LIM
Donizetti, il comico, la farsa
Francesco Cotticelli
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: 290
I saggi che compongono questo volume si soffermano sul repertorio comico del musicista bergamasco, farsesco in particolare, indagandone le strategie drammaturgiche, la varietà degli esiti, gli elementi di continuità e di rottura con le consuetudini testuali e operistiche, senza tralasciare casi di studio dedicati a "Le convenienze ed inconvenienze teatrali", "I pazzi per progetto", "Il campanello", "Betly", "La figlia del reggimento". Non mancano riferimenti alla storia della ricezione di queste prove o a problemi di natura culturale, filologica e documentaria, testimoni della crucialità della figura del compositore e delle sue fitte relazioni con il contesto della capitale e del regno. Soprattutto emerge con forza la necessità di inserire le opere discusse nell'ambiente produttivo per cui sono state concepite, unita alla messa in risalto delle complesse contaminazioni fra generi teatrali da cui hanno tratto linfa. Sono i soli modi possibili per rendere leggibili questi testi che la storiografia ha faticato a inquadrare.
Hidden geographies essays on the music. Essays on the Music of Camillo Togni
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: 210
Mallarmé e il modernismo musicale. Percorsi tra Debussy, Ravel e Milhaud
Maria Beatrice Venanzi
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: XXI-336
Il presente volume nasce da due domande speculari, che ne orientano anche l’organizzazione: quanto può essere ‘musicale’ un testo poetico? E con quali modalità, ed entro quali orizzonti, è possibile metterlo in musica? Le due questioni, centrali per gli studi sul dialogo tra musica e letteratura, guidano la collaborazione tra poeti e musicisti, soprattutto tra Simbolismo e Art Nouveau, un momento storico particolarmente fertile per sfidare i confini tra le arti, creando nuovi generi o mettendo in discussione quelli esistenti. La presente ricerca, dedicata a tre dei musicisti di Mallarmé — Debussy, Ravel e Milhaud — si articola in due parti: la prima è destinata all’analisi dei testi poetici, con riguardo al modo in cui l’idea di Musica permea i versi del poeta del Faune, infondendoli di quell’«oscurità luminosa» che è uno dei suoi tratti più riconoscibili; la seconda si concentra sugli adattamenti musicali di questi testi, e in particolare i Trois poèmes de Mallarmé di Debussy, il ciclo omonimo di Ravel e le Chansons bas e i Deux petits airs di Milhaud. Non saranno trascurate le circostanze che portarono i primi due compositori a rivaleggiare nella creazione di due cicli dallo stesso nome e nello stesso anno (1913), cruciale per l’affermazione della modernità in musica, oltre al fermento culturale che porterà, in risposta al wagnerismo, alla sperimentazione avanguardistica del gruppo dei Sei, di cui l’eclettico Milhaud si fa portavoce. Partendo dal Simbolismo letterario e musicale, che ha nella Francia di Baudelaire e Mallarmé la propria culla, si vedrà come la musicalizzazione della poesia, voluti dalla nuova estetica di una «scrittura per l’orecchio», influenzi gradualmente anche i compositori, che si cimentano con nuovi linguaggi, tonali e non, per realizzare l’intonazione delle nuances più sottili presenti nel testo poetico. È con l’augurio di suscitare un rinnovato interesse per il dialogo tra le arti, e per l’indagine sul composito panorama musicale tra Otto e Novecento, che questa ricerca vede la luce.
Vita canora della nostra creatura. L'archivio Silvio Pedrotti e il coro della SAT
Matteo Cova
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: 256
Grazie al suo inconfondibile stile esecutivo il Coro della SAT ha segnato in modo indelebile l'evoluzione del canto popolare, a partire da quello della sua terra d'origine, il Trentino. Nelle ragioni di tale successo si celano storie legate ad eventi, luoghi e soprattutto persone. Una di queste è Silvio Pedrotti, che fu guida del coro per mezzo secolo, attraverso il Novecento. Nel suo archivio personale sono raccolti molti materiali a testimoniare quell'esperienza condivisa con i fratelli e i compagni di canto, che Pedrotti stesso amò presentare come 'vita canora della nostra creatura'. Questo inventario è la chiave, utile a studiosi e appassionati del canto di montagna, per conoscere e comprendere il contenuto dell'archivio, ovvero i documenti che raccontano le radici e gli esiti di quell'esperienza.
La musica dei corpi. La danza dal Medioevo a oggi
Ilaria Sainato, Rita Zambon
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: X-128
Questo volume ripercorre il cammino della musica per danza dagli esordi del Medioevo fino alle esperienze del XX secolo. Attraverso la produzione della più importante trattatistica sull’argomento e, soprattutto nella seconda parte del volume, dei protagonisti della scena coreutica sarà illustrato il cammino percorso nel tempo sia dalla danza come arte, disciplina e “sapere” considerato di per sé, sia dalle scelte musicali con cui essa si è accompagnata nei secoli, con un puntuale approfondimento sulle tipologie di repertorio e sui grandi autori che si sono dedicati al rapporto tra suono, gesto e movimento, fino a Čajkovskij, Stravinskij e all’età contemporanea.
Nei castelli e nelle corti. Musica vocale tra Medioevo e Rinascimento
Antonio Calvia, Francesco Saggio
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: X-130
La musica è una componente fondamentale della civiltà medievale e rinascimentale e un riferimento strutturale costante per la poesia in volgare. Poeti, musici, cantori, rimatori, intonatori non sono sempre figure distinte, come dimostra il repertorio dei trovatori e dei trovieri fondante per il patrimonio culturale europeo. Nel Trecento emerge, specie in Italia, una nuova dinamica tra poesia e canto polifonico in cui l’autore è in primis il compositore. Con i cambiamenti storici e politici, nel Quattrocento la musica diventa un linguaggio comune a tutta l’Europa che le varie corti impiegano per promuovere il proprio prestigio e la propria ricchezza culturale. Prima dalla Francia e poi dall’Italia un grande repertorio di poesia intonata si diffonde in tutto il continente, grazie anche all’avanzare di una nuova tecnologia, la stampa, che ne permette una circolazione fino a quel momento inaudita. Così il Cinquecento, il secolo del Rinascimento musicale, è il primo della storia ad avere un repertorio musicale condiviso su larga e scala, divenuto parte integrante della vita sociale europea.
Glenn Gould. L'immaginazione al pianoforte
Carmelo Di Gennaro
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: 156
Glenn Gould è conosciuto, oltre che per essere stato uno straordinario pianista, anche e soprattutto per le sue stravaganze, per le sue manie ed idiosincrasie; raramente, come è invece accaduto nel suo caso, i vezzi personali hanno influenzato il giudizio artistico, persino estetico. In questo saggio si cerca di dimostrare quanto sia invece importante inquadrare correttamente, di là dalla dubbia agiografia, la figura di Glenn Gould, non solo pianista, ma intellettuale a tutto tondo, capace di una visione globale dei fatti musicali e culturali. La sua passione, di certo precorritrice dei tempi, per i mezzi di comunicazione di massa lo ha portato a scelte radicali (quali, per esempio, l abbandono della vita concertistica in favore delle registrazioni discografiche) che risultano chiare, sino alle più estreme conseguenze, solo se inquadrate in un sistema estetico dall'interna coerenza. È stato facile – fingendo di non capire l essenza rivoluzionaria dell'arte di Gould – definirlo pianista di “genio e sregolatezza”: in tal modo, s è indubbiamente smorzato il messaggio di radicale rottura ed insofferenza verso le forme sino ad allora codificate della comunicazione, sia essa musicale o mediatica. Questo libro cerca di evidenziare la globalità dell'azione musicale dell'artista canadese, analizzando a questo scopo non solo i capisaldi della sua arte interpretativa, ma anche alcune tra le numerose produzioni pensate da Gould per la radio e per la televisione.
Ravel e le note blue. Il jazz a Parigi
Simonetta Agliotti
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: VII-123
Musica colta e jazz, quindi musica colta e musica popolare, all’inizio del Novecento si incontrano e si intersecano in un proficuo nonchè profondo interscambio per entrambe, diventando il centro di un ricco e veloce sviluppo della poetica musicale. Il testo precisa e racconta come, e in che modo, il fenomeno jazz entra in Europa, in modo particolare in Francia, e la forte attrazione che ha suscitato nella società e nei musicisti di quel periodo. Ravel viene quindi visto, analizzato, con lo sguardo rivolto esclusivamente al suo singolare uso dell’idioma jazz; il compositore assumeva infatti e coniugava nella sua musica il jazz in maniera del tutto nuova, avanzata, e del tutto personale. La sua particolarissima poetica donerà infatti, alla musica del Novecento, una tutta sua propositiva modernità che la “vecchia” critica musicale non ha mai voluto riconoscere.
Gloria. A otto voci
Antonio Caldara
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2025
pagine: 155
Edizione critica. Testi in Italiano e in inglese. Introduzione–Introduction. Apparato critico– Critical apparatus. Le fonti–The sources. Criteri editoriali–Editorial criteria.
Musica&terapia. Volume Vol. 50
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2024
pagine: 58
Chiara Maria Bieker, La valutazione in musicoterapia: definizione, obiettivi e modalità Giovanna Artale, Rossana Gimondo, Musicoterapia e disturbo del comportamento: L’approccio intersoggettivo G. Antoniotti, R. Bolelli, A. Cavalieri, F. De Maestri, A. Grusovin, S. Navone, M. Sarcinella, L. Tamagnone, G. Vizzano, La musicoterapia e le sue eventuali controindicazioni; pareri a confronto Paola Prinzivalli, Camilla Bonetti, Lara Braccini, Musicoterapia di gruppo in ambito psicogeriatrico.
Musica, terza missione e valorizzazione delle conoscenze
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2024
pagine: 264
Il volume presenta una riflessione collettiva dei docenti universitari italiani di musica sull’apporto della loro disciplina allo sviluppo della cosiddetta Terza Missione: dalle modalità di diffusione delle pratiche e delle conoscenze musicali dentro e fuori le cosiddette ‘mura accademiche’ alle corrispondenti ricadute sul piano sociale, educativo e politico-culturale, anche nella prospettiva dell’inclusione e della formazione del pubblico musicale. Ne emerge un quadro ricco e articolato, che assegna alla musica un ruolo istituzionale di primo piano nell’ambito del public engagement universitario, sia come strumento di socialità, di condivisione culturale e di sonorizzazione delle manifestazioni accademiche, sia come veicolo privilegiato — in quanto capace di parlare alla mente e al cuore del pubblico — di conoscenze umanistiche e scientifiche.

