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Michelangelo compone i primi versi sotto l’influenza di Dante e dei poeti fiorentini di fine Quattrocento riuniti attorno alla figura di Lorenzo de’ Medici. È tuttavia nella maturità – e ancor più nella vecchiaia – che concentra il meglio di sé. Quando riversa nella poesia la propria indole più profonda – esattamente come racchiudeva nelle statue quella dei soggetti che scolpiva – plasmandola con le proprie ambizioni e le proprie debolezze, con l’orgoglio e lo smarrimento.

Potrebbe sembrare “solo” un libro di poesie d’amore, ma Marlboro Rosse Morbide è frutto di una ricerca e di un’elaborazione da parte di Francesco Verni durata più di dieci anni che ha scavato, scavato, scavato e che, forse, qualcosa, alla fine, è riuscita a trovare. Il libro, nato come concept poetico, affronta il tema dell’amore come una dipendenza. «Non so se l’amore possa urlare, comunque lo farebbe così», racconta il maestro del fumetto Milo Manara che per il volume ha realizzato una serie di illustrazioni.

La spiritualità è avere qualcosa a cui tendere. Che ci distenda. Che agisca come una lente di ingrandimento per farci vedere le cose migliori che sono dentro di noi.

Il vino è scoperta, un viaggio che si rilancia e si autoalimenta in continuazione; si giunge sempre a una risposta che però fa emergere, e sta qui il bello, altre numerose domande. In Istria, in questo momento, crediamo si stia creando qualcosa di eccezionale. 33 cantine, più di 250 vini. La bellezza selvaggia e accogliente di un territorio. E, soprattutto, la storia di donne e uomini che hanno contribuito a renderlo unico.

A un certo punto si perde la sintonia. E per quanto il desiderio sia forte – per quanto esso possa chiamare – non si riesce a stabilire un contatto. La famiglia di origine, la propria vita. I figli. Ogni cosa è “dall’altra parte”. Si forma un muro. Invisibile e impalpabile. Eppure percepibile. Ma ci sono momenti eccezionali in cui si apre un varco. E quando finalmente lo vedi, quel passaggio, qual è il modo più profondo di stabilire un legame se non raccontare qualcosa che non hai mai detto a nessuno? Perché tu ci vuoi rimanere, dall’altra parte. Ma non per portare te stessa. Non per giustificare le tue scelte e i tuoi sentimenti. Ma perché attraverso di essi chi sta dall’altra parte capisca un po’ di più dei meccanismi del muro.

Veronica Franco (Venezia 1546–Venezia 1591) fu cortigiana onesta che ebbe fra i suoi amanti Enrico III di Francia e fra i suoi ammiratori il pittore Tintoretto. Ma anche poetessa ammessa in circoli e accademie, curatrice di scritti di altri autori e mecenate. E, soprattutto, lucida polemista; capace di combattere sulla pagina esattamente come nella vita.

Prefazione di Milo Manara.

"Rivelazione, elevazione, estasi. Lontananza, morte. Vera morte. Queste le tappe del viaggio d’amore di Gaspara Stampa. Proponiamo qui i momenti estremi di una vicenda umana e letteraria che – pur nella molteplicità dei piani poetici e nella complessità della struttura – possiede una immediatezza dell’espressione e una sincerità dei sentimenti – una tale intimità con la natura umana – che la rendono paradigmatica."

Il silenzio dell’ultimo passo. Quello di una scelta - non nostra e irreversibile - che ci cambia la vita. Il silenzio dei torti e delle ragioni. Quello del lutto. Della depressione che ci coccola. Ci sono cose troppo silenziose. Attese, delusioni. Lividi. Anche la felicità, a volte, non fa rumore. Per evitare di attirare l’attenzione. Ma c’è un altro tipo di silenzio. Quello di occhi che si aprono. Dei desideri un attimo prima che diventino sospiri. Altrettanto potente. Un altrettanto che si ottiene rialzandosi, lavorando, selezionando le nostre cose silenziose. Sarà sempre silenzio. Eppure, non sarà lo stesso. Non quello del “non c’è più niente da dire”. Al contrario, simile a uno schiarirsi la gola.