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Quodlibet

Giù la piazza non c'è nessuno

Giù la piazza non c'è nessuno

Dolores Prato

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2024

pagine: 888

"Giù la piazza non c’è nessuno" è il libro che Dolores Prato dedica alla sua infanzia di «bastarda integrale» – figlia di padre ignoto e di una madre che la affida a due vecchi zii all’età di tre anni – e a Treja, la piccola città delle Marche che fu «bambina con lei» tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. L’autrice compose questo lavoro quasi novantenne, «con la libertà estrema di chi gioca l’ultima carta», ricucendo e dettando appunti e brogliacci in parte già predisposti sin dagli anni Quaranta. Con piglio spericolato e perentorio, dalle pagine del testo sorgono davanti agli occhi del lettore, come se accadessero per la prima volta, il tappeto dai colori cangianti su cui la bambina s’incanta dopo aver temuto un nuovo abbandono; la sua inappetenza corretta forse dal consiglio di un medico, forse da una grazia estorta alla Madonna di Loreto; lo zio prete che verosimilmente ha strani commerci col diavolo e aggiusta senza chiedere compenso le pignatte rotte dei poveri; il chiacchiericcio del paese per gli sguardi d’amore alla finestra tra la figlia del macellaio e la sarta; Treja che è «una canestra enorme di persone, di paure, di meraviglie, di parole in movimento», dentro la quale la bambina non sa «d’essere infelice» e tuttavia impara, e crea i suoi saperi. Sovranamente musicale nell’attingere alle risorse dell’oralità, gioiosa nel labor limae, conscia dei toni e dei modi della satira antica, Dolores Prato regala alla letteratura del Novecento una miriade di immagini di un mondo scomparso, con descrizioni e accenni che compendiano e superano molti libri d’antropologia. Nello stesso tempo, crea un leggerissimo e ipnotico nastro narrativo, un caleidoscopio di visioni denso di humour e candore, di meraviglie e misteri, che catturano e avvincono, fanno sorridere e rabbrividire, perché accadono contemporaneamente negli occhi della bambina, dentro la città (e le case, le botteghe, la campagna) e nel presente magico e incandescente della sua scrittura.
32,00

Nelle città del mondo

Giancarlo De Carlo

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 300

Nell’immediato dopoguerra, Giancarlo De Carlo trascorreva tutte le estati a Bocca di Magra, dove si era formato un nucleo di amici intellettuali che comprendeva Elio Vittorini, Vittorio Sereni, Giulio Einaudi, Franco Fortini, Albe Steiner, Italo Calvino e altri ancora. Il legame più intenso, tuttavia, fu senza dubbio quello con Vittorini, con il quale De Carlo condivideva le radici siciliane e una frequentazione più assidua a Milano, dove abitavano nello stesso edificio. Quando nel 1995 De Carlo decise di raccogliere una selezione di suoi scritti sparsi volle rendere omaggio fin dal titolo al romanzo postumo di Vittorini, Le città del mondo, a sottolineare la loro comune passione urbanistica, ma con una differenza: se lo scrittore guardava da lontano le città sognate o rievocate dai personaggi dei suoi racconti, l’architetto le attraversava e osservava sempre da vicino, «la città era per noi il miracolo nel miracolo ancora più grande che è il territorio». Olimpia, Los Angeles, New York, Parigi, Milano, Nuova Delhi, Barcellona, Kiev, Istanbul – tra le altre – compongono il mosaico di Nelle città del mondo, l’ultimo libro di De Carlo, qui riproposto con l’aggiunta di un importante ma poco conosciuto saggio su Genova, La città e il porto. Una galleria di ritratti di città, amate o affettuosamente criticate, descritte con la passione del progettista e l’acutezza dello scrittore. Città diverse, ma che, secondo la suggestione di Calvino, appaiono «come piazze, vie, angoli d’una medesima città, e che nello stesso tempo racchiude nei suoi confini tutto l’universo: Ninive e Babilonia e Gerusalemme e Samarcanda, tutto il passato e il futuro del genere umano». Con un saggio di Federico Bilò.
22,00

Pietra Borghese

Geraldine Leardi, Domenica Ventura

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 162

Colore, soglia, pietra, marmo finto, forma, pareti, estetica, complessità. Sono alcune delle parole chiave utili a comprendere il mondo lapideo della Galleria Borghese, tra i più noti musei romani, che ospita, tra le altre, opere di Canova, Bernini, Caravaggio e Raffaello. E se i capolavori esposti sono universalmente noti, meno conosciuta è la forte connotazione “marmorea” della villa. Il volume presenta un’indagine sulla “pelle architettonica” di questo edificio, tramite il lavoro congiunto di Domenico Ventura, fotografo, e di Geraldine Leardi, storica dell’arte e curatrice del museo. L’esito è un’immersione, lenta e progressivamente più profonda, nelle leggi che regolano la progettazione estetica delle superfici della Galleria, un’esplorazione dell’articolazione cromatica e dei materiali che, a partire dai marmi e dalle pietre, si arricchisce di altri supporti e altre tecniche esecutive come la pittura murale, il mosaico, lo stucco.
28,00

Imperialismi. Circolazione internazionale delle idee e lotte per l'universale

Pierre Bourdieu

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 256

La prospettiva transnazionale, da sempre presente nel pensiero di Bourdieu, emerge in primo piano nei testi riuniti qui. In gran parte inediti o introvabili, sono preziosi per chi voglia capire le dinamiche e gli effetti della «globalizzazione». Bourdieu non si limita ad analizzare le forme di imperialismo che la Francia e gli Stati Uniti esercitano in quanto sono percepiti come modelli universali di democrazia. Propone anche strumenti per spiegare la circolazione internazionale delle opere, e riflette sui principi di un nuovo comparativismo, esortando i ricercatori a sorvegliare l’inconscio nazionale e disciplinare veicolato dalle loro categorie. Mostra inoltre come il funzionamento di certi campi internazionali (accademico, giuridico, economico) contribuisca a rafforzare il dominio americano, e come una vera «internazionale scientifica» possa smascherare e «defatalizzare» questi meccanismi.
22,00

L'ascolto di una tradizione. Gianni Celati e l'Ulisse di Joyce

Simone Giorgio

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 176

«Un itinerario dal semplice al complesso»: così Gianni Celati definisce l’Ulisse di Joyce, e con le stesse parole si potrebbe descrivere il suo rapporto polimorfo e stratificato con il modernismo. Tra i tanti legami fra Celati e la produzione modernista, questo saggio sceglie di indagare il suo rapporto con il capolavoro di Joyce. Le riflessioni di Celati su questo romanzo intercettano vari indirizzi di ricerca contemporanei: visualità, oralità, parodia, regressione – tutti temi tipici dell’autore, e di fondamentale importanza nella riflessione letteraria del XX secolo, dal modernismo a oggi. Quella con l’Ulisse è d’altronde una relazione che puntella in più tappe l’intero percorso intellettuale di Celati, che si laurea con una tesi su Joyce nel 1965 e traduce Ulysses per l’Einaudi nel 2013. Non sorprende, dunque, che il nome dell’irlandese compaia nelle riflessioni sul comico e sul carnevalesco nella stagione degli anni Settanta. Per Celati, quella di Joyce è una regressione parodizzante, in aperta opposizione alla razionalistica e autoritaria civiltà borghese; una regressione che, mentre mette in scena il crollo del sapere occidentale, lo libera da dogmi e costrizioni. Proprio la capacità di porsi in dialogo con la stagione del primo Novecento, e con Joyce in particolare, rende Celati uno scrittore-saggista così importante: nella consapevolezza, come ha scritto lui stesso, «che l’ascolto di una tradizione e l’ascolto di una forma di pazzia siano la stessa cosa».
18,00

Saggisti italiani del Novecento

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 1450

In Italia esistono molte antologie sui poeti e i narratori del ventesimo secolo. Nessuna ne esiste, invece, su quel genere così sfuggente, ma anche così decisivo nella nostra storia letteraria, che è il saggio: il genere moderno di chi non possiede una verità sistematica ma la cerca per tentativi, mescolando autobiografia e teoria, racconto e dialogo, ritratto e aforisma. Saggisti italiani del Novecento colma la lacuna, e si presenta dunque come il primo panorama del suo tipo. A una prefazione, e a un’ampia introduzione, seguono qui gli scritti di centosei autori che nella loro diversità stilistica, tematica e caratteriale rivelano le ricchissime potenzialità del saggismo.
36,00

Napoli nei progetti di Stefania Filo Speziale

Napoli nei progetti di Stefania Filo Speziale

Mattia Cocozza

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 216

La migliore architettura di Stefania Filo Speziale «mette in scena» Napoli, città teatro della natura e della storia. Napoli è protagonista nel rapporto totalizzante delle macchine architettoniche con gli spalti tufacei, nella relazione intensa dei progetti con il paesaggio del golfo, e persino negli impianti distributivi filamentosi che, per converso, si spingono fin nelle viscere del sottosuolo. Nella «città porosa» per antonomasia, le invenzioni tipologiche si misurano con la relazione tra spazi aperti e spazi chiusi, con la commistione incerta tra luoghi pubblici e privati, con il rapporto arcano tra città emersa e sommersa. Da questa lettura «teatrale» di Napoli e dei suoi caratteri scaturiscono le intuizioni compositive più sorprendenti di Filo Speziale. E da questa personale sensibilità per i «fatti urbani» deriva, inoltre, l’afflato disciplinare che la portò, come docente di Caratteri distributivi, ad entrare in un dialogo diretto con Aldo Rossi e Giorgio Grassi. Sospese le contraddizioni e respinte le facili narrazioni attraverso le quali si è soliti tratteggiare il profilo storico-culturale di Stefania Filo Speziale, il volume pone al centro del discorso il progetto d’architettura e le sue regole. La Porta Nord della Mostra d’Oltremare (1937-1940), Palazzo Della Morte (1951-1957) e Palazzo Filo (1953-1955) vengono così analizzati criticamente e ridisegnati per enucleare e attualizzare modi, princìpi e tecniche della vibrante lezione progettuale espressa dalla prima architetta partenopea.
22,00

Una questione di segni. Pirro Cuniberti: antologia della critica

Una questione di segni. Pirro Cuniberti: antologia della critica

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 456

Questa antologia raccoglie oltre cinquanta scritti, tra testi di presentazione e saggi, che nell’arco di sessant’anni hanno accompagnato, commentato e interpretato l’opera di Pirro Cuniberti (1923-2016), artista schivo e radicale, figura atipica ma imprescindibile nel panorama dell’arte italiana del secondo Novecento. Disegnatore instancabile, pittore lirico e visionario, Cuniberti ha elaborato uno stile inconfondibile, fatto di segni minuti e spazi rarefatti. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel secondo Dopoguerra, Cuniberti esordisce nel clima dell’informale per avviarsi poi su un percorso individuale, in un confronto problematico con la pop art, che sfocia in esiti singolari di nuova figurazione. La sua opera si articola infatti in una quotidiana interrogazione delle possibilità ideografiche e simboliche del segno in relazione all’oggetto. Lontano dalle mode e dalle logiche di mercato, Cuniberti delinea negli anni un linguaggio visivo fatto di scritture, trame e mappe immaginarie che trasformano la superficie in un campo di apparizioni e sparizioni continue: un linguaggio improntato alla lezione di grandi autori novecenteschi, da Paul Klee a Wols, da Sebastián Matta a Saul Steinberg. La presente antologia si configura pertanto come la più ampia ricognizione critica disponibile sull’artista bolognese. Attraverso le voci di critici e studiosi come Francesco Arcangeli, Renato Barilli, Pier Giovanni Castagnoli, Claudio Cerritelli, Enrico Crispolti, Fabrizio D’Amico, Paolo Fossati, Elena Pontiggia, Claudio Spadoni, Dario Trento, Marisa Vescovo e altri, il volume ricostruisce l’evoluzione nel tempo dello sguardo rivolto all’opera di Cuniberti, evidenziando la singolarità del suo lessico formale, la sorprendente coerenza stilistica nella continua innovazione e l’intelligenza di un artista che ha fatto del margine uno spazio di resistenza e invenzione. Oltre al saggio introduttivo del curatore, il volume comprende apparati biobibliografici utili a completare la visione del suo percorso. Un libro per studiosi, per appassionati e per chiunque voglia accostarsi a un artista che ha trovato nel disegno un modo differente di pensare il mondo.
32,00

Sotto gli occhi di nessuno-Under nobody's eyes

Sotto gli occhi di nessuno-Under nobody's eyes

Libro: Libro rilegato

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 132

Un’indagine fotografica sugli attentati che hanno colpito l’Italia dagli anni Settanta ai primi Duemila. I soggetti delle fotografie sono i mezzi di trasporto coinvolti in questi episodi, tutto ciò che oggi rimane di tangibile. Come raccontare la violenza, l’odio, il terrore? Cinque anni, centinaia di ore di ricerca e di attese e ascolto, il silenzio di un lavoro in solitudine e di condivisione con chi ricorda, è rimasto, ha sofferto. Il progetto fotografico di Fabio Mantovani è incentrato sulla memoria del periodo tra gli anni Settanta e primi Duemila, in cui l’Italia fu vittima di una serie di attentati di varia matrice di cui moltissimo si è discusso, non tutto accertato. I soggetti fotografici sono i mezzi di trasporto coinvolti in questi episodi. Due le motivazioni di questa scelta: per mostrare la cruda realtà dei resti, colti in una atmosfera notturna che rende lampante il testimone materiale; e per la vicinanza e la confidenza che ciascuno di noi ha con questi mezzi, automobili, velivoli e treni. Si compone così un’ontologia della violenza, condensata in fotografie che non sono facilmente rimovibili dalla memoria. Come ciò che raccontano.
40,00

Roma tra archeologia e città. Rigenerare l'area centrale attraverso la città pubblica

Roma tra archeologia e città. Rigenerare l'area centrale attraverso la città pubblica

Tommaso Berretta, Federico Desideri

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 192

Quale ruolo possono assumere gli spazi aperti nel ridisegnare il rapporto tra città e archeologia? Come la natura può farsi strumento per valorizzare, rigenerare e reinterpretare il Centro Monumentale di Roma? In un contesto in cui le rovine sono spesso ridotte a semplici quinte turistiche, questo volume esplora modalità per restituire significato, forma e funzione a uno spazio urbano stratificato, frammentato e spesso isolato. La proposta non si limita alla valorizzazione conservativa del patrimonio archeologico, ma ambisce a restituirgli centralità attraverso il progetto di paesaggio e l’intervento sui margini. L’obiettivo è lo spazio pubblico, nella sua accezione più inclusiva e plurale. Giardini, margini urbani e percorsi infrastrutturali diventano elementi fondamentali per rileggere l’identità dei luoghi e per riattivare la città in chiave civica e culturale. Il paesaggio – naturale e minerale – è qui inteso come dispositivo progettuale capace di integrare monumento e contemporaneità, memoria e riuso. Centrale è anche l’indagine sul ruolo delle “aree di bordo”, spazi di transizione spesso trascurati, ma strategici per ricucire la frattura tra città e parco archeologico. Il testo si inserisce nel dibattito attuale sulla gestione del patrimonio e sulle politiche urbane, in un momento in cui l’afflusso turistico e gli investimenti pubblici impongono una visione strategica. Non si tratta più soltanto di conservare, ma di costruire una nuova forma urbana, in grado di riconoscere e valorizzare la complessità del paesaggio storico, restituendolo a una funzione sociale e contemporanea attraverso la rigenerazione della città pubblica.
20,00

Relazioni fruttuose. Incontri di musica e letteratura nel Novecento italiano

Relazioni fruttuose. Incontri di musica e letteratura nel Novecento italiano

Mila De Santis

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 384

Fruttuose certo, ma anche complesse, sfaccettate, difficili, talora esito di convergenze, più spesso di disallineamenti e conflittualità, sono le relazioni che intercorrono nel corso del Novecento italiano tra la sfera dell’espressione musicale e quella della comunicazione verbale. In questo volume se ne discutono alcuni aspetti, e di questi si mettono in luce momenti rilevanti: scandagli, insomma, gettati in acque quanto mai vaste e profonde, non raramente insidiose. Dedicato a un ristretto ma significativo gruppo di compositori (Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero, Alberto Savinio, Mario Castelnuovo-Tedesco, Luigi Dallapiccola, Luciano Berio), il volume esamina nella sua prima parte questioni di interazione tra parola poetica e musica, mentre a essere illuminati nella seconda sono alcuni episodi di collegamento tra la musica e la critica, la saggistica e, in un caso, la narrativa. Singoli tasselli, dunque, che lasciano tuttavia intravvedere un più ampio quadro d’insieme e riconoscere linee più generali di tendenza, orientamenti di gusto, mutamenti di poetica ed estetica, che proprio le esperienze di quei compositori, in misura e modi assai diversificati, hanno contribuito a determinare.
26,00

Minnette de Silva. Modernità e tradizioni per Ceylon-Modernity and traditions for Ceylon

Minnette de Silva. Modernità e tradizioni per Ceylon-Modernity and traditions for Ceylon

Maria Bonaiti

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 256

Originaria di Kandy, nell’isola di Ceylon (oggi Sri Lanka), Minnette de Silva (1918-1998) è figura di primo piano dell’architettura moderna del suo Paese e prima donna asiatica a essere associata al RIBA. Completati gli studi presso la Architectural Association School of Architecture a Londra, De Silva partecipa ai convegni CIAM come delegata del gruppo indiano e intesse relazioni con alcuni tra i principali protagonisti della scena architettonica contemporanea, tra i quali Sigfried Giedion, Jaqueline Tyrwhitt, Enrico Peressutti e Le Corbusier, con cui stringe una duratura amicizia. Grazie anche a una ricca documentazione, in parte inedita, il volume restituisce il profilo di una professionista fuori dal comune, il cui lavoro e impegno consentono di delineare i temi che attraversano il dibattito architettonico nell’immediato secondo dopoguerra, in primis il complesso rapporto tra artigianato, modernità e tradizioni.
24,00

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