Edizioni Studio Tesi: Arte e architettura
Vita di Michelangelo Buonarroti
Giorgio Vasari
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Studio Tesi
anno edizione: 2024
pagine: 260
Le “Vite de’ più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani scritte da Giorgio Vasari pittore aretino” non sono solo la fonte documentaria più importante per chi si accosta allo studio dell’arte italiana dal Duecento al Cinquecento: in esse scopriamo l’origine del nostro stesso modo di guardare un’opera d’arte. Con uno stile “facile, vario, immaginoso” Vasari ha coniugato la “preziosità delle notizie” con “l’evidenza del racconto”, elargendo “morali concetti” e “utili ammaestramenti”. Tra le biografie maggiori, quella di Michelangelo è la più partecipe, per la vicinanza temporale e ideale fra i due artisti. Acceso e intelligente sostenitore della teoria estetica di Michelangelo, Vasari contribuì notevolmente, anche con la sua Vita, alla sua eroicizzazione. Fu infatti il primo a comprenderne la natura superiore, a mostrare il carattere divino delle sue opere che appaiono, anche ai nostri occhi, come oggetti provenienti da un altro mondo, depositati sulla Terra da qualche emissario celeste per emanare poesia. Nell’autorappresentazione che Vasari ci lascia di sé – tanto nelle Vite che nell’Autobiografia – un posto di tutto rilievo spetta al suo rapporto con lui, prima maestro riconosciuto e venerato e poi anche carissimo amico e corrispondente affettuoso. Quella tra Vasari e Michelangelo è la storia di un’amicizia e di una stima profonda tanto che, nel descrivere l’arte dell’illustre pennello della Sistina, Vasari parla di “perfezione”, “stupendissima rotondità”, “bella proporzione ne i belli ignudi”, esortando gli artisti del proprio tempo a ringraziare il cielo, sforzandosi a “imitare Michele Agnolo in tutte le cose”. La “Vita di Michelangelo Buonarroti” viene qui presentata insieme alle note e al commento di Gaetano Milanesi, guida ideale per avventurarsi nelle pagine vasariane.
I quattro libri dell'architettura
Andrea Palladio
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Studio Tesi
anno edizione: 2018
pagine: 440
Pubblicati a Venezia nel 1570 ma attesi e lavorati per un ingente numero di anni, "I quattro libri dell'architettura" rappresentano la summa architettonica del Rinascimento tardo e il purissimo distillato della sapienza di Palladio: sapienza empirica, costruttiva, ma ciò nondimeno raffinata; lungamente ricercata e modellata sul fondamentale exemplum di due illustri predecessori: Marco Vitruvio Pollione e Leon Battista Alberti. In nessun modo tuttavia Palladio può essere considerato semplice imitatore: la materia architettonica trattata - quadripartita in dottrina classica degli ordini, edifici dei privati cittadini, costruzioni di pubblica utilità, architettura religiosa antica - pur prendendo avvio dall'attenta lettura e dal rilievo del patrimonio monumentale dei Romani, si è trasformata in invenzione originale. Il "nuovo" classico di Palladio è lontano da ogni neoclassicismo di maniera: ciò che vive nella sua architettura - e ne fa un organismo unico, "uno intiero e ben finito corpo" - è un sistema di relazioni necessarie, perfettamente calcolate benché non manifestate apertamente: proporzionalità in cui geometria e musica si armonizzano. Difficilmente sopravvalutabili nella vastità della portata, "I quattro libri" di Palladio - per quanto spesso semplificati o equivocati - hanno influenzato l'architettura occidentale per i successivi quattro secoli, modificandola in modo irreversibile.
De architectura. Testo latino a fronte
Marco Vitruvio Pollione
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni Studio Tesi
anno edizione: 1999
pagine: 602
Il "De Architectura" si presenta come un trattato eclettico - un tentativo di costituire una sintesi organica delle acquisizioni teoriche greco-ellenistiche e dei dati desunti dalla pratica dell'ars aedificatoria - e nello stesso tempo come un testo canonico, summa articolata e composita, ricca di innumerevoli implicazioni e suggestioni, comunque unica testimonianza dell'elaborazione di teorie architettoniche dell'antichità classica. L'opera di Vitruvio anticipa in senso umanistico la centralità della figura dell'architetto e della sua arte, ed esprime come presupposto irrinunciabile l'esigenza di un'armonica sintesi del sapere e della conoscenza che lo renderanno non un semplice organizzatore e codificatore di uno spazio, ma il suo interprete ed ermeneuta. A partire dal Quattrocento in avanti il trattato diverrà la fonte interpretativa, il modello interlocutorio e il presupposto ispiratore dei fondamenti teorici dell'arte architettonica, tanto che Vincenzo Scamozzi, architetto e trattatista veneto del Cinquecento, dopo una lettura attenta ed assidua dell'opera afferma che Vitruvio "ha ragionato di tutte, o almeno le più difficili e bisognevoli parti dell'architettura e bisogni dell'architetto, il che se molti conoscessero, non così facilmente si vanterebbero di essere architetti, che appena sanno quello che gli appartiene".
I quattro libri dell'architettura
Andrea Palladio
Libro: Copertina rigida
editore: Edizioni Studio Tesi
anno edizione: 1999
pagine: 440
Pubblicati a Venezia nel 1570 ma attesi e lavorati per un ingente numero di anni, "I quattro libri dell'architettura" rappresentano la summa architettonica del Rinascimento tardo e il purissimo distillato della sapienza di Palladio: sapienza empirica, costruttiva, ma ciò nondimeno raffinata; lungamente ricercata e modellata sul fondamentale exemplum di due illustri predecessori: Marco Vitruvio Pollione e Leon Battista Alberti. In nessun modo tuttavia Palladio può essere considerato semplice imitatore: la materia architettonica trattata - quadripartita in dottrina classica degli ordini, edifici dei privati cittadini, costruzioni di pubblica utilità, architettura religiosa antica - pur prendendo avvio dall'attenta lettura e dal rilievo del patrimonio monumentale dei Romani, si è trasformata in invenzione originale. Il "nuovo" classico di Palladio è lontano da ogni neoclassicismo di maniera: ciò che vive nella sua architettura - e ne fa un organismo unico, "uno intiero e ben finito corpo" - è un sistema di relazioni necessarie, perfettamente calcolate benché non manifestate apertamente: proporzionalità in cui geometria e musica si armonizzano. Difficilmente sopravvalutabili nella vastità della portata, "I quattro libri" di Palladio - per quanto spesso semplificati o equivocati - hanno influenzato l'architettura occidentale per i successivi quattro secoli, modificandola in modo irreversibile.