Il Mulino: Antropologia del mondo antico
Per un punto Orfeo perse la cappa. Dieci lezioni di antropologia del mondo antico
Maurizio Bettini
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2024
pagine: 272
Per un punto Martin perse la cappa. Così suona il detto popolare che indica coloro che, per un nonnulla, falliscono in un'impresa importante. Come il monaco Martino perse la cappa, che lo avrebbe promosso a canonico, perché aveva dimenticato di mettere un punto nel testo che stava scrivendo, allo stesso modo Orfeo, per un fuggevole sguardo rivolto a Euridice uscendo dall'Ade, la perse per sempre. Perché Orfeo si voltò a un passo dal portare a compimento la sua impresa? L'antropologia del mondo antico ci spiega il significato del fallimento di Orfeo, come di tanti altri aspetti della classicità che ci appaiono bizzarrie, ma che grazie al loro contesto di riferimento illuminano i meandri di una cultura e di una struttura sociale lontane dalla nostra. Questo libro è un percorso in dieci lezioni che vanno dal ruolo del silenzio al valore vincolante degli incantamenti e della magia, dalla giustizia popolare alla fluida identità delle divinità e alla biologia selvaggia. Per rispondere alle domande poste dai testi e dalle tradizioni classiche senza pregiudizi, uscendo dai nostri quadri mentali.
Stranieri. Storie e immagini dell'altro nella cultura romana
Mario Lentano
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2023
pagine: 304
La scelta di Romolo, che dopo aver sconfitto i Sabini in guerra ne fa altrettanti cittadini romani, è solo il primo caso di un'attitudine all'incorporazione di genti ed etnie diverse che caratterizza Roma sin dalla sua fondazione: nei secoli successivi il processo continua fino a comprendere tutti gli abitanti di un impero esteso su tre continenti. Chiamando a raccolta saperi diversi, il volume esplora alcuni momenti di questo percorso, raccontando storie di uomini e donne, ma anche vicende di dee e dèi venuti da lontano e accolti nel pantheon di Roma, e giungendo al rapporto con gli stranieri più estremi, stanziati nel cuore dell'Asia, eppure coinvolti in uno scambio commerciale capace di stabilire relazioni e cancellare distanze.
Divinità in viaggio. Culti e miti in movimento nel Mediterraneo antico
Corinne Bonnet, Laurent Bricault
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2021
pagine: 280
All'interno del grande bacino mediterraneo, le religioni antiche viaggiano. Viaggiano gli dèi nei racconti mitologici, e viaggiano i culti sulla scia dei profeti, dei migranti, dei deportati, dei rifugiati, di quanti vanno in cerca di fortuna. Le religioni antiche sono una rete di relazioni: vengono trapiantate, si mescolano; gli dèi passano da una cultura all'altra. Attraversando il mondo mesopotamico, egizio, fenicio, giudaico, greco e romano, il volume racconta una quindicina di questi viaggi che mettono in gioco aspetti fondamentali delle religioni antiche: il nome degli dèi, la loro immagine, la loro traduzione, le strategie rituali, il ruolo dei testi, lo statuto delle donne o degli stranieri, l'immaginario mitico, l'atteggiamento nei confronti della morte e dell'aldilà, il radicamento di un santuario, il rapporto con il potere.
Storia mitica del diritto romano
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2020
pagine: 240
Perché alcune fra le più importanti istituzioni giuridiche di Roma antica appaiono così strettamente connesse a sensazionali racconti di violenza? Nozze, tribunali, scambi commerciali, prescrizioni sulla sepoltura, diffusione e divulgazione del sapere giuridico: le storie analizzate in questo libro, tutte fondate su situazioni drammatiche, illustrano i nodi profondi delle norme di cui accompagnano la nascita. Lungi dal costituire favole poco attendibili, esse dimostrano che il vero protagonista della «storia mitica» di Roma è il ius, il suo evolversi, il suo adattarsi, il suo progredire.
Senza paradiso. Miti e credenze sull'aldilà greco
Doralice Fabiano
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2019
pagine: 278
In che modo gli antichi Greci si immaginavano l'aldilà? In una religione senza dogma come quella greca antica, molteplici risposte sono possibili. La prima parte del libro è un'introduzione generale al mondo dei morti in Grecia che affrontando temi quali l'aspetto esteriore del defunto, il cibo che gli è destinato, lo spazio che gli è riservato, consente di capire come i Greci costruivano l'identità del morto. La seconda parte analizza un gruppo di racconti mitici che riguardano gli individui puniti per sempre nell'aldilà: alcuni celebri (Sisifo, Tantalo e le Danaidi), altri meno conosciuti, come il povero Ocno, costretto a intrecciare una corda eternamente divorata da un'asina che si trova alle sue spalle, o come coloro che non sono stati iniziati ai misteri di Eleusi, immersi per sempre nell'immenso lago di fango degli inferi. Rievocando le loro storie, il volume illustra un aspetto poco conosciuto dell'aldilà greco antico.
Questione d'autorità. Un'antropologia della «leadership» nella cultura greca
Carmine Pisano
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2019
pagine: 239
Che cos'è l'autorità nella Grecia antica? A lungo è stata negata la stessa esistenza di un termine greco che la definisca, e ci si è limitati a ricercare in quella cultura i sistemi di relazione sottesi al concetto romano di auctoritas. Prendendo le distanze da tale impostazione romano-centrica, l'autore individua le metafore culturali di cui i Greci si servono per elaborare la loro particolare nozione di auto rità, che non si presenta come qualità intrinseca dell'auctor, ma come «facoltà» concessa a qualcuno da una fonte esterna. L'analisi' delle diverse forme di autorità (della persona, della parola, degli artefatti) si intreccia con lo studio dei luoghi fisici e delle pratiche sociali e rituali che hanno lo scopo di sostenere e dare forma visibile e comprensibile alla rete dei rapporti di forza.
Dal leviatano al drago. Mostri marini e zoologia antica tra Grecia e Levante
Anna Angelini
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2018
pagine: 268
Prototipo del mostro acquatico nell'immaginario occidentale, fonte di ispirazione per filosofi e romanzieri, il Leviatano biblico è il punto di partenza per una indagine originale volta ad analizzare, in un confronto fra tradizioni classiche, ebraiche e cristiane, il sapere degli antichi in merito a draghi e mostri marini. Queste creature fantastiche, che presentano tratti comuni nelle diverse culture di area semitica e mediterranea, rivestono forti significati simbolici, impersonando il caos, l'avversario contro cui lotta la divinità. Nella tradizione cristiana sarà sotto le sembianze del drago che il diavolo si dedicherà a infestare la vita dei cristiani.
Nomen. Il nome proprio nella cultura romana
Mario Lentano
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2018
pagine: 236
Nel mondo romano la leva di un esercito iniziava sempre con soldati chiamati Valerius o Salvius perché considerati nomi di buon auspicio; i provvedimenti di damnatio memoriae comportavano il divieto per i discendenti del condannato di portare il suo medesimo prenome o ne privavano i figli anche viventi; i nomi geografici di cattivo auspicio, come Malevento o Epidamno, erano modificati in toponimi beneauguranti (Benevento) o almeno neutri (Durazzo), mentre alle nuove colonie si davano nomi che suggerissero abbondanza o potenza, come Florentia o Valentia. Un riserbo impenetrabile avvolgeva poi il nome segreto di Roma, che andava custodito per evitare che i nemici se ne appropriassero a danno della città. I nomi erano coinvolti insomma in un gran numero di pratiche culturali, delle quali dà conto questa indagine.
La depressione è una dea. I romani e il male oscuro
Donatella Puliga
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2017
pagine: 238
Il male oscuro che chiamiamo depressione, e un tempo si definiva malinconia, non era estraneo all'antichità. Rileggendo le testimonianze coeve e seguendo la traccia delle parole e delle metafore che dicono il disagio, questo libro racconta il male di vivere presso i Romani. Scopriamo come per loro a governare gli spazi della depressione fosse una divinità, la dea Murcia, che aveva il potere di infiacchire e prostrare gli animi. Se il pensiero medico greco aveva inteso la malinconia come vera e propria patologia fisica legata alla "bile nera", nel mondo romano essa pare riferirsi non più solo alla sfera del corpo ma a quella della mente e dei suoi fantasmi. Nota introduttiva di Angelo Cerù.
Giuristi nati. Antropologia e diritto romano
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2016
pagine: 231
Secondo la bella definizione di Dumézil, i Romani erano "giuristi per vocazione". A partire da un originale approccio antropologico, il volume vuole mostrare che il ius costituisce la più importante produzione culturale romana: una forma mentis che struttura il tempo, lo spazio, il linguaggio retorico, la letteratura, l'iconografia, le emozioni stesse. La prima parte, "Religione e diritto", affronta temi di carattere generale, ricostruendo attraverso un ampio ventaglio di fonti il senso che i Romani davano ai termini fas e ius e a personificazioni come Fides, Iustitia, Aequitas. Nella seconda parte, "Il ius in azione", si entra in quello che da Frazer a Lévi-Strauss è stato il terreno privilegiato dell'antropologia: i rapporti di parentela, colti qui nelle fonti giuridiche e nelle controversie retoriche.
Con i romani. Un'antropologia della cultura antica
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2014
pagine: 459
Punto d'arrivo di un progetto che presenta in maniera sistematica le caratteristiche, le potenzialità e i risultati dell'antropologia applicata agli studi classici, il volume mette in luce il contributo fondamentale che essa può offrire alla comprensione della cultura greco-romana. Temi come il mito, il politeismo, il sacrificio, la magia, lo spazio, la parentela, il dono, l'amicizia, l'economia, gli animali, le piante, l'enigma, la metafora, l'immagine sono cosi sottoposti a una accurata disamina, in cui si privilegia una riflessione "interna", che sa staccarsi dall'orizzonte dell'osservatore per rimanere il più possibile vicina all'esperienza degli antichi. Ne emerge un panorama ricchissimo della mentalità, delle credenze e delle strutture profonde che reggevano la società romana, spesso in comparazione con la cultura greca.
Tornare al mondo. Resurrezioni, rinascite e doppi nella cultura antica
Stefania Rocchetta
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2013
pagine: 146
Una volta morti, fa dire Eschilo ad Apollo, "non c'è più modo di risorgere. Contro di questo non ha creato incantesimi mio padre", cioè Zeus. Eppure dalle testimonianze antiche affiora la possibilità che una persona o un'anima facciano di nuovo la loro comparsa nel mondo: si tratti di una tappa del percorso nel lungo cammino della metempsicosi, come ritenevano i pitagorici, o del baluginare intermittente di una vita già vissuta, scandito dalle rigide leggi del divenire cosmico, nella dottrina stoica, o del destino di un eroe come Protesilao in grado di imporre ripetutamente la propria presenza, o, ancora, del mito platonico degli uomini che nascono vecchi per morire bambini e rinascere, o dell'umanità che si ricostituisce dopo il diluvio. Tra mito e filosofia, questo studio fa affiorare un tema ricorrente eppure malnoto della cultura antica.