ESD-Edizioni Studio Domenicano: Filosofia
Il problema di Dio
Battista Mondin
Libro
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2012
pagine: 264
Davanti a Dio l'uomo può avere due atteggiamenti tra loro complementari. Il primo è quello della preghiera, dell'adorazione, della lode e dell'invocazione. Il secondo è quello della ricerca condotta filosoficamente: la nostra intelligenza desidera conoscere chi è Dio e quali sono le sue proprietà. Questa ricerca è completamente rispondente alla natura razionale dell'uomo e alla sua brama di conoscenza, ma è anche necessaria per sottrarre la religione alle accuse di stoltezza, di ingenuità, di infantilismo.La Prima Parte del volume è dedicata alla Religione, intesa come un complesso di attività teorico-pratiche, affettive e speculative, interiori ed esteriori che hanno come oggetto specifico il divino, in particolare il culto e l'adorazione dovuta a Dio. Si esaminano, poi, i vari fenomeni di rifiuto della religione, e cioè l'ignoranza, l'indifferenza, l'agnosticismo, la secolarizzazione, e l'ateismo. La Seconda Parte è dedicata alla Teologia filosofica, cioè alla ricerca razionale dell'identità di Dio. Ampio spazio è consacrato alle prove razionali dell'esistenza di Dio, in particolare alle famose "cinque vie" elaborate da Tommaso d'Aquino, e quindi alla natura e agli attributi di Dio, come l'unità, la semplicità, l'infinità, l'eternità, l'onnipresenza, la vita, la scienza, l'amore. Si esaminano, poi, il tema dell'inconoscibilità di Dio e della teologia negativa o apofatica, cioè dei limiti della conoscenza umana circa Dio, quindi, quello della creazione e della provvidenza.
Ontonòesis. Introduzione alla metafisica per un amico pasticciere
Pier Paolo Ruffinengo
Libro: Libro in brossura
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2012
pagine: 328
C'era una volta la metafisica, regina delle scienze. Dall'alto della sua autorevolezza dispensava principi e metodo, certezze scientifiche e rigore di ricerca alle altre scienze. Il suo primato durò a lungo: da Platone a Aristotele, dall'età ellenistica e romana fino al medioevo, raggiungendo il suo vertice con l'actus essendi di Tommaso d'Aquino. Ma già con Tommaso, e soprattutto con Enrico di Gand, Scoto, Ockham, iniziarono i problemi. Prima è emerso il soggetto con la mutevolezza della soggettività, che si oppone alla certezza immutabile dell'oggetto. E questo emergere del soggetto, attraverso il cogito ergo sum di Cartesio, ha condotto ad affermare la soggettività assoluta dell'Idealismo. Poi, è stata la crisi dell'oggetto della metafisica: la caduta degli astri dalla fisica ha segnato la mancanza di un ponte per il passaggio "scientifico" dalla fisica alla metafisica e a Dio. Mentre la riduzione dell'essere da predicato reale a pensato-possibile (Kant, Leibniz, Wolff...) toglieva alla metafisica la concretezza di scienza del reale, riducendola a parte della logica. Heidegger ha riproposto con forza il problema dell'essere nei termini radicali della differenza ontologica - cioè della distinzione tra l'essere e l'essente -, e come problema dell'uomo e per l'uomo, da ripensare passando attraverso l'uomo: analisi ontologica della soggettività, che a sua volta permettesse di rifondare la metafisica (ontologia fondamentale).
Il rischio è bello! La sfida educativa tra ragione, fede e testimonianza della verità
Lino Goriup
Libro: Copertina morbida
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2010
pagine: 320
Nelle scene finali del film Indiana Jones e l'ultima crociata, il protagonista, per raggiungere la custodia del Santo Graal, dovette superare un precipizio attraversando un ponte di pietra reso invisibile dai costruttori mediante un'illusione ottica. Dovette credere che davanti a lui ci fosse qualcosa che lo potesse sostenere sul vuoto. Di fronte alla scelta tra l'apparente certezza di morte e una misteriosa possibilità di vita, l'avventuroso archeologo fece il primo passo sull'abisso. Con sorpresa, si sentì sorretto dal ponte che solo il limite della sua vista gli impediva di vedere. Il passaggio tra le due sponde esiste, ma l'unica via possibile appare folle e mortale. Forse questo libro deve qualcosa anche a Indiana Jones: la ragione, osando credere, vede con i suoi occhi cose che gli occhi, da soli, non avrebbero mai potuto vedere. Nelle società occidentali l'educazione è la più drammatica delle urgenze. All'interno di una visione dell'uomo, nella quale la ragione umana è vista come strumento per costruire e fabbricare realtà materiali, l'atto educativo è semplicemente impossibile. Educare significa infatti non solo insegnare "come fare", ma anche insegnare a vedere l'invisibile: a "diventare ciò che siamo". Significa soprattutto trasmettere una verità portando la propria esperienza vissuta - che è invisibile - e sollecitando l'adesione libera del discepolo, o del figlio, a credere a quell' invisibile che, presto, vedrà.
Verità e mistero. Nel pluralismo culturale della tarda antichità
Angela M. Mazzanti
Libro: Libro in brossura
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2009
pagine: 360
Nella cultura contemporanea è largamente diffusa l'opinione secondo la quale sarebbe impossibile stabilire una qualsiasi relazione tra verità e mistero. L'impossibilità deriverebbe per un verso dalla convinzione che esistono molte ipotesi di verità, generate da culture e persone diverse, tutte valide e non giudicabili con categorie esterne all'ambito di appartenenza, e per l'altro dalla asserita inconoscibilità del mistero. Sarebbe quindi necessario ammettere la pluralità e non unicità del fatto religioso e la sua separazione dal problema della verità. Il rapporto tra verità e mistero e le questioni inerenti alla compresenza di differenti religioni sono temi attuali, ma non nuovi: la cultura tardo-antica li aveva già affrontati. La cultura classica, infatti, si era posta la domanda sulla verità. Il cristianesimo ha affermato la presenza della verità determinando l'esigenza di mutamenti nelle prospettive dei culti esistenti e nella formulazione di teorie sulla religione. Il dibattito culturale dei primi secoli della nostra era può dunque offrirci preziosi spunti di riflessione per una migliore comprensione del nostro presente.
Protologia
Gustavo Bontadini
Libro: Libro in brossura
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2023
pagine: 176
Sono qui pubblicati due inediti di Gustavo Bontadini. Il primo è costituito da uno stralcio delle dispense del corso di filosofia teoretica, tenuto dall’autore nell’anno accademico 1963-1964 presso l’Università Cattolica di Milano. L’inedito documenta lo stile di insegnamento di Bontadini, quale maestro in dialogo con i suoi allievi, e prefigura con nitidezza i suoi successivi interventi pubblici in materia di protologia creazionistica. Il secondo è rappresentato dalle “Istituzioni di filosofia”, recanti in forma ragionata il programma dell’omonimo insegnamento tenuto nell’anno accademico 1977-1978 sempre presso l’Università Cattolica. Fu questo l’ultimo corso da lui svolto in università. Le “Istituzioni di filosofia” illustrano sinteticamente le principali tesi speculative e storiografiche sostenute dall’Autore. I testi sono preceduti da un’ampia introduzione e seguiti da un’analisi degli inediti e da un’impegnata postfazione teoretica di Giuseppe Barzaghi. Nel 2023 ricorrono 120 anni dalla nascita di Gustavo Bontadini (Milano, 1903-1990) e 50 anni dalla pubblicazione del suo scritto teoretico principale, Per una teoria del fondamento (1973). Introduzione di Marco Berlanda. Commento di Marco Meneghin. Postfazione di Giuseppe Barzaghi.
Che cos'è l’uomo. Maritain e Heidegger a confronto
Martina Subacchi
Libro: Libro in brossura
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2023
pagine: 320
Il testo propone un confronto tra l’antropologia di Jacques Maritain e quella di Martin Heidegger, entrambe conseguenza della loro ontologia: il primo all’origine del tutto pone l’Ipsum esse per se subisistens della metafisica tomista, il secondo il Sein, un principio primo costituito dal Nicht (Nulla); esse perfettamente intelligibile per l’uno (realismo critico), physis che appare nella non-latenza per l’altro (fenomenologia ontologico- fattuale). Così, là dove Maritain definisce la creatura umana come una sostanza individua di natura razionale, Heidegger concepisce l’uomo come luogotenente del Nulla e pastore dell’Essere. Mentre il filosofo francese elabora un umanesimo teocentrico fondato sulla nozione di persona (personalismo tomista), il pensatore tedesco formula una dottrina antropocentrica basata sul concetto di esistenza (analitica esistenziale). Ma l’abbandono dei concetti metafisici di sussistenza e di suppositum porta alla nozione heideggeriana di uomo auto-fondato, ignaro del significato ultimo dell’esistenza e in preda all’angoscia. Da qui appare evidente l’opportunità di riproporre l’Umanesimo integrale di Maritain, il quale, giustificando ontologicamente il valore di ogni persona, è in grado di fornire risposte a quesiti di natura etica e sociale, in un mondo sempre più in balia dell’assurdo.