Quodlibet
Vesper. Rivista di architettura, arti e teoria-Journal of architecture, arts & theory. Volume Vol. 13
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 224
Nel 2005 scompare Giancarlo De Carlo, ufficiale di Marina, architetto e ingegnere, professore, membro del Team 10, fondatore dell’ILA&UD, direttore della rivista “Spazio e Società” e della collana editoriale “Struttura e forma urbana”, autore di numerosi piani e progetti realizzati, di proposte e architetture rimaste sulla carta, di libri e scritti, allergico a etichette e a manifesti. A vent’anni dalla sua scomparsa è possibile leggere nel particolare le molteplici direzioni ancora vive che quest’autore ha segnato, ma anche, al contempo, guardare in generale la moltiplicazione delle traiettorie come modus operandi e come figura che sprigiona energie discordanti. Ne emerge un’immagine stellare fondata su azioni quali: chiudere con passati, cambiare idea, nuotare contro-corrente, rilanciare al futuro, scrivere di dubbi e fallimenti, lasciare tracce incomplete che altri potrebbero interpretare e soprattutto restare in viaggio. Si vuole quindi celebrare un autore ma anche, a partire dalla costellazione delle traiettorie che ha disegnato, riflettere sulla possibilità di rilanciare un’idea di progetto a tutto campo, sfaccettata e agita con strumenti e in campi diversi.
Dell'università. Una storia di idee
Stefano Jossa
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 128
Prima di essere un’istituzione, un’organizzazione o un’azienda, l’università è un’idea: nata come tale fin dal Medioevo, tra Otto e Novecento è stata costruita nel suo impianto teorico moderno, in reazione a un’università finalizzata solo alla riproduzione del privilegio delle classi dominanti. Nasceva l’università come comunità di docenti e discenti alla ricerca della conoscenza. Invece di essere gli uni al servizio degli altri, e funzioni degli altri, professori e studenti venivano concepiti come intellettuali, liberi e disinteressati amanti della cultura e della scienza. Nonostante i tanti cambiamenti in corso, a questo principio s’ispira ancora la maggioranza di coloro che all’università lavorano e studiano. Ripercorrendo le idee della modernità sull’università, interrogandosi sul ruolo di professori e studenti, rilanciando il bisogno di contenuti e la questione dell’insegnamento, questo libro si propone come memoria dell’università delle generazioni passate e interrogativo sull’università delle generazioni future.
Riga. Volume Vol. 48
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 424
Tra il 1968 e il 1972 Italo Calvino, Gianni Celati e Guido Neri pensano di realizzare una rivista, e coinvolgono nel progetto Enzo Melandri e Carlo Ginzburg. Il loro intento è di uscire dal cerchio ristretto della letteratura, di superare gli steccati delle discipline e dei saperi settoriali per realizzare qualcosa di nuovo e adeguato a un’epoca di grandi cambiamenti politici, sociali e culturali. Si apre così una fitta discussione, attraverso lettere, incontri, resoconti, protocolli, postille, rettifiche, destinata a protrarsi a fasi alterne fino al 1974. “Alì Babà” è solo uno dei titoli proposti durante la gestazione della rivista, che non verrà mai realizzata. Ma questo incompiuto progetto darà impulso a opere e studi che costituiscono tappe importanti nell’attività di tutti i partecipanti. Nel 1998 “Riga” aveva pubblicato una corposa serie di materiali e lettere, provenienti dall’archivio personale di Calvino, che presentava un primo ragguaglio dell’avventura di “Alì Babà”.
Tragedie
William Shakespeare
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 1512
Con la pubblicazione delle Tragedie prende avvio l’edizione integrale di tutto il teatro di William Shakespeare a cura di Guido Paduano. Affidare la traduzione a una sola persona è una sfida che risponde all’intento di preservare la compattezza stilistica dell’originale e garantire un confronto coerente con la pluralità dei registri, talora contrastanti, dal sublime al triviale, che caratterizzano l’opera shakespeariana. Senza mai cedere alla tentazione di ammorbidire o glossare, Paduano usa la lingua viva, intensa e fluida della contemporaneità. La spinge a seguire fino in fondo i percorsi inauditi di un testo dall’inesauribile vocazione metafisica, i lampi subitanei che svelano verità e incertezze della condizione umana. È una lingua fatta per la scena: quella reale, che si calca in concreto, e quella mentale, che ogni lettore è chiamato a costruire o ricostruire dalla parola poetica.
L'architettura di Gaetano Minnucci. Tradizione in un linguaggio moderno
Diana Carta
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 192
Nel complesso scenario del primo Novecento, la cultura progettuale ha conferito un impulso decisivo alla traiettoria dello sviluppo dell’architettura italiana, lasciando tracce tanto puntuali quanto ancora oggi riconoscibili. In questo scenario, la ricerca pone l’attenzione sull’opera dall’architetto Gaetano Minnucci. Tra gli eventi e i personaggi del contesto in cui ha vissuto, il suo operato si contraddistingue per l’incessante attività accademica e professionale – e, ancor prima, culturale – condotta sul tema del rinnovamento del linguaggio architettonico, perseguendo un’idea di modernità al tempo stesso in con- tinuità con la storia e consolidata da approfonditi studi sul razionalismo europeo, in particolar modo di derivazione olandese. La ricerca offre una lettura sugli esiti progettuali e teorici attorno al tema del linguaggio dell’architettura di Gaetano Minnucci, in un percorso solo apparentemente individuale.
Suicidio
Édouard Levé
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 104
Il tuo suicidio fu di una bellezza scandalosa. Certi libri sono inseparabili dalla loro genesi e dalle vicende della loro pubblicazione: così è per Suicidio, che Édouard Levé ha consegnato all’editore francese P.O.L dieci giorni prima di togliersi la vita, il 15 ottobre 2007, a 42 anni. Levé si rivolge qui a un amico d’infanzia suicidatosi giovanissimo una ventina d’anni prima. Ma l’amico è (anche) uno specchio dentro cui osservarsi: perché Levé non smette mai di parlarci di sé, della propria fine immaginata, anticipata, pianificata. Entrambi si pongono di fronte alla vita come davanti a un elenco di eventi insignificanti, cui solo la morte sembra retrospettivamente dare rilevanza, permettendo almeno l’elaborazione di una storia. Prima di togliersi la vita l’amico aveva lasciato sul tavolo un libro aperto su una certa pagina: nella concitazione del momento la moglie lo ha inavvertitamente chiuso, perdendo, forse, il suo ultimo messaggio. Levé non ha voluto correre lo stesso rischio e ci ha lasciato un’ultima opera che è insieme un messaggio pubblico, benché obliquo, e il gesto consapevole di un artista.
Donne e progetto. Figure dell'architettura e del design nell'Italia contemporanea
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 704
Il volume indaga il ruolo delle donne nell’architettura, nel design e nell’urbanistica italiana dall'inizio del '900 a oggi. Attraverso i saggi, selezionati da un comitato scientifico multidisciplinare, emergono oltre cento protagoniste del progetto, attive in Italia e all’estero. Un lavoro corale che restituisce visibilità a percorsi individuali e collettivi rimasti a lungo ai margini della narrazione disciplinare, ma spesso centrali nella costruzione della cultura architettonica contemporanea. L’articolazione del libro in ambiti tematici corrisponde alla pluralità dei ruoli assunti dalle donne nella cultura del progetto: dalle aule universitarie, dove le prime architette hanno intrecciato formazione, insegnamento e pratica professionale, al mondo dell’editoria specialistica e della curatela di mostre, in cui hanno orientato il dibattito e promosso nuove idee; dai percorsi internazionali di chi ha trovato riconoscimento oltre confine, all’impegno sul territorio, nella progettazione urbana, nella cura del paesaggio e nella tutela del patrimonio.
1+1. L'arte relazionale
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 232
Pubblicato in occasione della mostra 1+1. L'arte relazionale, a cura di Nicolas Bourriaud, curatore associato Eleonora Farina MAXXI, 29 Ottobre 2025–01 Marzo 2026 Con testi di Sara Arrhenius, Lars Bang Larsen, Noah Barker, Daniel Birnbaum , Nicolas Bourriaud Maria Emanuela Bruni,, Diana Campbell, Bassam El Baroni, Verónica Erazo, Eleonora Farina, Angela Harutyunyan, Mami Kataoka, Mihnea Mircan, Stéphanie Moisdon, Linda Motto, Francesco Stocchi, Monia Trombetta, Wato Tsereteli, Jochen Volz
Lezioni di fotografia
Luigi Ghirri
Libro: Libro rilegato
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 320
«Il lavoro di Ghirri sembra avere un effetto quasi universale su chiunque s’imbatta in lui. Si guarda una mezza dozzina di sue foto e si cade subito sotto il suo incantesimo. L’iniziale reazione entusiastica – “Che grande fotografo!” – produce, sulla base di pochi altri esempi della sua arte, la convinzione: “È un grande fotografo!”. In realtà, questa potrebbe essere una minimizzazione. Con una più avanzata capacità di valutazione fotografica non si diventa semplicemente ammiratori di Ghirri; ci si converte». Geoff Dyer «Tutti i tipi di foto costituivano per Luigi un alfabeto, da Walker Evans (il suo fotografo preferito), al fantastico Eugène Atget, ad André Kertész, ai personaggi di Nadar, agli innovatori Moholy-Nagy e Muybridge. A Reggio Emilia Luigi non insegnava la foto come arte separata dal resto, ma come appartenente a un alfabeto dove si collegano varie abitudini del vedere, e in cui riconosciamo un mondo abitabile». Gianni Celati Il volume presenta la trascrizione integrale delle lezioni tenute da Luigi Ghirri all’Università del Progetto di Reggio Emilia tra il 1989 e il 1990.
1+1. The relational years
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 232
Fernando Tavora. Il maestro della scuola di Porto
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 176
Fernando Távora ha dato forma a una delle esperienze più influenti dell’architettura europea del secondo Novecento: la Scuola di Porto, laboratorio collettivo da cui sono emersi, tra gli altri, Álvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura. La sua lezione, nutrita di viaggio, di ascolto e di misura, resta oggi un riferimento per chi concepisce il progetto come atto critico e culturale, profondamente legato al contesto e al tempo in cui si inscrive. Il volume, esito di una ricerca e di una mostra promosse dall’Università Sapienza di Roma, indaga – attraverso saggi, ridisegni, confronti e un ampio apparato iconografico – il lessico e l’eredità del maestro, mettendone in luce la sorprendente attualità e l’idea del progetto come strumento conoscitivo, capace di tradurre l’esperienza in metodo e di rendere l’architettura una forma di pensiero trasmissibile. Le voci di studiosi e progettisti compongono un racconto corale che restituisce Távora come figura di mediazione e di continuità: tra tradizione e modernità, tra esperienza e insegnamento, tra il fare architettura e il pensare la città.
Emilio Garroni. Crisi e critica delle arti contemporanee
Andrea D'Ammando
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 288
La riflessione di Emilio Garroni (1925-2005) ha lasciato un segno profondo nella filosofia italiana del secondo Novecento. Nel corso della sua lunga attività di studio, Garroni si è occupato di semiotica, e poi, in modo ancora più originale e approfondito, di estetica, secondo una prospettiva fortemente segnata dal pensiero di Kant. Si è occupato anche di arte e delle vicende artistiche novecentesche, nonché, soprattutto, della condizione di crisi delle arti contemporanee, tematizzata fin dalla sua prima opera filosofica (intitolata, appunto, La crisi semantica delle arti). Il problema di una crisi delle arti è al centro di tutti o quasi gli scritti più importanti di Garroni. Ma cosa significa “crisi delle arti”? È un problema che riguarda solo le arti, o la cultura nel suo complesso? E in che modo un simile problema è legato a una riflessione estetica, e in particolare a un’estetica intesa, al modo di Garroni, non come “filosofia dell’arte”, ma come “filosofia non speciale” (del senso dell’esperienza)?

