Marinotti
Lo spazio e il limite. Scritti e conversazioni sull'arte
Edoardo Chillida
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2010
pagine: 224
Il volume presenta una selezione dei più significativi scritti e conversazioni dello scultore spagnolo Eduardo Chillida, dagli esordi della sua riflessione filosofica agli esiti della sua piena maturità di artista e di uomo. Considerato uno dei maestri della seconda metà del XX secolo insieme a scultori della portata di Alberto Giacometti ed Henry Moore, Chillida, in queste pagine suggestive e a tratti evocative, illustra la fonte da cui trae origine la sua opera, mettendo soprattutto in evidenza la sua peculiare concezione dello spazio. Ai primi fondamentali scritti degli anni Sessanta e Settanta seguono i testi elaborati negli anni Novanta, che rappresentano il momento culminante, per intensità e sintesi, della sua costantemente rinnovata ricerca sulle questioni di fondo, poetiche ed estetiche, della propria opera. A quest'ultimo periodo appartengono anche le conversazioni, che formano la seconda parte del volume, grazie alle quali emerge in modo nitido la visione complessiva dell'articolata produzione di Chillida. In particolare le conversazioni si svolgono attorno al dialogo tra la scultura e la musica, elemento che più di ogni altro mantiene un rapporto privilegiato con il tema dello spazio, tanto essenziale nella sua opera. Come dice laconicamente lo stesso Chillida: "Nel punto estremo dell'acuto, il silenzio. Attraversare lo spazio silenziosamente. Ottenere la vibrazione muta".
La ragione degli edifici. La scuola di Milano e oltre
Antonio Monestiroli
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2010
pagine: 156
Questo libro è formato da tre parti. Una prima in cui si vuole mettere in evidenza la contraddizione, che è stata al fondo del dibattito teorico nel Novecento, fra complessità e semplificazione come matrici del pensiero sull architettura. Questa contraddizione è risolvibile solo adottando un principio: quello della ricerca della ragione di tutte le cose, in architettura della ragione degli edifici. Una seconda parte che affronta il lavoro di alcuni protagonisti dell'architettura italiana del Novecento che hanno posto alla base del loro progetto tale ricerca. Si tratta di alcuni architetti, Albini, Gardella, Rogers, Asnago e Vender, Rossi, Grassi e, insieme a loro, Libera, l'architetto romano più vicino ai milanesi, che insieme ad altri costituiscono una scuola di pensiero ben riconoscibile: la Scuola di Milano. Una scuola che fonda i suoi principi nell'illuminismo, una scuola che trae alimento dai filosofi vicini ad Antonio Ranfi e che ha una sua continuità nel tempo. Una scuola contesa da Milano e da Venezia, città dove questi architetti hanno insegnato. Infine una terza parte che introduce la nozione di realtà come spettacolo non solo da conoscere, come vorrebbe un razionalismo convenzionale, ma da mettere in scena con le forme dell'architettura. E stato Aldo Rossi a indicarci questa strada, insieme a tutti gli artisti che ha riportato fra noi, per la sua e la nostra consolazione.
Atmosfere, estasi, messe in scena. L'estetica come teoria generale della percezione
Gernot Böhme
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2010
pagine: 284
Perché mai l'estetica dovrebbe occuparsi principalmente, se non esclusivamente, dell'arte? Non dovrebbe invece, spostare l'attenzione dall'arte, e dal "discorso" che se ne fa (ermeneutica e semiotica), alla percezione? E, di conseguenza, dal bello al più generale coinvolgimento corporeo ed emozionale dell'uomo nel proprio ambiente? È proprio nel quadro di una "estetica ecologica" di questo genere, in grado di comprendere (anche criticamente) il processo di estetizzazione diffusa che conferisce alla nostra società il carattere di una "messa in scena", che Gernot Böhme presenta qui, in modo chiaro e originale, i capisaldi di una nuova estetica intesa appunto come percettologia. Interessata ai modi in cui la realtà ci appare e influenza i nostri stati d'animo, la nuova estetica (aistetica) si concentra, allora, da un lato sulle atmosfere, cioè sui sentimenti che, diffusi nello spazio, ci vengono incontro prima di qualsiasi percezione specifica e della distinzione stessa tra soggetto e oggetto, dall'altro sul cosiddetto "lavoro estetico", vale a dire sul modo in cui si possono generare professionalmente tali atmosfere. Quest'opera di Böhme si rivela perciò particolarmente utile a chi si occupa di estetica non solo teoricamente ma anche praticamente, non da ultimo perché reinterpreta i problemi tradizionali dell'estetica alla luce di un'acuta analisi critica dei processi spesso occulti di manipolazione (politica, mediatica, pubblicitaria) della nostra sensibilità.
L'inizio e il nulla. Colloquio di un logico, di un aiutante e di un pittore
Gino Zaccaria
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2010
pagine: 189
Il tema del libro è l'enigma dell'intesa fra il pensiero, il canto e la pittura. La sua discussione è affidata al cammino di tre coll-quianti: un logico, un aiutante e un pittore. Il cammino, qui, non è un moto dialettico a tre voci, ma, più semplicemente, un corso di parole, pensanti e poetiche, rinvenute e coniate, in una giornata di primavera, dal mattino al tramonto, lungo il sentiero del promontorio del Mesco, fra Levante e le Cinque Terre. I colloquianti si accorgono, fin dall'avvio, che il cammino è il sentiero stesso su cui errano. Il titolo "L'inizio e il nulla" ricorda le due dizioni grazie alle quali il colloquio trova il suo cadenzato andamento. L'"inizio", affrancato dal suo significato comune, assumerà il senso poetico dell'avvento. Il "nulla", liberato dalla morsa della nullità, indicherà quella vaghezza che, senza coartare, costringe l'uomo - il poeta, il pittore - a cantare l'inizio. Sulla scorta dell'inizio e del nulla così ripensati, i colloquianti giungeranno a un chiarimento delle "indoli prime" del canto e della pittura: la luce, il suono e il colore.
Abbagliati e confusi. Una discussione sull'etica delle immagini
Fulvio Carmagnola
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2010
pagine: 150
Siamo abbagliati e confusi dal bombardamento di immagini cui tutti noi veniamo oggi sottoposti: le immagini in movimento sugli schermi-video della televisione o quelle dei computer, ma anche quelle che rimbalzano e si imprimono nella retina del cittadino, del consumatore di merci e di segni, là fuori. Si tratta di tracciare prima di tutto la genesi del mondo dell'immaginario contemporaneo e i suoi effetti: chi ha portato per primo il berretto al contrario, un anonimo ispanico del ghetto o il personaggio di un telefilm? La televisione copia i serial killer o accade il contrario? Due fidanzati si baciano sulla panchina come per la prima volta o riproducono la posa di un codice? Da dove viene quel potere di desiderare che le immagini portano e producono? L'etica delle immagini pone quindi la questione del comportamento o della pratica che un soggetto (un individuo) deve o dovrebbe avere rispetto alle immagini. La domanda dell'etica - come devo agire? - è posta in questo volume a partire dalla discussione delle posizioni estreme di Slavoj Zizek, che più di altri pensatori del nostro tempo ha posto la questione con riferimento al mondo dei media, della vita quotidiana e della politica.
Il destino che non c'è
Marina Pratelli
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2010
pagine: 173
Un cadavere senza nome, nessun testimone, nessun indizio. Per risolvere il mistero del morto trovato davanti a un confessionale, al maresciallo Saverio Fermi non resta che analizzare il contenuto dei fogli che il defunto stringeva in pugno al momento del decesso: racconti, a prima vista, storie fantastiche, inventate, improbabili. E invece no, è tutto accaduto nella realtà, documentato attraverso una serie di dati di cronaca, di quelli che fanno dire che la realtà supera la fantasia. L'anziana scomparsa misteriosamente nel nulla, l'orfanella dalla doppia personalità, il bellissimo giovane dall'aspetto angelico ma dal destino diabolico... Sono tutte persone realmente esistite. Più si addentra nell'indagine, più il maresciallo, nonostante per indole e professione sia portato a misurare ogni cosa con il metro della ragione, si trova a tu per tu con l'inspiegabile, con il lato oscuro dell'esistenza. E, mentre il mistero si infittisce, è costretto a fare i conti, attraverso le vite di altre persone, con la sua. Perché queste storie di cui cerca di ricostruire il senso hanno tutte in comune una cosa: una furiosa voglia di evasione, l'ambizione di dare una svolta drastica e improvvisa alla propria vita, il desiderio di darsela a gambe. Perché il destino non esiste, soprattutto quello che non ci appartiene.
Architetti italiani nel Novecento
Guido Canella
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2010
pagine: 350
Grazie ai saperi dell'erudito e all'intelligenza dello storico che non teme di proporre inquadramenti di lunga gittata e a quella del critico che bene intende significato e ruolo dei protagonisti dell'architettura italiana del Novecento e delle loro opere, Guido Canella, uno dei maestri della nostra cultura del progetto, attraverso queste pagine ricche di notazioni acute, capaci di cogliere il disegno complessivo e l'interazione fra circostanze specifiche di poetica, di stile e di luogo e intenzioni riferibili a tendenze generali, ai tempi della storia, consegna a colleghi, studenti non sviati dalla ricezione passiva di mode e stereotipi del divismo architettonico moderno, e lettori impegnati, un'attesa, ricca selezione dei suoi saggi più rappresentativi, scritti entro un arco di trent'anni. Con i suoi studi Canella affianca e addirittura integra, pure nel nome di interpretazioni talvolta ideologiche, politiche insomma, tuttavia tanto libere quanto oggettive quelle dei più accreditati e mitizzati critici e storici di professione, attivi tra settima e ottava decade dell'altro secolo. E Canella si vuole ed è, per certo, architetto progettista, ma, nondimeno (da allievo di Ernesto Rogers), intellettuale versato nella riflessione critica alla quale applica uno sguardo non breve.
Il collezionista di suoni
Stefano Jacini
Libro: Copertina morbida
editore: Marinotti
anno edizione: 2009
pagine: 158
Cosa può rendere eccitante un ballo in maschera se non un delitto? A crepare pugnalato senza un grido è un collezionista abbiente amico del protagonista, Pinuccio d'Alpone, discendente di casata ricca di terre e di ville. Simpatico e viziato, Pinuccio, colto, appassionato d'opera, frivolo e scialacquatore, propenso a passare da un matrimonio all'altro, ha una singolare mania: registrare i rumori di tutto quello che accade sotto il suo naso. Cosa questa che rivela dettagli di ciò che è successo al ballo e succederà dopo, in modo che ogni istante rivive in un suo doppione sonoro, svelando particolari che altrimenti sarebbero sfuggiti a chiunque. Mentre la polizia indaga, Pinuccio non rinuncia alla sua vita da eccentrico perdigiorno che, oltre alla passione per i suoni e per le belle donne, prevede occasionali momenti di relax in una sorta di mondo parallelo, una specie di parco giochi per adulti dove avvengono finti viaggi spaziali, crolli di torri gemelle, avventure in terre esotiche. L'atmosfera è lieve e giocosa, da melodramma rococò rivisitato in chiave ironica, all'insegna del tempo che fugge.
L'Orfeo nero. Una lettura poetica della negritudine
Jean-Paul Sartre
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2009
pagine: 100
"Orfeo nero" è un saggio di straordinaria efficacia lirica, e forse il meno conosciuto dal pubblico italiano, scritto da Sartre nel 1948 come introduzione all'Antologia della nuova poesia negra e malgascia di lingua francese curata dal celebre poeta senegalese Léopold Senghor, premio Nobel per la letteratura nel 1968. Sensibile al fascino di queste poesie dei neri francofoni, alle loro grida accorate contro l'inumana e gratuita sofferenza, al loro doversi esprimere nella lingua del colonizzatore per poter comunicare il loro diritto di esistere come neri, Sartre è stato uno dei pochi intellettuali dell'epoca ad avere avuto il coraggio di condannare le politiche espansionistiche delle grandi potenze del secondo dopoguerra. Il tema centrale di questo saggio sartriano è la "negritudine", che trasforma queste pagine in un programma sociale, politico e filosofico. La negritudine è colta da Sartre come "nudità senza colore", come particolare atteggiamento affettivo nei confronti del mondo e al contempo come rimorso e speranza dell'intera cultura occidentale. Sartre reclama in questo saggio un rinnovamento del linguaggio filosofico e designa l'essenza della creazione poetica come scacco e distruzione della prosa: poesia straordinaria, come gli effetti travolgenti che escono dalle mani dei poeti africani.
Santa Claus, un'allegoria. Testo inglese a fronte
Edward E. Cummings
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2009
pagine: 112
"Un'allegoria in blank verse (versi giambici a cinque accenti) sul capitalismo - così E. E. Cummings presenta il dramma morale "Santa Claus" nella quinta e sesta delle sue non-conferenze, tenute nei primi anni Cinquanta all'Università di Harvard." (Dall'introduzione)
Ernesto Nathan Rogers. Continuità e contemporaneità
Eugenia López Reus
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2009
pagine: 300
Troppe donne per un delitto
Annalucia Lomunno
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2009
pagine: 239
Il morto è un insegnante di ginnastica. Palestrato e amato dalle donne. Morto ammazzato nel corso di una festicciola di compleanno. L'arma, un peperone sott'olio all'arsenico. Per il commissario di polizia Antonia Veloce è, per usare le sue parole, l'occasione più guappa della sua vita. Anche perché il macabro fatto le dà modo di mettere il naso nelle vicende dei suoi concittadini. E concittadine soprattutto. Siamo in una provincia dove ogni giorno si trascina uguale all'altro, dove la noia è di casa. Dietro però, come fuoco sotto la cenere, si agitano pensieri nascosti, sogni segreti, inconfessabili emozioni, e tante piccole storie, storie di corna, di famiglia, di sentimenti. Del giallo c'è tutto: mistero, indizi, false piste, rivelazioni, e finale a sorpresa. Ma il giallo non è l'unico colore a dare il tono all'intricata vicenda, c'è anche il nero di una presenza misteriosa, forse magica, la cui voce risuona da un imprecisato luogo, come un'eco che si propaga di pagina in pagina.