Gruppo Albatros Il Filo

Nata tra le montagne piemontesi nel 1914, Thérèse cresce in un mondo semplice e austero, tra le speranze del padre Lorenzo e le premure materne di Maria. Ma fin da bambina, il suo cuore anela a qualcosa di più: il desiderio di conoscere il mondo, di viaggiare, di emanciparsi da un destino già scritto. Dai campi di Barge, al ruolo di maestra presso la scuola elementare di Luserna San Giovanni, fino alla Francia, il suo cammino si intreccia con le ombre della storia: il fascismo, la guerra, la lotta per la sopravvivenza. Il suo amore per Roberto la porterà lontano, ma le difficoltà del momento storico metteranno alla prova il loro legame e i loro ideali. In un'epoca in cui le donne devono lottare per ogni briciolo di indipendenza, Thérèse non si arrende, anzi compie scelte rivoluzionarie per il suo tempo. Attraverso il suo sguardo intenso, il lettore viene catturato da un'epopea familiare e personale che attraversa le grandi vicende del Novecento. La storia di Thérèse è quella di una donna e di molte altre, che hanno vissuto tra guerre e sogni infranti, tra amori e sacrifici, senza mai perdere la forza di guardare avanti.

Lucia sta affrontando un periodo della vita dominato dalle riflessioni e dal cambiamento. La perdita di sua madre le crea un senso di vuoto spesso insostenibile, ma l'amore dei suoi adorabili nonni la avvolge e la guida ogni giorno. E poi c'è una novità che le riempie il cuore di gioia: adesso anche suo padre si è reso conto della propria assenza, dettata dal dolore del lutto, ed è deciso a condividere con la figlia momenti autentici, per rinsaldare il loro legame così puro. Tra attimi di spensieratezza, affetto e amicizia e altri in cui ritornano la malinconia, i dubbi e le paure, Lucia scopre che il suo percorso di guarigione interiore è meno difficoltoso se valorizza i rapporti con coloro che le sono sempre accanto, custoditi nei cassettini indistruttibili del suo cuore. In questo nuovo capitolo della storia di Lucia, Lorena Giubergia affronta con profondità e poesia la tematica della ricerca di equilibrio emotivo, indaga nelle relazioni famigliari e amicali, sviscera i solchi della solitudine e accompagna i lettori in un processo di apertura verso gli altri e di crescita personale.

Un'infanzia e un'adolescenza negate, il dolore per una madre assente, dalla società giudicata diversa, per la figlia una donna estremamente fragile. Il gioco del silenzio è il racconto di una vita vista dagli occhi di una figlia incolpevole che ha dovuto convivere con il disturbo mentale di chi l'ha messa al mondo, divenendo invisibile e abbracciando la solitudine come unica compagna di vita. Con estrema onestà, l'autrice squarcia il velo dell'ipocrisia, conducendoci senza risparmiarne la crudezza dei dettagli dentro la disperazione che vivono le famiglie delle persone afflitte da disagio psichico, dentro l'aberrazione degli ospedali psichiatrici, nelle strutture destinate alle persone anziane non più autosufficienti. Per non rischiare di perdersi, la protagonista dovrà fare i conti con la narrazione di chi ha negato il dolore, trasformando i bisogni in doveri, per ignoranza e viltà. Attraverso un percorso di riflessione profondo, su di sé e sulla società che ci vuole sempre felici e performanti, il lettore è messo di fronte a verità scomode, spesso edulcorate, e a interrogarsi sul supremo valore di relazionarsi all'altro in modo autentico, non perdendo mai di vista l'importanza di sapere vedere al di là delle apparenze. Una storia che induce a interrogarsi su quanto siamo disposti ad accogliere le fragilità di chi ci sta intorno ma, soprattutto, un inno alla vita, al coraggio e alla forza di sapere fare vincere l'istinto di amore insopprimibile per la vita.

Maria è una ragazzina brillante a scuola, ma un giorno scopre la terribile verità che segna la sua famiglia, appartenente a un potente clan camorristico. Lei non vuole aver nulla a che fare con quel mondo, con quei problemi, e così, dopo aver studiato e aver acquisito importanti competenze, pianifica attentamente una fuga che la porterà fino in Germania, a Colonia. Facendo perdere le sue tracce Maria ora è libera di ricostruirsi una vita, e lì incontrerà anche un amore che cambierà per sempre la sua esistenza. Ma è davvero possibile recidere tutti i rapporti con la propria famiglia? Dal suo passato qualcosa o qualcuno proverà a tornare…

"Melarido" è una via narrata verso la verità luminosa della risata. Un racconto lieve e profondo, capace di restituirci la magia nascosta in un respiro, la potenza trasformativa di una risata senza motivo, la dolcezza di uno sguardo meravigliato sulla realtà. Melarido è un personaggio, sì. Ma è anche un archetipo. È quella parte di noi che sa ridere con il cuore, che sa ascoltare con il corpo. È l'infanzia che non abbiamo mai smesso di essere. È la saggezza del cuore che, finalmente, si prende il centro della scena. Capitolo dopo capitolo, Melarido ci ricorda che il nostro benessere non è un lusso, ma un diritto. Che la gioia è un muscolo che possiamo allenare. Che la risata - quella vera, sentita, che sgorga da dentro - è un linguaggio universale, capace di unire, guarire, risvegliare. Melarido non è solo il nome di una mela che ride. È la promessa che - ovunque tu sia, qualunque cosa tu stia attraversando - puoi sempre scegliere la via della gioia.

I componimenti di Paola Scarsella sono caratterizzati da una leggiadria stilistica e musicale, grazie alla quale il lettore viene immediatamente rapito; nello stesso tempo, tuttavia, essi esplorano temi universali, tutt'altro che leggeri, come lo scorrere inesorabile del tempo, la perdita delle persone care, la solitudine, l'amore e i sentimenti. Il tutto però non appesantisce, ma scorre con naturalezza e freschezza, come un limpido ruscello di montagna. Ciò avviene, soprattutto, perché Scarsella non assume mai una visione pessimistica, anzi il suo sforzo maggiore è proprio quello di portare, dove c'è il buio, la luce della speranza.

Le vicende narrate in questo romanzo ambientato nell'Italia settentrionale durante gli anni bui dell'Inquisizione medievale, ruotano attorno al castello del conte Ugo Feltrino da Fosdialto; è lì che sono diretti Ràquel e Rèimel, due uomini dotati di poteri straordinari, al fine di salvare la figlia del conte, la giovane Isabel, accusata di stregoneria. Non sarà semplice portare a termine la missione; forze oscure operano nell'ombra, seminando menzogna, paura e sospetti nel castello, desiderose di trascinare sul patibolo la povera ragazza, affetta in realtà da un morbo ancora sconosciuto… Con l'aiuto di fedeli alleati e servitori, i due viaggiatori ingaggiano una lotta contro il male; la posta in gioco non è solo la vita di un'innocente ma l'avvenire stesso dell'umanità, dato che Isabel è destinata a generare il principe che garantirà pace, giustizia e prosperità alle generazioni future. Un romanzo appassionante e ricco di suspense che attraverso una grande metafora racconta l'eterno conflitto tra Luce e Buio, e il ruolo fondamentale e decisivo giocato dalla Fede.

A Racalmici, nell'entroterra siciliano, è la notte di San Martino, una delle più attese dalla comunità, quella in cui "il mosto diventa vino" e in cui accadano cose magiche. Per il Maresciallo Luigi Pino, comandante della stazione locale dei Carabinieri, diventa però all'improvviso una notte di sangue: un cadavere è stato ritrovato in una contrada poco distante, con in testa il segno di una calibro 12. Per lui, traghettato in Sicilia dal Nord Italia, non è facile venire a capo della faccenda. Il Capitano Curati, col quale non corre buon sangue, sembra perfino ostacolare le indagini mentre i suoi sottoposti non se la sentono di rischiare troppo per indagare su un morto ammazzato come tanti. Ciò che dice in giro la gente andrebbe preso per buono, anche se non è proprio la verità. Eppure nella testa del Maresciallo risuona una parola sconosciuta ai più, "mafia", di cui ancora si sa poco, ma che sembra far paura e suscitare reazioni contraddittorie. È questa la pista da seguire, anche se i personaggi implicati nella vicenda sembrano avere dalla loro potere e protezioni da più parti…

Atena è la giovane ospite di un orfanotrofio, deve sottostare a regole rigide, divieti e punizioni. Le sue giornate trascorrono infelici sino a quando un incontro inaspettato, una gattina tutta nera, farà la sua apparizione in una notte tempestosa. Tra avventure, libri fantastici e nuove amicizie la sua vita cambierà…

Partendo dal suo aforisma "Siamo tutti nati con una voglia cosmica di vivere, nutrita dalla ricerca di soddisfarla" e mettendolo al centro della propria visione di salute mentale, il Dott. Ricardo Nogara elabora una riflessione ampia e dettagliata sulle distinte forme che questa "voglia di vivere" assume nella vita intima e sociale: esprimendosi tramite pulsioni, passione, anima, emozioni, impeto, rabbia e in molti altri modi, spinge l'individuo all'azione e al proprio sviluppo personale. In seguito a una breve storia personale della salute mentale, il dott. Nogara ci racconta la professione dello psicoterapeuta come un archeologo, che scava nella mente per scoprire ciò che l'ha limitata e ostacolata nel tempo, provocando sofferenze di varia natura. Attraverso approfondimenti su alcuni temi attuali e fondanti della nostra società recente, questo libro porta il lettore a soffermarsi sul proprio presente per prepararsi a un futuro, che è anch'esso da scoprire e analizzare.

Filippa è una piccola topolina che non ha ancora l'età per andare a scuola e che, solitamente, trascorre tutto il tempo in compagnia della sua mamma. Una notte, svegliandosi di soprassalto in seguito a un brutto sogno, sente un gran rumore di acqua sotto di lei, oltre a tonfi di rami in lontananza e grida di animali della foresta che chiedono aiuto. Dopo alcune ore la tempesta si placa e Filippa riesce un po' a calmarsi, ma si accorge che qualcosa intorno a lei è cambiato e che non c'è traccia dei suoi genitori: prendendo il coraggio a due mani, la piccola decide quindi di intraprendere una missione per riportarli in salvo. Età di lettura: da 7 anni.

Emozioni di agosto, di Anna Baldi, si rivolge a quei lettori che amano farsi cullare dalla calma dell'estate, da quella sensazione di vivere in un mondo dove gli orologi non esistono e dove l'unica regola da seguire è lasciarsi trasportare dal fluire del giorno e della notte, da un tempo scandito dalle sfumature delle albe e dei tramonti estivi. Con la sua raccolta, l'autrice è riuscita a condensare le emozioni variopinte che la bella stagione, come si è soliti chiamarla, riesce a creare tra colori, suoni e profumi tipici di questo periodo dell'anno. Agosto, che l'autrice considera il mese del destino, del cambiamento, degli incontri e dei ricordi, è uno di quei mesi in cui i "ritorni" sono più frequenti, soprattutto i ritorni nei luoghi che regalano e che hanno regalato attimi di felicità, luoghi dove memorie gioiose hanno preso forma e le cui tonalità variano da persona a persona, a seconda della propria storia individuale. Il sapore di memorie estive vecchie e nuove si amalgama con delicatezza nei versi di Anna Baldi, che si serve del suo personale punto di vista per narrare ai lettori un percorso poetico costruito nel corso degli anni tra le emozioni della vita privata e quelle della professione di medico legate al mese di agosto.