Gruppo Albatros Il Filo

"Visione in movimento" è un viaggio emozionante tra resilienza, crescita personale e benessere interiore. Stefania Reita, mental coach con una lunga esperienza alle spalle, condivide le sue esperienze di trasformazione e le strategie per affrontare le sfide della vita con consapevolezza e determinazione. Attraverso racconti autentici, riflessioni profonde e strumenti pratici, sarà possibile scoprire come trovare nuove opportunità nei momenti difficili trasformando il dolore in forza. Una guida per chi desidera costruire una vita più significativa, scoprendo il potere della mente in costante evoluzione.

"OroCarneOcéano" non è solo un titolo, ma la materia stessa di un poema in tre movimenti, capace di raccontare la fragilità e la grandezza del vivere attraverso il mistero continuo della natura e del sentimento. (dalla prefazione di Marina Sarracino)

In un mondo dove il disagio sociale, l'ingiustizia e la corruzione sembrano prevalere, un gruppo di sette amici ventenni decide di reagire a un pestaggio da parte della polizia subito da uno di loro. Trasformando la loro rabbia in determinazione, iniziano ad accumulare ricchezze con metodi leciti e illeciti, emergendo come i misteriosi e facoltosi fratelli Gutierrez. Vivono in una grandiosa casa con un parco, viaggiando in aereo per affari e avventurandosi persino in politica. Tuttavia, con il passare del tempo, emerge un inquietante dubbio: stanno davvero perseguendo il loro sogno o si sono imprigionati in una ricerca di ricchezze che li allontana dalla loro vera missione?

"Il grimorio di Edgar" è molto più di un semplice manuale di magia: è un'opera completa che fonde sapienza esoterica e pratica magica, offrendo al lettore un percorso guidato attraverso le diverse sfaccettature della magia. Suddiviso in sezioni tematiche, il libro esplora ogni aspetto della pratica esoterica, dai fondamenti della magia all'uso di erbe, oli, candele, polveri e unguenti, con ricette dettagliate e consigli pratici. Un'attenzione particolare è rivolta alla magia oscura, affrontata con rispetto e consapevolezza, offrendo strumenti per un uso responsabile di maledizioni, fatture e rituali di vendetta. Completano l'opera incantesimi in rima, istruzioni per creare saponi e sali rituali, e suggerimenti per preparare e mantenere gli strumenti magici. Con uno stile diretto e coinvolgente, Il grimorio di Edgar accompagna praticanti esperti in un viaggio attraverso luci e ombre, tradizione e potere, offrendo chiavi preziose per scoprire e padroneggiare le energie che ci circondano, trasformandole in potenti strumenti di crescita e protezione.

Benedikte, detta Dikte, è una bellezza alla Whitney Houston dell'età dell'oro. Giovane arpista di talento, ha una storia importante con il candido, bellissimo Gabriel. Gravita nell'isola baltica di Rügen, ma porta con sé una genealogia coloniale, con l'aggiunta di un'arcana componente proveniente dall'etnia africana Yeo. Con straordinaria rapidità, gli Yeo fissano nel corredo genetico femminile due peculiarità: il talento musicale per l'arpa e la carsica apparizione, nel susseguirsi delle generazioni, di chiome bionde di ogni tipo in soggetti di pelle color cioccolato. Neodiplomata del Conservatorio Nazionale di Parigi, Dikte è inaspettatamente arruolata dalla Israel Symphonic Orchestra, e viene lanciata in una surreale tournée, che da Tel Aviv la conduce a Mascate nell'Oman e, attraverso un labirintico concatenarsi di accadimenti e personaggi esilaranti, avventurosamente oltre. Temporaneamente archiviando Gabriel, Dikte farà una sempre più ravvicinata amicizia con l'oboista Tammy, una sabra con un passato nelle truppe di élite israeliane che prenderà per lei un'anfibia sbandata. Nella seconda tappa della tournée, il volo sarà dirottato, costringendo i musicisti a un atterraggio di fortuna a Zanzibar. Là, ubi sunt leones, Dikte incrocerà i suoi destini con Dammy, una controllora di volo locale a cui le caratteristiche Yeo sono pervenute per intrecci genetici che si perdono nel passato. A Zanzibar convergerà infine anche Gabriel, dando origine a un effimero pas de quatre. È una storia improbabile, irriverente, un po' d'amore e un po' di follia, con copiose derive cultural-musicali e boccaccesche, e finale con fuochi d'artificio attraverso un caleidoscopio di sliding door.

"Angoscia nel buio" di Gianni Fais, è un romanzo che scava a fondo nelle intricate dinamiche di una nobile casata tedesca, i Pringhenau, rivelando un torbido intreccio di odio, ambizione e manipolazione che si estende tra l'Europa e il Sud America. L'autore dipinge un affresco narrativo in cui il disprezzo per la debolezza umana e un'insaziabile sete di vendetta spingono i personaggi a compiere azioni estreme. Lo scenario si apre con la figura imponente della contessa Ghertrude Von Pringhenau, una donna algida e morbosamente attaccata al fratello Günter e alla gloria della sua casata. Dal suo sontuoso palazzo, osserva con distaccata noncuranza gli orrori di una guerra che porta alla disperazione e all'annientamento di giovani vite. Sono proprio i "burattinai" di questo conflitto, coloro che si rifugeranno in Sud America per sfuggire alle proprie responsabilità, a intrecciarsi con il destino della nobile casata tedesca. La narrazione, fitta e intensa, è popolata da personalità brillanti e affascinanti, ognuna mossa da sogni e desideri. In questo contesto, dominato da figure spietate, spiccano per forza e intraprendenza donne come Irina, Nadia e Katia, che rappresentano la potenza della condivisione e della perspicacia. Gianni Fais si conferma un attento osservatore dell'animo umano. La sua scrittura rende il testo avvolgente, intrigante e pieno di fascino, come se ogni personaggio fosse stato analizzato sotto una lente d'ingrandimento e lasciato muovere in autonomia all'interno della trama.

Arrivati a un certo punto della propria vita, ci viene quasi naturale fermarsi e guardare indietro. Il tempo scorre inesorabile, trasformando tutto e spesso presi dallo scorrere dei giorni ci fermiamo poche volte a riflettere. E così, alla soglia dei settant'anni, Franco Canelli ripercorre alcuni momenti della sua vita, le relazioni con le persone della famiglia, dai genitori ai nonni, dagli zii ai cugini agli amici fino a riflettere sul significato di cosa voglia dire essere genitori e di come l'amore sia la chiave di lettura della vita e delle relazioni. Pagine che ci faranno pensare al senso di vivere, all'importanza dei rapporti, alla relazione speciale e complessa tra genitori e figli e, soprattutto, alla forza dell'amore che è energia stessa della vita.

Alessia Scifo inaugura la sua coinvolgente raccolta con "Al cospetto del vero", una storia simbolica che riflette sull'identità e sul prezzo della sovranità. Sin dal giorno dell'incoronazione, un re porta sulle spalle il peso della gloria e il tormento del dubbio. È il più importante della sua casata, guida il suo popolo con fierezza e sceglie una misteriosa regina nel silenzio dei boschi. Ma la guerra irrompe, e quel potere, un tempo seducente, mostra il suo volto più spietato. Il re si ritrova accerchiato, costretto a guardare in faccia la propria caduta. Ma a supportarlo c'è l'affascinante regina, che lo guida in un viaggio interiore alla scoperta del confine tra immagine e sostanza. Un racconto che rivela la necessità di guardarsi davvero allo specchio, riconoscendo anche le proprie fragilità. Con queste sfumature si dispiega anche la seconda storia, "La voce dell'isola". Durante una vacanza nella selvaggia Filicudi, la protagonista intraprende molto più di un semplice viaggio. Insieme al compagno Tommaso, fotografo riflessivo, attraversa paesaggi di lava e vento, calette nascoste e cieli stellati che risvegliano desideri sopiti. A ogni tappa, l'isola sembra parlarle, spingendola a un contatto profondo con la natura. Ma c'è un'altra presenza: una voce interiore, l'inquietudine che frena e protegge dall'ignoto. Il racconto invita a scorgere nella crisi una preziosa opportunità per fermarsi, guardarsi dentro e ripartire.

Antonio, detto Antonello, è attore e sceneggiatore in una compagnia che si diletta a scrivere copioni e recitare in video che vengono poi pubblicati su Internet. Dei Corsari rossi - questo il nome del gruppo - fanno parte anche Eginardo, sua moglie Eva e Lana, la sorella gemella di lei, infine ci sono i giovanissimi Lucrezia e Bardomiano. I componenti sono affiatati e le loro rappresentazioni piacciono e divertono il pubblico, ma mentre sono alla ricerca di nuove idee, qualcuno inizia a tramare per affondarli, ed è qualcuno di molto vicino alla compagnia…

Siamo nella seconda metà del 1800 e George è un giovane professore universitario, un uomo dall'animo gentile e premuroso, che adora passare il tempo in compagnia dell'amica Stefany e della figlia di lei, Alice. La cosa che George ama di più è proprio dedicarsi ad Alice, che ammira e cura come un piccolo fiore prezioso, gli piace ritrarla in bellissime fotografie insieme alle sue amiche, ama rispondere alle sue domande e immaginare il suo futuro, che spera sarà radioso e pieno di gioia. Tra i suoi studenti, poi, c'è una giovane ragazza innamorata di George, che riuscirà a conquistarlo con la sua sagacia e la sua prontezza di spirito.

Negli anni Settanta, quando il tema delle fibre alimentari era ancora poco esplorato in Italia, Pierluigi Sergiacomo avviò una serie di ricerche sperimentali ispirate dagli studi di Denis Burkitt sulle abitudini alimentari delle comunità rurali africane. Questo volume ripercorre quei primi lavori, ne documenta i risultati e li confronta con le evidenze scientifiche maturate nel tempo. Oltre al legame tra dieta e colesterolemia, l'autore esplora il ruolo delle fibre nella prevenzione di patologie sempre più diffuse nelle società occidentali: diabete, malattie del colon, obesità. Con uno stile essenziale e documentato, il libro invita a riflettere sulle trasformazioni dell'alimentazione moderna e sulle loro implicazioni per la salute pubblica. Un contributo rigoroso e accessibile per chi desidera comprendere meglio l'impatto sulla fisiologia umana di modifiche relativamente recenti nelle abitudini alimentari occidentali.

"Per interrogarli, io dovevo solo contemplarli, e la loro bellezza era la loro risposta". Così Sant'Agostino, nel IV secolo, cercando Dio in cielo e in terra, tra tutti gli esseri conosciuti. Da allora il mondo è cambiato, è un altro mondo. Rivoluzionato, stravolto. Non però l'uomo di fede, il poeta, capace di riconoscere la bellezza del Creatore ovunque i suoi sensi si posino. Osservare, quindi, ma anche ascoltare, magari una canzone… fermarsi e ascoltarla, anche se la si è sentita mille volte. Ebbene, "Come luce che germoglia" invita proprio a metterci in ascolto. Ma concretamente, sul serio; in ascolto di canzoni specifiche, scritte senza alcun intento didattico o moralistico da un cantautore attivo dal 1987… un "ragazzo fortunato" che, pur non volendolo, ha ispirato don David nella stesura delle sue riflessioni, trampolino per gli splendidi voli filosofici e teologici compiuti in queste pagine. C'è tanta gioia, qui dentro, una gioia bambina. C'è tanta musica, tanta allegria. E ci sono le storie, quelle dell'Antico e del Nuovo Testamento, quelle dei romanzi e quelle dei film d'autore. Dialoghi da rileggere, pellicole da riscoprire. Una lettura epifanica che riscalda il cuore.