Electa: Soprintendenza archeologica di Roma
Minerva Medica. Ricerche, scavi e restauri
Mariarosaria Barbera, Marina Magnani Cianetti
Libro: Copertina rigida
editore: Electa
anno edizione: 2019
pagine: 344
La monografia completa su uno dei più singolari e arditi monumenti del IV secolo a Roma destinato a esercitare una forte influenza nell'architettura moderna e ad essere protagonista di una straordinaria fortuna visiva nel vedutismo. Per le sue imponenti dimensioni e per la sue avveniristiche soluzioni costruttive, essendo rimasto sempre visibile nel suo stato di maestosa, isolata rovina, il cosiddetto Tempio di Minerva Medica ha costituito un modello esemplare per gli architetti a partire dal Rinascimento e uno dei monumenti più riconoscibili e immortalati nelle vedute di Roma, fino agli sconvolgimenti moderni dell'impianto del quartiere Esquilino, che hanno costretto l'edificio tra i binari della Stazione Termini e l'edilizia popolare del quartiere umbertino. Il volume comprende importanti contributi sul contesto antico e moderno, gli esiti dell'indagine archeologica delle preesistenze, l'analisi accurata della struttura tipica dell'età tardoantica con la sua amplissima cupola illuminata e alleggerita da finestroni con inediti rendering che mostrano come l'aula principale e gli annessi dovessero essere arricchiti da una sontuosa decorazione. All'accurata descrizione della storia conservativa dell'edificio fino ai più recenti restauri, segue un ricco album di immagini con una selezione di dipinti, disegni, stampe e fotografie, anche meno noti, che illustrano la vita della struttura dall'età più antica alla contemporaneità.
Augusta Palatina. Regina tra le rose degli Horti Farnesiani
Patrizia Fortini, Gabriella Strano, Massimo De Vico Fallani, Luigi Gallo
Libro: Copertina morbida
editore: Electa
anno edizione: 2019
pagine: 112
Una nuova specie di rosa, l'Augusta Palatina, che racchiude il patrimonio genetico di alcune delle più antiche rose pervenute fino a noi e incarna l'immagine della rosa di cui parlano le fonti antiche, è stata scelta per celebrare il roseto del Parco archeologico del Colosseo. Torna a risplendere così il roseto del Palatino, realizzato agli inizi del secolo scorso da Giacomo Boni, architetto-archeologo veneziano, convinto sostenitore di un attento impiego del verde nelle aree archeologiche, importante per riproporre l'antica armonia tra monumenti e paesaggio. A lui si deve l'impianto del roseto, con l'intento di far rivivere lo spirito dei giardini imperiali e dei rinascimentali Horti Farnesiani che, in fasi successive, avevano abbellito la sommità dell'antico colle. Il testo di Patrizia Fortini, splendidamente illustrato da foto d'epoca, racconta l'approccio estremamente moderno di Boni nell'utilizzo degli organi di stampa, dei giornali e dei mezzi di comunicazione all'inizio del XX secolo, Massimo de Vico Fallani scrive di Boni riformatore dei giardini di Roma e Luigi Gallo fa un excursus, corredato da molte e belle riproduzioni, sulla rappresentazione della rosa nell'arte moderna e contemporanea. Gabriella Strano, infine, architetto paesaggista del Parco archeologico del Colosseo, descrive il rinnovato roseto del Palatino e le sue rose.
Aureo filo. La prima reggia di Nerone sul Palatino
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2019
pagine: 144
Nel programma di ampliamento dei luoghi e dei percorsi fruibili del Foro Romano e del Palatino a cura del Parco archeologico del Colosseo, particolare importanza riveste l'apertura al pubblico, dall'11 aprile 2019, dei "Bagni di Livia", monumentale ninfeo-triclinio sottostante la Cenatio Iovis della Domus Flavia, ma facente parte in origine della prima residenza urbana di Nerone. Scavati nel Settecento dai Farnese e agli inizi del Novecento da Giacomo Boni, i suggestivi ambienti che lo compongono sono stati oggetto in questi anni di un lungo e paziente lavoro di restauro e messa in sicurezza, e vengono oggi offerti alla fruizione con un itinerario di visita impreziosito da un impianto illuminotecnico che ne restituisce le atmosfere e da alcune installazioni multimediali. L'apertura del monumento al pubblico è accompagnata dall'edizione di un corposo e riccamente illustrato volume che dalla storia degli scavi nel sito passa ad esaminare topografia e architettura delle residenze come le loro splendide decorazioni pittoriche e in opus sectile, fino al resoconto dei più recenti restauri del monumento e alla presentazione di suggestive ricostruzioni virtuali degli ambienti com'erano. Di grande impatto l'album visivo iniziale che illustra alcuni affreschi inediti già staccati all'epoca degli scavi settecenteschi, confluiti nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e tornati finalmente nel loro contesto originario.
Il classico si fa pop di scavi, copie e altri pasticci. Catalogo della mostra (Roma, 13 dicembre 2018-7 aprile 2019)
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2019
pagine: 312
Il catalogo accompagna la mostra allestita in due delle sedi del museo Nazionale Romano, Palazzo Massimo e la Crypta Balbi, dal 14 dicembre 2018 al 7 aprile 2019. La mostra racconta, a partire dalla figura di Giovanni Volpato (artista, incisore, antiquario e imprenditore attivo a Roma nella seconda metà del XVIII secolo) gusti, forme e mode dell'antico, dall'età classica ai giorni nostri, passando per la stagione del Grand Tour, quando nasce il gusto per il souvenir. I saggi critici rilevano l'attualità del classico nel Settecento e nell'Ottocento. Ricordano i cenacoli culturali dell'epoca, lo sviluppo delle raccolte pubbliche di archeologia, i centri di produzione del souvenir, dalla litografia al dipinto alla ceramica, riflettendo sulla figura dell'artista, in Grecia e nella contemporaneità.
Colosseo. Foro Romano. Palatino. Le vedute del Grand Tour
Libro: Copertina morbida
editore: Electa
anno edizione: 2019
pagine: 104
Questa guida accompagna il visitatore in un itinerario nel Parco archeologico del Colosseo che si propone di far rivivere le stesse emozioni provate da Goethe e dagli altri viaggiatori del Grand Tour. Il Foro Romano, il Palatino e il Colosseo costituiscono uno scenario unico al mondo e sono, ancora oggi, in grado di affascinare il pubblico conducendolo, attraverso un viaggio nel tempo, a una visione più consapevole della storia. L'immaginazione del visitatore è aiutata dalla riproduzione di splendide vedute dell'epoca realizzate da Antonio Joli, Giovan Battista Piranesi, Canaletto, Gaspar Van Wittel, Jean-Baptiste-Camille Corot, William Turner e altri artisti.
Roma Universalis. L'impero e la dinastia venuta dall'Africa. Catalogo della mostra (Roma, 15 novembre 2018-25 agosto 2019)
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2018
pagine: 327
"Roma Universalis. L'impero e la dinastia venuta dall'Africa" è il catalogo dell'omonima mostra che si articola tra Colosseo, Palatino, Foro Romano (dal 15 novembre 2018), ma è anche un volume di studi che ripercorrono la storia della dinastia dei Severi (193 al 235 d.C.) senza trascurare alcun aspetto: dall'analisi delle riforme e il loro impatto sulla società, alle novità nelle arti e in architettura Roma e nell'Impero. I testi forniscono il quadro completo del carattere di un'epoca segnata dall'ultima grande famiglia imperiale. La mostra, raccontata e ripercorsa nel catalogo, documenta “l'ultimo periodo dell'impero in cui Roma fu grande, governata da imperatori che lasciarono un'eredità forte e duratura in molti campi, pur nell'avanzare del declino”, come spiega Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo. Al secondo ordine del Colosseo sono esposti circa cento tra reperti archeologici e opere che illustrano gli sviluppi storico-politici e l'evoluzione artistica e architettonica a Roma e nelle regioni dell'impero. Al Palatino sono visitabili per la prima volta le vestigia delle cosiddette Terme dell'imperatore Elagabalo, mentre un ciclo statuario scoperto proprio in questo sito, composto da ritratti e busti di marmo di pregevole qualità, è riunito nel Tempio di Romolo. Il percorso di visita sul Palatino prosegue attraverso i luoghi dei Severi. Nel Foro Romano è aperto al pubblico per la prima volta un tratto del vicus ad Carinas, che conduceva al popoloso quartiere “delle Carine” sul colle Esquilino. Oggi, attraverso questo accesso, ci si affaccia sul Templum Pacis, di cui, dopo un lungo restauro, è visibile il magnifico opus sectile pavimentale.
Mauro Staccioli. Sensibile ambientale
Libro
editore: Electa
anno edizione: 2018
pagine: 176
Il catalogo, che accompagna la mostra 'Sensibile ambientale' alle Terme di Caracalla (13 giugno - 30 settembre 2018), si apre con una galleria fotografica di installation views che rivela l'interazione, per certi versi imprevedibile, delle monumentali sculture di Mauro Staccioli con l'architettura antica delle Terme di Caracalla: si tratta di dispositivi pronti a sfidare la forza di gravità, creando una relazione dialettica con gli spazi che ne determina una visione rinnovata e partecipe da parte dello spettatore, non più legata soltanto alla contemplazione. Una nutrita serie di saggi critici dei maggiori specialisti indaga ogni aspetto della poetica dell'artista e gli sviluppi, i momenti salienti della sua lunga carriera in Italia e in ambito internazionale, i rapporti con il minimalismo americano, gli interventi nel paesaggio e nei contesti archeologici, la collaborazione con la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma: illuminante infine la conversazione con Gillo Dorfles. Seguono le schede visuali delle opere in mostra che ripercorrono la genesi delle sculture, attraverso la pubblicazione di disegni e bozzetti, e la loro storia espositiva in fotografie d'autore delle installazioni precedenti.
Rinascite. Opere d'arte salvate dal sisma di Amatrice e Accumoli. Catalogo della mostra (Roma, 17 novembre 2017-11 febbraio 2018)
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2017
pagine: 152
Il volume accompagna una mostra che rende di nuovo finalmente fruibili le opere d'arte e di alto artigianato artistico ricoverate nei depositi in seguito al catastrofico sisma del 2016, dopo i necessari interventi di conservazione e restauro. Non si tratta tuttavia di un catalogo tradizionale ma di un libro che intende restituire, in una straordinaria sintesi, l'anima di questi territori di confine, vero e proprio crogiolo culturale tra le regioni Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria. Se il prezioso scritto iniziale di Paolo Rumiz narra dell'attraversamento anche spirituale di questi paesaggi montani feriti, i due saggi seguenti ripercorrono diacronicamente la storia architettonica di Amatrice e Accumoli e gli sviluppi storico-artistici dei due centri nei secoli ricchi di contaminazioni. Ne emergono stupende chiese medievali dalle sculture policrome, capolavori dell'oreficeria sacra quattrocentesca, pale di artisti importanti come Nicola Filotesio meglio noto come Cola dell'Amatrice, meraviglie barocche, fino a esempi della decorazione plastica di primo Novecento. L'obiettivo del volume, tra tutela e ricerca, è quello di offrire una ribalta nazionale alle opere d'arte mobile attualmente decontestualizzate per farle conoscere al grande pubblico e riportarle all'attenzione degli specialisti, per ribadire l'importanza della cultura sedimentata nei piccoli centri d'Italia, patrimonio ancora sottovalutato e invece fondamento imprescindibile dell'identità collettiva. A tal fine concorrono il pensiero critico di Stefano Boeri e le foto parlanti di Paolo Rosselli, appositamente realizzate per il volume, volte a documentare e interpretare lo stato attuale dei luoghi.
Via Appia. I disegni degli architetti
Libro: Libro rilegato
editore: Electa
anno edizione: 2017
pagine: 608
Rampa imperiale
Libro
editore: Electa
anno edizione: 2015
Edificata nella seconda metà del I secolo d. C., la Rampa collegava il Foro, il cuore politico e amministrativo della città, con il centro del potere, ovvero il Palazzo Imperiale. Il complesso della rampa era dotato di un grande ingresso, probabilmente da identificare in quell'aula che nel medioevo è stata trasformata nell'Oratorio dei 40 martiri e che oggi torna a far parte del complesso composto da vari edifici, tutti posti a livello del Foro alle pendici del Palatino. La rampa si snodava lungo sette salite con altrettanti tornanti, che si innalzavano per un'altezza di 35 metri (oltre 10 piani), per arrivare infine sulla vetta del Palatino all'ingresso dei Palazzi Imperiali. Delle sette salite originali ne sono rimaste quattro, ora accessibili al pubblico. Il valore simbolico di questa entrata così imponente, una vera ascesa alla residenza dell'imperatore, resta tutt'oggi evidente a chiunque la percorra. Il tragitto che si apre al visitatore termina con un affaccio inedito sul Foro romano. La mostra espone una serie di ritrovamenti effettuati durante gli scavi condotti da Giacomo Boni ai primi del Novecento, periodo in cui si realizzarono i primi restauri della rampa, oltre a reperti provenienti dal Lacus Iuturnae, la fonte intitolata a Giuturna ubicata a pochi metri dalla Rampa.