicola Carozza

Libro: Libro in brossura

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 88

Ettore Carozzo fu un editore antifascista, che pubblicò e diede sostegno ad intellettuali fuorusciti perseguitati dal fascismo come Sturzo, Nitti, Sforza, Salvemini e altri. Il libro, patrocinato dall'Istituto Storico della Resistenza spezzino, è arricchito da fotografie di famiglia e documenti inediti che l'autore ha raccolto, e racconta la vita non certo facile del protagonista che, malgrado fosse un reduce decorato nella Grande Guerra, in cui aveva riportato gravi lesioni, dovette riparare in Francia sotto il fascismo. Anche in Francia egli fu sempre e comunque tenuto sotto sorveglianza dal regime che, in uno dei dispacci ministeriali pubblicati nel libro lo ipotizza «affiliato a una setta terrorista di Parigi» e lo definisce «irriducibile disfattista» e «divulgatore all'estero di odio feroce contro il nostro Duce». Ettore Celestino Carozzo, ci ricorda l'on. Pierluigi Castagnetti nella sua introduzione al libro, «era più di un editore impegnato, era un antifascista intenzionalmente impegnato a pubblicare materiale critico e ostile al fascismo. Si doveva essere antifascisti, perché il fascismo era tutto il contrario di ciò che rappresenta la centralità della persona umana. Se si fosse stati complici, anche solo per sottovalutazione o per indifferenza, del fascismo, non ci sarebbe stato più alcun senso nell'impegno politico per i cattolici. La Chiesa tardava a capirlo, ma i cattolici impegnati in politica lo capirono subito. Dunque il loro antifascismo era per così dire profondamente cristiano e, allo stesso tempo, politico, ontologicamente politico».
10,00

La mia storia in Croce Rossa. I miei primi 45 anni di servizio (1977-2022)

La mia storia in Croce Rossa. I miei primi 45 anni di servizio (1977-2022)

Massimo Tartarini

Libro: Libro in brossura

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 128

«Massimo ha fatto della Croce Rossa una missione di Vita oltre che umanitaria, quello che auguro ad ogni Volontario che rappresenta un bene comune e prezioso da preservare.» dalla Prefazione di Luigi De Angelis, Presidente Croce Rossa Italiana Comitato della Spezia «La narrazione di Massimo ha valore anche di cronaca e testimonianza del cambiamento e sviluppo della Croce Rossa a livello centrale e territoriale: (...) nuovi corsi per preparare il personale ad affrontare al meglio nuove criticità e bisogni della popolazione, quindi anche formazione sempre più approfondita e specifica. Vengono menzionati anche nuovi o più idonei mezzi, strumenti, materiali e dispositivi di sicurezza per assicurare l'aiuto più professionale ed adeguato alle persone in stato di necessità. Il libro è tutto questo e di più, perché vengono descritti anche episodi ed eventi legati al servizio, alcuni anche molto dolorosi, altri venati di una certa vena umoristica, la stessa vena che affiora quando Massimo parla del quartiere e dei suoi abitanti che interagiscono con i Volontari e la Sede di Croce Rossa. Ci troviamo di fronte allo spaccato di una piccola comunità che Massimo descrive nel passato e nel presente, e di cui Croce Rossa è stata ed è parte integrante.» dalla Presentazione di Landa Landini, Consigliere Qualificato CRI per l'Applicazione del Diritto Internazionale Umanitario.
15,00

Anni di concerti, dancing e radio libere. Dalle balere ai club rock, performance, avanguardie e culture altre tra La Spezia e Versilia (1950-2000)

Anni di concerti, dancing e radio libere. Dalle balere ai club rock, performance, avanguardie e culture altre tra La Spezia e Versilia (1950-2000)

Diego Sanlazzaro

Libro: Libro in brossura

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 336

Un viaggio nei luoghi storici dell'incontro e del divertimento dalla Spezia alla Versilia. Dai dancing dei ruggenti anni '60, alle discoteche dei tormentati anni '70, fino alle follie della club culture anni '90. Dalla cultura underground dei locali alternativi ai concerti straordinari dei big della canzone, da Mina a De André, dalla PFM ai Litfiba, ai Festival della Canzone con dilettanti allo sbaraglio, alle utopie dei Festival Pop in stile Woodstock, tutti nudi sotto il sole. Dalle leggende del jazz, da Charles Mingus a Chet Baker nelle notti estive tra stadi e feste di piazza, che hanno fatto la storia della musica nel Golfo dei Poeti, alle radio libere, ai deejay che ci hanno raccontato un'epoca di conquiste sociali. L'identità di una generazione ribelle che voleva essere protagonista e cambiare il mondo. E poi gli eventi e la partecipazione. Un mondo fatto di avanguardie, fotografia, teatro, cineforum, videoperformance e pittura ispirata alla musica. Il volume è ricco di testimonianze e di bellissime immagini di quella irripetibile stagione. «Quel mondo fatto di rock, chitarre elettriche, festival pop, radio libere con strani deejay, cineforum con tre spettatori in croce, discoteche e locali alternativi con serate di jazz, folk e cantautori allo sbaraglio adesso lo trovate qui, in queste pagine. A pensarci bene quello che ci sembrava niente, era in realtà tanta roba...» (dall'Introduzione di Dario Vergassola).
34,00

Anni clandestini. Memorie dal 1904 al 1945

Anni clandestini. Memorie dal 1904 al 1945

Antonio «Silvio» Borgatti

Libro: Libro in brossura

editore: Giacché Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 152

"Anni clandestini" è un diario scritto da Antonio Borgatti "Silvio" che fu coordinatore del Comitato di Liberazione Nazionale provinciale spezzino per il PCI dal '44 alla Liberazione, un uomo che visse quasi metà degli anni della sua vita in opposizione al regime fascista, in clandestinità e per sette anni nella galera fascista, ma che non si perse mai d'animo e non smise mai di pensare, studiare, organizzare iniziative di contrasto al regime e, infine, «fu al centro di tutta la rete clandestina della provincia spezzina, in continuo contatto con i nuclei di Resistenza in città e in montagna». Il diario di "Silvio", che ci ha lasciato nel 1991, è stato curato dall'ex sindaco e senatore Aldo Giacché, scomparso nel 2019, ed esce oggi, postumo. Un libro che andava assolutamente pubblicato perché, come scrive Aldo Giacché nell'introduzione: «Questo diario di "Silvio" è un documento eccezionale, che ci restituisce, con uno stile gradevole e vivace, un resoconto della sua esistenza a dir poco avventurosa, vissuta sotto il fascismo, per lo più in clandestinità e in carcere. Fu infatti arrestato per propaganda comunista nel 1927 e condannato dal Tribunale Speciale fascista a dodici anni di carcere. Ne scontò sette, che per lui furono anche anni di importante formazione politica e culturale.» Un libro fondamentale, arricchito nella stampa da documenti e rapporti della polizia dell'epoca e da alcune appendici sulle missioni operative e le scelte politiche, che riportano brani tratti da documenti scritti da Borgatti, conservati nell'archivio dell'Istituto Storico della Resistenza spezzino, che ha patrocinato la pubblicazione. Una memoria che è anche una testimonianza diretta, ricca di dettagli inediti, della Resistenza nello spezzino, e che aggiunge diversi tasselli alla storia già nota di quegli anni, come ad esempio il rapporto complicato con gli alleati anglo-americani o l'incontro con alcuni personaggi noti come Pietro Beghi, che lo stesso Borgatti apprende, tramite un informatore, essere in pericolo e che sfuggirà all'arresto grazie alla sua segnalazione. Un volume che ci dà anche un'idea di com'era la vita alla Spezia in quegli anni: «una città semidistrutta, abbandonata dalla gran parte della popolazione. E poi allarmi di giorno e di notte; ogni tanto qualche sgancio di bombe, e lì bisognava sperare…»
12,00

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