Le Lettere: Biblioteca di Nuova Storia Contemporanea
Renzo De Felice. La formazione intellettuale
Paolo Simoncelli
Libro
editore: Le Lettere
anno edizione: 2001
pagine: 468
Fascismo e riforme istituzionali
Francesco Perfetti
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2013
pagine: 190
Il dibattito sul parlamentarismo e sulla sua funzionalità, particolarmente vivace nell'ultima fase dello Stato liberale, ruotò attorno a temi tornati ora di attualità: monocameralismo, bicameralismo, ruolo del Senato, sistemi elettorali e via dicendo. Al dibattito, che interessò tutte le forze politiche dell'epoca, prese parte anche il fascismo. Le discussioni sulla riforma costituzionale proseguirono pur dopo la conquista del potere e accompagnarono l'intera storia del regime mettendo in evidenza come, all'interno del fascismo, coesistessero tendenze contrastanti i cui poli estremi erano, da una parte, la volontà di eversione e sovvertimento del sistema parlamentare e, dall'altra, l'aspirazione a inserire il nuovo edificio istituzionale nel solco della tradizione conservatrice. Il volume ricostruisce i termini del dibattito e le trasformazioni istituzionali fino alla istituzione della Camera dei Fasci e delle Corporazioni.
Il sogno dell'egemonia. L'Italia, la questione jogoslava e l'Europa centrale
Luciano Monzali
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2010
pagine: 134
Obiettivo di questo volume è delineare un'analisi del ruolo dell'Italia in Europa centrale negli anni fra le due guerre mondiali. La fine dell'Impero asburgico, la crisi interna russa e l'indebolimento della Germania crearono un vuoto di potere in Europa vantaggioso per l'Italia. Il 1918 inaugurò così un'epoca di crescente influenza italiana in tutta la regione centro-europea. Al cuore della politica italiana verso l'Europa centrale vi fu il rapporto con i popoli slavi del sud che vivono nei territori fra il Danubio e il Mar Adriatico. Le difficoltà nel creare un rapporto di collaborazione con lo Stato jugoslavo unitario indebolirono fortemente le ambizioni egemoniche dell'Italia nell'area danubiana ed in quella adriatica. A partire dagli anni Trenta emerse l'inquietante presenza della Germania nazionalsocialista, capace di dare vita ad un'azione di penetrazione politica ed economica che la trasformò in pochi anni in potenza egemone dell'Europa centrale. L'alleanza fra Italia fascista e Germania nazionalsocialista segnò quindi il paradossale declino e ridimensionamento dell'influenza italiana nei territori danubiani e balcanici.
Lo stato fascista. Le basi sindacali e corporative
Francesco Perfetti
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2010
pagine: 456
Barry Goldwater. Valori americani e lotta al comunismo
Antonio Donno
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2008
pagine: 128
Le elezioni presidenziali americane del 1964, che seguirono l'assassinio di John F. Kennedy, videro l'emergere di una figura atipica nel panorama politico americano, il senatore dell'Arzona Barry M. Goldwater, che sfidò, perdendo, l'erede Kennedy e della politica newdealista, Lyndon B. Johnson. Nonostante la secca sconfitta, Goldwater operò una vera rivoluzione nel "Grand Old Party", il Partito Repubblicano e vi impresse un segno conservatore che restò sottotraccia per più di un quindicennio, per poi emergere prepotentemente con il trionfo di Ronald Reagan nel 1980. Il successo di Reagan non può essere spiegato che alla luce delle intuizioni e del programma politico del 1964 di Goldwater, esplicitato nel successo editoriale senza precedenti "The Conscience of a Conservative" (1960) e in "Why Not Victory?" (1962). In queste opere mise a punto i principi del suo conservatorismo: antistalinismo, recupero dei principi del liberalismo americano delle origini, decentramento dei poteri, diritti degli Stati, individualismo; e, in politica estera, la lotta senza compromessi nei confronti del comunismo.
Cantimori e il libro mai edito. Il movimento nazionalsocialista dal 1919 al 1933
Paolo Simoncelli
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2008
pagine: 156
Delio Cantimori ha vissuto con entusiasmo giovanile e successiva lucida adesione, l'intera parabola dell'esperimento totalitaristico. Fascista romagnolo, passionale, di tradizione mazziniana e repubblicana, poi marxista (iscritto al Pci dal 1948 al '56), fu generazionalmente estraneo alla tradizione politico-culturale liberale. Testimone, osservatore e decrittatore della cultura politica tedesca coeva, ebbe l'incarico da Gioacchino Volpe di scrivere una storia del partito nazista che portò a termine nel 1942: "Il Movimento nazionalsocialista dal 1919 al 1933". Volume che tuttavia, dopo essere stato inviato alla redazione dell'Istituto di studi per la politica internazionale, Cantimori non volle più pubblicare, e di cui si persero tracce e memoria. Il testo, riscoperto frammentato presso due diversi archivi, viene ora presentato con un fondamentale corredo documentario relativo alla committenza, fasi del lavoro, perplessità e infine pretesti per impedirne la pubblicazione. Scritto da Cantimori mentre maturava la sua adesione al comunismo, il volume illustrava le origini socialiste e rivoluzionarie del primo nazismo, liquidate nel giugno del '34 con "la notte dei lunghi coltelli".
Italiani di Dalmazia (1914-1924)
Luciano Monzali
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2007
pagine: 476
Il libro costituisce uno dei primi tentativi di ricostruire in modo documentato ed equilibrato le vicende politiche della minoranza italiana in Dalmazia dallo scoppio della prima guerra mondiale all'avvento del fascismo in Italia. Largo spazio è dedicato all'analisi della politica estera dell'Italia nell'Adriatico e nei Balcani e dell'influenza che questa ebbe sulle sorti delle popolazioni dalmate italiane, prima illuse circa la possibilità di un'unione con la madrepatria, poi, a partire dal trattato di Rapallo del novembre 1920, costrette a scegliere fra la difficile vita nel Regno iugoslavo, la sopravvivenza a Zara italiana e l'emigrazione nella Penisola. Monzali rilegge e descrive alcuni momenti importanti del nostro passato (la Grande Guerra, la spedizione dannunziana nell'Adriatico, il fascismo), fornendo un contributo per una migliore conoscenza di un'epoca decisiva della storia d'Italia nel Novecento.
Un conservatore scomodo. Leo Longanesi dal fascismo alla Repubblica
Andrea Ungari
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2007
pagine: 112
Leo Longanesi, a cinquant'anni dalla sua scomparsa, rimane una delle figure più importanti e controverse del panorama giornalistico e culturale italiano. Personalità poliedrica e geniale, è stato il maestro dei più importanti giornalisti italiani del dopoguerra, ideatore di slogan e di pubblicità di successo, talent scout indubbio e scrittore di razza. Longanesi ha impresso di sé due generazioni di italiani, quelli che crebbero all'ombra di Mussolini e del Re soldato e quelli che si confrontarono con il "regime" democristiano e con la Repubblica. Più che una biografia, si ricostruisce il percorso individuale di Longanesi nel suo passaggio dal fascismo al postfascismo attraverso le vicende personali e professionali, la sua attività come direttore del mensile "Il Libraio" e il portato culturale "revisionista" della casa editrice Longanesi & C. da lui diretta. Negli Anni che videro la ricostruzione del paese e la sua rinascita, Longanesi vi contribuì dalla sua posizione privilegiata di editore di successo, ritagliandosi il ruolo di opinion maker della destra culturale del Bel Paese.
Mussolini. Il primo populista della storia
Nicholas Farrell
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2006
pagine: 626
Questa biografia, brillante ed anticonformista, è stata al centro di appassionate polemiche in Gran Bretagna perché ha messo in discussione la vulgata anglosassone sul dittatore fascista, secondo la quale Mussolini sarebbe stato soltanto un "grottesco buffone". Questo stereotipo, elaborato dalla storiografia britannica, non sarebbe in grado, secondo Farrell, di spiegare il fatto che Mussolini sia riuscito a impadronirsi del potere e a tenerlo saldo nelle sue mani per ben vent'anni senza grandi spargimenti di sangue e neppure spiegherebbe come egli abbia potuto essere considerato "un genio" da sir Winston Churchill. La verità, secondo l'autore, è che Mussolini fece cose buone per il suo paese ed ebbe l'appoggio della maggioranza degli italiani almeno fino all'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale. Le idee guida del fascismo erano, secondo l'autore, "di sinistra" e Mussolini, ex socialista, tale rimase nell'anima fino alla morte, il che spiega perché detestasse la borghesia più di qualsiasi altro ceto sociale. Insomma il Mussolini, quale emerge da questa dettagliata biografia di Farrell che entra in rotta di collisione con il moralismo storiografico anglosassone, è un uomo in camicia nera ma con un'anima rossa, che godette per molto tempo del consenso della maggioranza degli italiani.
Parola di re. Il diario segreto di Vittorio Emanuele
Francesco Perfetti
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2006
pagine: 158
Durante il regno del Sud Vittorio Emanuele III scrisse le sue memorie per rispondere alle accuse che venivano mosse a lui e alla monarchia e per garantire una fonte di introito per la moglie Elena, dopo la sua scomparsa. Quando, però un quotidiano romano monarchico cominciò a pubblicare delle memorie attribuite a Vittorio Emanuele III, il re in esilio le dichiarò apocrife e negò persino di aver mai scritto memorie. Attorno alle memorie del re si è andato sviluppando un vero e proprio giallo, sia pure dai contorni rosa, che ha l'aspetto di una storia di famiglia. Il dattiloscritto fu affidato da Vittorio Emanuele III sul letto di morte alla regina Elena, la quale avrebbe voluto pubblicarlo. L'intenzione dell'ex sovrana si scontrò con la ferma opposizione del figlio Umberto II. Negli anni cinquanta e sessanta si susseguirono una ridda di conferme e smentite sulla esistenza stessa delle memorie e si sviluppò una confusione (volutamente fatta) tra memorie e diari. La caccia alle memorie vide impegnati editori stranieri, grandi quotidiani italiani e grandi giornalisti. Secondo autorevoli testimonianze le memorie sarebbero state bruciate, ma non si può affermare con sicurezza che tale sorte sia toccata a tutte le copie. Il volume presenta in appendice anche il testo, sconosciuto e introvabile, delle memorie apocrife pubblicate nel 1946.
Il passo dei repubblichini
Enrico De Boccard
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2006
pagine: 95
Il ballo proibito. Storie di ebrei e di tango
Furio Biagini
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2004
pagine: 174
Fra il 1875 e il 1914 sbarcarono a Buenos Aires più di cinque milioni di stranieri. Molti di questi immigrati erano ebrei provenienti dai più disparati luoghi dell'Europa orientale. Dalla fusione di tutte le culture che in quel paese si erano incontrate nasceva il tango. L'apporto degli ebrei a questa avventura collettiva ha contribuito a fare di questo ballo-canzone un'arte universale. Gli ebrei lottarono duramente per integrarsi in Argentina, paese in cui i sentimenti antisemiti erano largamente diffusi. Per molti di loro il tango, musica e danza scandalosa per la borghesia "porteña", fu un mezzo di assimilazione e non è un caso se entrambi ebbero come comuni nemici sia i militari golpisti, che i movimenti fascisti.

