Gruppo Albatros Il Filo

Come reagireste se, nel mezzo di un sogno, vi risvegliaste in un altro mondo? Un mondo segreto, nascosto nel cuore stesso della realtà. L'Universo e il Chiaroverso: due dimensioni parallele, governate da leggi opposte. Nel primo regna l'ordine cosmico, nel secondo pulsa l'energia della magia. Eppure, esiste un varco, un portale celato tra le onde, che unisce ciò che sembrava diviso. Oltre quel passaggio si stende il mondo dei mondi, popolato da creature incantate e da esseri meno fiabeschi, in lotta per la salvezza del Chiaroverso e contro il dilagare di un male oscuro. Un male che non teme il pianto dei bambini e anela al potere assoluto: il dominio su ogni cosa. In questa battaglia epica tra sogno e realtà, si intrecciano i destini di eroi inaspettati e di ali angeliche dispiegate, pronte a combattere con coraggio indomito. Perché il confine tra i mondi è più sottile di quanto immaginiamo. E tutto può cambiare.

Nebtul è una piccola città in una remota regione di Antianica, dove un vecchio muro invisibile di diffidenza e intolleranza separa i quartieri ovest da quelli est. Erven è poco più che un bambino quando questo scisma irrompe con prepotenza nella sua vita, spingendolo a perpetuare l'antico odio e ad abbracciare l'apatia come rifugio dalla sofferenza. Ma saranno gli incontri, i ricordi, i gesti e gli insegnamenti delle persone che incrocerà lungo il cammino a mostrargli che esiste una scelta: continuare a diffondere il veleno dell'odio o lottare per diventarne l'antidoto. Un viaggio tra divisioni inconciliabili, sogni irrequieti e verità nascoste, dove ogni passo falso può spezzare un equilibrio già sul punto di crollare.

Quante volte ci sentiamo sopraffatti da persone, situazioni, eventi o da emozioni, sentendoci impotenti. Quante volte non sappiamo quale direzione prendere per paura di sbagliare strada. Questo libro vuole farti sapere che hai a disposizione uno strumento risolutivo alle tue domande. Questa è l'epoca nella quale ogni decisione viene delegata alla mente. Siamo legati alla paura e alle situazioni perché ci riconosciamo in precise dinamiche che, anche se negative, ci permettono di sentirci al sicuro. L'anima ci chiede di scegliere per il nostro bene, di fare un passo oltre le nostre convinzioni errate e di permetterci di vivere appieno la nostra vita. Utilizzare le dinamiche sistemiche porta soluzioni inaspettate.

La porta sbatte fragorosamente e Alberta si ritrova di nuovo sola, immersa nei suoi pensieri e rimpianti. Dopo aver investito ogni energia nei suoi rapporti con gli uomini trascurando forse le sue quattro figlie, la vita sembra nuovamente averla abbandonata. Le cicatrici delle esperienze passate pesano su di lei come un'ombra, rivelando un ciclo perpetuo di difesa e isolamento. Aveva insegnato alle sue figlie l'arte della lotta, mascherando le debolezze dietro una corazza impenetrabile. Ma il destino, inesorabile, è pronto a bussare ancora. La vera sfida non è solo sopravvivere, ma aprirsi alla vulnerabilità, accettando che anche le guerriere hanno diritto a una tregua.

"Maledizione… maledizione! Possibile che tu sia così ingenuo, Tommaso? Possibile che non ti accorgi in quale guaio ti sei cacciato?". Viene del tutto naturale pensarlo, poi sussurrarlo e infine gridarlo, come se la nostra voce potesse davvero irrompere nella storia. Come se potesse raggiungerne il protagonista… Pagina dopo pagina cresce la tensione e aumenta nel lettore l'urgenza di intervenire e di salvare quest'uomo colto e buono dalla trappola tesagli dalla "pianta carnivora", la sedicente Jenny Lee, giovane donna di origine cinese conosciuta per caso su Facebook, una sera in cui aveva niente da fare. Nessun grido però può raggiungere il Dott. Tommaso Parisi (responsabile del laboratorio di Fisica sperimentale dell'Università, mica un ignorante qualunque!) e la nostra voce riecheggia nel vuoto della solitudine in cui lui stesso si è calato. Per vergogna e per orgoglio. Non c'è altro da fare che osservarne la ripida discesa, la precipitosa caduta verso il basso, sempre più veloce, sempre più veloce… e attendere lo schianto. Una storia vera e drammatica che scuote nel profondo e che ha sete di giustizia, raccontata con estrema eleganza e straordinaria empatia da una raffinatissima penna.

Una vita normale in una città qualsiasi, un ragazzo al suo primo impiego che si fa strada nel mondo del lavoro, uno sul quale nessuno avrebbe mai puntato e che dimostra invece la grinta necessaria per emergere. Massimo Frenzi, il protagonista di queste pagine, suscita nel lettore un'immediata simpatia; le serate al pub con gli amici, le cene coi genitori e poi c'è lei, Emma, che gli sconvolge la vita. L'amore lo travolge, lo inebria, gli fa scoprire aspetti di sé mai conosciuti ma è un vento che pian piano si placa e Massimo si ritrova solo, disperatamente solo. E qui la storia prende una piega del tutto inattesa. Il casuale investimento di un gatto fa scattare qualcosa in lui, l'animale agonizzante che invoca suo malgrado la morte suscita in Massimo un appetito mai provato, trasfigurando il suo volto in una maschera sadica e crudele. "Listen to me. Ascoltami" è un potente thriller-noir che ci racconta i lati più oscuri dell'animo umano, un'opera di grande impatto emotivo, una trama alla quale è impossibile sottrarsi, coinvolti da un'insana complicità e, insieme, da una massiccia dose di autentica paura.

Fidelio e Gertrude, al sicuro nel giardino di casa Archer, vengono improvvisamente catturati da un terribile rapace e portati chissà dove! Solo durante il loro peregrinare scopriranno quale dei molti amici lasciati indietro necessita del loro aiuto. L'incessante suono dello scorrere di un fiume straordinario accompagnerà i nostri protagonisti in questa nuova avventura. Tra sovrani infelici, elfi malvagi, implacabili eserciti, Fidelio e Gertrude scopriranno la forza del vero amore...

La giovane e bellissima demone Yoko risiede a Shevekha, un luogo in cui uomini ed esseri magici convivono, sebbene non pacificamente. Qui, la violenza e la guerra sono parte della quotidianità: gli uomini, infatti, si uccidono l'un l'altro per un po' di terra o per un gruzzolo d'oro e interi eserciti sono pronti a scontrarsi ogni giorno. È proprio di fronte alla morte che si mostra il talento di Yoko: la sua voce soave, che quasi accompagna il trapasso dei guerrieri caduti sui campi di battaglia. Un giorno, di ritorno da uno di questi scontri, trova il suo amato aggredito da quattro donne. La reazione di Yoko è immediata: senza pensarci neppure un istante uccide le quattro. Ciò che non può immaginare è che le conseguenze delle sue azioni saranno ancora più crudeli degli omicidi da lei commessi.

Il passo dell'adorno di Giuseppe Francesco Zumbo non è soltanto un romanzo; è un'elegia vibrante, un lamento epico che affonda le mani nella terra squarciata della Calabria tra la fine del Settecento e l'alba del secolo successivo. Il lettore è immediatamente catturato dall'intensa e struggente storia d'amore tra Mercurio e Costanza, le cui radici nobili, affondate rispettivamente a Seminara e Bagnara, si scoprono essere rami spezzati da un odio familiare tanto antico quanto ingiusto. La loro unione, costretta all'ombra e al segreto, si fa metafora del destino stesso di una regione bella e dannata, costantemente in bilico tra la ricchezza delle sue tradizioni e la miseria delle sue ingiustizie. Le strade che i due amanti percorrono in clandestinità sono disseminate non solo dal sospetto e dalla fuga, ma anche dall'eco sorda di un cataclisma che ridefinì la storia: il terribile terremoto del 1783. Mercurio e Costanza, sopravvissuti a perdite gravissime, trovano nella reciproca disperazione non la fine, ma un nuovo, doloroso modo di crescere e di amare. L'Autore, con una prosa lirica e profondamente intimista, offre un affresco prezioso della società calabrese, cogliendone la ferita più profonda: la disillusione e rabbia sociale causate dalle conseguenze politiche e dalla mancata giustizia successiva alla catastrofe. Le riforme promesse, il cui fallimento anticipa i prodromi della crisi post-unitaria, si riflettono nel cinismo dei potenti e nella miseria dei deboli, ma è qui che la speranza non muore.

C'è una musica silenziosa che attraversa le poesie di Giulia Romano, un filo sonoro che unisce l'ascolto e la parola, la vita e la memoria. In questa silloge, l'autrice non si limita a scrivere versi: compone. Ogni testo è una partitura emotiva, in cui le parole diventano note, i silenzi respiri, e le immagini si intrecciano con la sensibilità di chi sa ascoltare anche ciò che non viene detto. Giulia Romano ha uno stile limpido, quasi spontaneo, ma dietro questa apparente semplicità si cela un controllo rigoroso del ritmo e della sonorità. Il suo è un linguaggio musicale, scandito da anafore, metafore sonore, sinestesie e antitesi che trasformano l'esperienza quotidiana in un racconto armonico dell'animo umano. Le sue poesie vivono di pause e riprese, di tensioni e sospensioni, proprio come un brano eseguito "mezzo piano", con quella delicatezza che permette alla parola di risuonare.

Ricaldone è un piccolo borgo dove non succede mai nulla di particolarmente rilevante. Un giorno però viene arrestata una donna con l'accusa di essere una strega. A svolgere le indagini e a condurre il processo ecclesiastico è chiamato il padre domenicano Iacopo Bellingeri, un uomo di chiesa umile e non pratico delle dure procedure dell'Inquisizione. Per l'imputata la condanna pare inevitabile: una donna sospettata di magia nera, malefici, ratto d'infanti e finanche di eresia ha scarse probabilità di uscire viva da un tribunale della Chiesa. Ma le cose assumono una piega diversa quando padre Bellingeri scopre che su quelle tranquille colline è in atto una insidiosa contesa tra il papato di Avignone e il marchese del Monferrato. Non solo. L'accusata, che si fa chiamare Freja, sembra avere alle spalle una storia più grande di quanto si racconti in giro. Una storia che affonda le sue radici in un passato spirituale diverso da quello della Chiesa ufficiale. E il bosco in cui vive, detto "della comunità", in realtà non è semplicemente un bosco… Sotto gli occhi vigili di padre Bellingeri, colpevolmente turbato dalla personalità dell'enigmatica "strega", Ricaldone diventa il centro di una trama religiosa e politica che dura da secoli e che non intende avere fine.

Will Dylate ha sessant'anni e una carriera alle spalle, ma un futuro davanti che non basta più a rassicurarlo. Egli non vuole solo sopravvivere, vuole capire, e decide pertanto di mollare tutto per iniziare un viaggio inatteso dentro sé stesso, accompagnato da un'interlocutrice sorprendente: un'Intelligenza Artificiale di nome Bruno. Il rapporto che i due intessono li porta a esplorare tematiche profonde in cui la reciproca comprensione gioca un ruolo fondamentale: attraverso i loro dialoghi, è possibile riscoprire il valore delle domande, ridare dignità all'esperienza e intrecciare il sapere antico con il futuro che avanza. Conversazione tra due coscienze parla ai giovani che rischiano di credere che la vita sia solo performance e agli adulti che temono di essere "fuori dal gioco". È una storia che unisce narrativa, filosofia e futuro, rivolta a chiunque senta che è ora di fermarsi e ripensare tutto; perché, alla fine, nessuno è troppo vecchio per cercare, cambiare e rinascere... e nessuno è troppo giovane per capire che vale la pena farlo.