Pequod
Sette sani racconti
Oskar Barrile
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2024
pagine: 120
Narra la leggenda che come moderni barbari un gruppo era sceso tre anni prima in Italia, chiamati dai centri sociali più grossi e in pericolo, per creare consenso con i loro spettacoli, e così girovagando un gruppo di loro si era fermato a S.Arcangelo, attratti da una vecchia cava di ghiaia in disuso lungo il fiume (e forse anche dalla cucina e dal vino romagnolo). Così avevano chiesto al comune di poter riutilizzare quello spazio per la loro comunità. Era un enorme campo officina, dall'aspetto sgangherato, pieno di rottami arrugginiti. Ma le apparenze ingannano sempre. Pare che tra di loro c'erano tecnici di prim'ordine che avevano abbandonato la tranquilla vita dai molti soldi e si erano buttati nell'avventura: c'erano ex meccanici di F l, ingegneri elettronici, capi fonditori e via di questo passo, che quasi i fabbri della zona andavano da loro per avere consigli sulle saldature; e loro campavano facendo parate con i loro veicoli stranissimi autocostruiti e funzionanti lungo le città, e poi facevano spettacoli performances con tutto questo materiale, ed organizzavano feste techno micidiali, che ancora nessuno aveva snasato che poteva essere un affare, e nessuna disco aveva a quell'epoca un grammo di musica techno e loro sì. Ma soprattutto andavano nei centri sociali e ti organizzavano delle serate Mega, e specie se rischiavi lo sgombero veniva un casino di gente, e in quelle brutte situazioni lì 'sto consenso qui è proprio fondamentale. Insomma ne sapevano più di qualsiasi professore, ma l'aspetto! Un punkabbestia era più rassicurante rispetto a loro. Sembravano usciti da qualche film post-atomico: vestiti strappati, borchie, stivali giganti, elmetti con led luminosi, tatuaggi, pezzi di circuito stampato che abbellivano i giubbotti, pelle con cicatrici e bruciature varie, e poi erano grandi e robusti e sempre al lavoro. E le femmine mutoid erano anche loro giganti ed erano sempre molto carine con tutti quei tatuaggi e anelli vari… Avevi quasi paura a parlare con un mutoid se non li conoscevi, perché erano anche grandi ma l'età era imprecisabile: tipo gente che anagraficamente aveva sui quaranta anni non riuscivi a darglieli perché giravano seminudi, stile Conan il Distruttore, in pieno dicembre, con i capelli rosso fuoco… e lui pensava: "è proprio vero che l'età dipende dalla vita che si fa" e pensava alle famiglie mutoidi con le ragazze che non si distinguevano dalle loro madri e madri e figlie sembravano tutte bellissime replicanti NEXUS-6. Comunque loro stavano arrivando proprio da questi Mutoidi...
Educazione montanara
Mansueto Sperandio
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2024
pagine: 210
«Dopo essersi tolto la camicia di forza sull'esempio di Charles Bukowski, l'amico Mansueto si è superato. La sua scrittura, irriverente, bucolica, trasgressiva, ha superato i limiti del dissenso e finalmente ci racconta la sua verità, dopo le tante menzogne scritte sui media. Venticinque anni fa è successo un fattaccio in Vanoi, e per raccontare quel fattaccio Mansueto ha sviluppato una narrazione sferzante ed ironica da far sussultare di gioia gli autori di Black Out, la fiction girata in Vanoi ed andata in onda sul primo canale Rai. È poi verità? O è fantasia? E chi se ne frega. C'è sempre il risvolto della medaglia. Mansueto l'ha scovato. Ha tolto la patina della felicità a tutti i costi e ne ha fatto un irriverente capolavoro gettando perle ai venti. Felicita (senza accento), la prostituta che intrattiene i benpensanti in quel di Trento, le bevute di birra che annebbiano, la musica dei Beatles che fa scovare capolavori lisergici, i morti per silicosi, la comunità di Comedon Pian, il richiamo del bosco, il collegio dei preti, le contestazioni studentesche degli anni Sessanta e tante altre succose favole sbrindellate, sono solo alcuni dei fantasmi che Sperandio ha tolto dall'armadio del suo passato. Il blues torna a volare e semina il veleno sulla poesia della vita dura, senza sconti né sogni o fili spinati di ipocrisia. Mai più scritture semplificate, mai più trame conosciute o vie d'uscita da vissero insieme felici e contenti. Via le maschere. Tutto deve cadere. Chi leggerà questo romanzo troverà fin dall'incipit una bomba che accenderà fuochi di rabbia e colorerà il cielo della montagna di giallo canarino che, come spiega Thomas Mann, sarà sempre incantata». (Angelo Orsingher)
Diario senza le date
Marino Moretti
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2024
pagine: 192
Marino Moretti ritornò inaspettatamente alla poesia nell'ultima parte della sua vita, e Diario senza le date (1974) fu il suo ultimo libro pubblicato in vita, a quasi novantanni. La raccolta infatti attraversa la sua carriera recuperando i testi fra le sue carte vecchie e nuove, senza data precisa, diario in versi e versicoli dalla metrica elementare e grande ritmo, "persino nervosa a tratti, perciò modernissima, l'espressione chiara e immediata, che risolve prontamente ogni difficoltà di lettura" (G. Lauretano). In questo libro, emergono citazioni, richiami agli altri poeti a lui contemporanei, parole piene di significati e spessore ma spesso rielaborate con la leggera ironia propria di uno scrittore che ha attraversato il '900.
Esercizi di riparazione
Biagio Accardo
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2024
pagine: 98
Le forme dell'esistenza sono spesso nominate con figure attinenti alla dimensione memoriale. Il processo faticoso del ricordo implica un pellegrinare lungo l'asse del tempo per sanare una perdita irreparabile, quella del senso dell'origine. Nella poesia di Biagio Accardo l'eco di tale ferita si affida al suono di un mondo che dimora nell'assenza e che il poeta sa dispiegarsi nell'ora presente come frutto di una miracolosa dislocazione dal passato. Il titolo della raccolta, Esercizi di riparazione, enuncia di per sé l'atto con cui il poeta tenta, per mezzo della parola, un recupero, sia pure parziale, dell'indicibile della visione e della memoria. E nella lontananza l'esperienza del luogo perduto, dove ha radici la Voce al cui richiamo poi si fonda la voce del poeta. Poter dislocare fuori di sé, nel verso, l'esito di tali risonanze, se da un lato significa constatare il proprio vanire nella dolcezza di un'esperienza percettiva o memoriale di grande intensità, dall'altro induce alla necessità di rammendare tutta quella lontananza in un tessuto poetico che possa ancora darle espressione: «Ma che erano i versi / prima che fossero? Un rossore / forse, lo sbiancare / del viso, la trepidazione — / qualcosa insomma / tra le righe, un po'/ più su, un po' più giù, / mai dove sarebbe stato / giusto scrivere. /Ma la verità è così, bisogna /andarsela a cercare, / anche se ci costringe al fuori pista»... (Dalla Prefazione di Pietro Romano)
Lettere dal fronte
Stefano Boldorini
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2024
pagine: 86
Raccolta di poesie.
Figura a stella
Adelelmo Ruggieri
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2024
pagine: 70
Borghi e paesi di una geografia minore in cui la storia locale si mescola in maniera inscindibile alla memoria dell'autore e alla sua personale mappa dei sentimenti.
Tutte le ossa cantano la canzone d'amore
Pietro Russo
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2024
pagine: 90
Raccolta di poesie.
Un lunghissimo addio
Paolo Parrini
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2024
pagine: 66
Raccolta di poesie.
L'allegra inquietudine e le stelle cadenti
Salvatore Miseria
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2024
pagine: 104
«"L'allegra inquietudine e le stelle cadenti" può sembrare a prima vista un romanzo di formazione, ma è anche e soprattutto un romanzo introspettivo. Si tratta della seconda opera narrativa di Salvatore Miseria, dopo "Lo stupore di Sisi" (Nemapress, 2023) e pur godendo di una totale autonomia, può rispetto al primo essere considerato a buon titolo una sorta di sequel con, però, una sostanziale differenza. Il protagonista di questo romanzo è lo stesso che, da bambino, fu il protagonista de Lo stupore di Sisì, ma mentre il piccolo Sisì, con la sua insaziabile curiosità osservava tutto il ricchissimo mondo che lo circondava, Siro, ormai adulto, utilizza tutto il materiale che nell'infanzia aveva introiettato, per osservare se stesso e i possibili moti dell'animo propri e delle figure che incontra lungo il suo cammino. Ne scaturisce un romanzo appassionato, un inno alla vita convinto e convincente».
Errata complice
Stefania Giammillaro
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2024
pagine: 64
«"Oscura" è la definizione che darei della poesia di Stefania Giammillaro, intendendo con tale aggettivo sottolineare non solo la qualità predominante di un teatro mentale ossessionato da una dolente esperienza autobiografica; ma anche la caratteristica formale della sua trasposizione in versi lessicalmente drammatici (vi ricorrono sostantivi quali: 'coltello', 'stimmate', 'spine', espressioni quali: 'gomiti viola', 'grumi di sangue'; e tanti verbi attinenti alla violenza fisica), e spesso alogici per la presenza di simboli e immagini inusitate (in rapporto ad una tematica sempre più sfruttata), a meno che non si dia credito alla supposizione che nello spazio fra i termini accostati, come sembrerebbe, forzosamente, si celi in realtà il molto del non-detto per una sorta di pudore dell'autrice, che, censurati i termini frammezzo, espliciti gli estremi di un ricordo udibile per intero solo da parte di chi provi ad afferrarlo con uno slancio d'immaginazione» (dalla prefazione di Franca Alaimo)
La pratica del buio
Giulio Mazzali
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2024
pagine: 94
«Tra le tante citazioni in esergo a testi e sezioni di questo libro di Giulio Mazzali (che testimoniano come egli si ponga umilmente anche come lettore oltre che come poeta) una mi ha colpito sopra tutte, di Margherita Guidacci, grande poetessa trascurata e ostacolata nel suo tempo, perché controcorrente, ma ora rinascente (a cui Mazzali ha tra l'altro dedicato delle pagine molto acute): "Patria dell'uomo è l'uomo e noi siamo tutti in esilio". Ovvero: se la patria dell'uomo è diventata soltanto l'uomo, siamo tutti lontani dalla patria, cioè in esilio. Da qui parte Giulio, da questo esilio in cui siamo, da questa mancanza di luce e calore, che è ricordo di luce e calore, come una "rosa perduta nella notte", che fa più male dell'arsura stessa del deserto che attraversiamo, eppure la portiamo dentro, e forse ci salva» (dalla prefazione di Claudio Damiani)
Corpo di fondo
Lucianna Argentino
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2024
pagine: 70
Raccolta di poesie.

