Il Polifilo
Storia di Monza e della Brianza. Volume Vol. 1
Libro
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1973
pagine: 398
Il lago Maggiore e il lago di Lugano (1823). Ediz. italiana e francese
Johann J. Wetzel
Libro
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1973
pagine: 136
Trattato di architettura
Filarete
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1972
pagine: 860
Il corsivo nella tipografia del Cinquecento: dai caratteri italiani ai modelli germanici e francesi
Alberto Tinto
Libro
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1972
pagine: 162
La prima edizione della Divina Commedia: Foligno 1472
Emanuele Casamassima
Libro
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1972
pagine: 112
Trattato sopra la struttura de' teatri e scene (1676)
Fabrizio Carini Motta
Libro
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1972
pagine: 98
Hebraica ambrosiana. A catalogue of undescribed hebrew manuscripts in the Ambrosiana Library
Aldo Luzzatto, Luisa Mortara Ottolenghi
Libro
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1972
pagine: XVI-162
La supplica: discorso famigliare a quelli che trattano de' comici (1634)
Nicolò Barbieri
Libro
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1971
pagine: 240
Il frontespizio nel libro italiano del Quattrocento e del Cinquecento
Francesco Barberi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1969
pagine: 196
Trattati di architettura, ingegneria e arte militare
Martini Francesco di Giorgio
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1967
pagine: 684
L'architettura (De re aedificatoria)
Leon Battista Alberti
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Il Polifilo
anno edizione: 1966
pagine: LVI-1063
L'opera fu divulgata nel 1452 e stampata nel 1485 con lettera del Poliziano e dedica a Lorenzo il Magnifico. E' suddivisa in dieci libri: i primi tre trattano della scelta del terreno, dei materiali e delle fondazioni; il quarto e il quinto, dei vari tipi di edifici in rapporto alla loro destinazione pratica; il sesto, della bellezza architettonica; il settimo, l'ottavo e il nono, rispettivamente dei templi, degli edifici pubblici e privati; il decimo dell'idraulica. L'opera non si rivolge tanto ai tecnici, quanto al pubblico di educazione umanistica, ed è significativo l'uso della lingua dotta, il latino. L'Alberti si orienta verso un concetto aristocratico dell'architetto, inteso specialmente come progettista.