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Le Lettere: Pan

Le cose più belle

Le cose più belle

Santa Caterina da Siena

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2020

pagine: 190

Le Lettere di Caterina da Siena costituiscono una presenza precoce e costante nella vita e nelle opere di Federigo Tozzi, quasi un ideale livre de chevet che ne accompagna lo stesso passaggio dal giovanile laicismo anarco-socialista al contraddittorio cattolicesimo, aspro e problematico, della maturità. Modernamente, nella grande conterranea lo scrittore riverbera soprattutto la propria insaziata ansia di conoscenza. «Santa Caterina - scrive Tozzi - ci sbarazza di tutto ciò che ci impedisce di giungere al nostro io più profondo». Ed è proprio nell’ottica di una riproposizione senza schemi eruditi o facili ideologismi del Medioevo cristiano e ‘primitivo’, che nel 1918 Tozzi sintetizza in un esile, straordinario libretto il monumentale corpus delle lettere cateriniane «per chi non ha tempo né voglia di leggerlo da cima a fondo». Le cose più belle di Santa Caterina da Siena è così un documento indispensabile per comprendere appieno la potenza di intuizione e la colta complessità novecentesca dello scrittore senese. Ma è anche un modo per avvicinarsi con un percorso originale a una delle esperienze più radicali e affascinanti della letteratura mistico-religiosa occidentale. Introduzione di Marco Marchi.
19,00

Gli egoisti

Gli egoisti

Federigo Tozzi

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2020

pagine: 110

Nel corpus narrativo di Federigo Tozzi un romanzo come "Gli egoisti" rivendica una posizione singolarmente originale. Affidandosi di nuovo alla scrittura e proiettandosi in un personaggio protagonista come il musicista Dario Gavinai, Tozzi aggiorna un proprio impegno allegorico, rappresentativo e decifrante, messo al servizio delle esigenze di quel "romanzo interrogativo" così ben delineato, nelle sue mappe storiografiche di afferenza italiana ed europea, da Giacomo Debenedetti. Redigendo "Gli egoisti" Tozzi scrive in effetti un ulteriore capitolo del suo ideale, unico, grande romanzo a sfondo autobiografico: la propria «vita scritta». L'elemento desunto dall'esistenza, letterariamente dislocato e rivissuto, investe in primo luogo, come di consueto, un inetto in balia delle sue velleitarie e insoddisfatte attitudini artistico-creative e dei suoi ambigui sentimenti. In un'ambientazione delle vicende non più senese ma romana, anche l'intero cast delle presenze convocate dalla trama rimanda puntualmente alla vita dello scrittore: da Albertina Marelli al Carraresi, dal Papi al Giachi. L'accertabile derivazione autobiografica non impedisce tuttavia a Tozzi di trascenderla e sublimarla in arte, facendo del racconto di una contrastata storia d'amore - una storia d'amore inaspettatamente a lieto fine e proiettata sugli espressionistici scenari di una Roma di primo Novecento - una rigorosa indagine delle profondità della psiche.
11,00

Quaderno del nulla e altri testi

Quaderno del nulla e altri testi

Dina Ferri

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2020

pagine: 270

Dina Ferri, primonovecentesca «poetessa pastora » delle campagne senesi prematuramente scomparsa poco più che ventenne, era abitata dalla poesia. Il suo "Quaderno del nulla", apparso per la prima volta postumo nel 1931, che qui si ripubblica accompagnato da suoi testi inediti finora del tutto sconosciuti, lo dimostra. È certo che una morte troppo prematura non consentì alla voce della Ferri di dispiegarsi e sviluppare compiutamente un graduale e articolato percorso di crescita e affinamento del suo dono, ma già quello che il suo libro e i testi a esso affiancabili propongono al lettore è sufficiente a situare in maniera significativa e indelebile la sua figura e il suo operato nel panorama della poesia italiana di primo Novecento. Spetta di diritto all'«incompiuto canto» di Dina Ferri questo posizionamento storiografico culturalmente fondato, accertabile sulla base di quelle stesse conoscenze letterarie (la poesia di Pascoli in primis) di cui la giovane poteva disporre e che la sua produzione rende di primo acchito apprezzabili. Un pascolismo a sfondo naturale dipendente in primo luogo da Myricae che alla Ferri era possibile originalmente rivivere a contatto con la sua natura, secondo la propria quotidiana esperienza di contadinella vissuta tra i campi, i boschi e le pareti della sua casa (un «povero casolare da presepe» secondo Aldo Lusini). Una ragazza dedita al pascolo e alle fatiche rurali prima ancora che agli estetici lavori di ricamo che tanto le piacevano e a quella scrittura rivelatasi presto, per lei, come lo spazio espressivo d'elezione. (dall'Introduzione di Marco Marchi). Pubblicato postumo nel 1931 per le cure di Piero Misciattelli presso la casa editrice Treves di Milano, il "Quaderno del nulla" di Dina Ferri comprendeva una scelta di poesie e prose attinte da un quaderno su cui la Ferri aveva via via trascritto dai suoi elaborati scolastici ricordi, storie e impressioni della sua vita trascorsa fra i lavori dei campi e le amate letture. Alla riproposta della prima storica edizione del libro, questo volume affianca un nucleo consistente di testi finora inediti tratti dal testimone autografo superstite del "Quaderno del nulla" custodito nell'archivio di famiglia. Introduzione di Marco Marchi.
18,00

Tutte le poesie

Tutte le poesie

Bartolo Cattafi

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2019

pagine: 962

Quella di Bartolo Cattafi è stata una delle voci più originali della poesia italiana contemporanea. Eppure, nonostante le attestazioni di alcuni tra i maggiori critici e poeti del Novecento, i suoi versi sono rimasti finora dispersi o disponibili solo in forma antologica. L'edizione di "Tutte le poesie" a cura di Diego Bertelli offre per la prima volta una panoramica completa sull'opera di Cattafi: il lettore trova qui raccolta tutta la sua produzione poetica, corredata da una dettagliata cronologia, da un ampio apparato di notizie sui testi e da una bibliografia aggiornata. Il volume è arricchito da una serie di appendici in cui sono riunite le poesie disperse e quelle edite in plaquette, libri d'artista e edizioni per bibliofili. L'introduzione, firmata da Raoul Bruni, riesamina la ricezione di Cattafi nel canone novecentesco, mettendo in rilievo le novità che ne fanno, oggi più che mai, un poeta di statura europea.
60,00

Paolo e Adele

Paolo e Adele

Federigo Tozzi

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2018

pagine: 166

Prima di essere Pietro Rosi, il realistico e quotidiano figlio dell'oste del Pesce Azzurro di "Con gli occhi chiusi", Federigo Tozzi si era letterariamente proiettato in Paolo e, attingendo alle risorse dell'autobiografismo en travesti, in Adele: un superomistico eroe sconfitto in chiave biblico-simbolista e un'isterica di accertata autorizzazione scientifica, protagonisti tragici ma tra loro diversissimi di un "poema in prosa" e di un romanzo che annoverano pagine tra le più belle dell'autore. Un Tozzi della cultura poliedrico e complesso, segreto e per molti aspetti sorprendente, e due testi - Paolo e Adele - già straordinariamente significativi della sua precoce maturità artistica, utili a smantellare, ad apertura di percorso e una volta per tutte, l'immagine di un presunto scrittore naïf.
19,50

Venti novelle

Venti novelle

Federigo Tozzi

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2015

pagine: 316

Secondo le più aggiornate prospettazioni critiche la novella costituisce il genere letterario privilegiato attraverso il quale il narratore Federigo Tozzi è riuscito ad esprimere gli esiti più alti della sua arte: la novellistica di Tozzi, per dirla con Luigi Baldacci, come la "punta di diamante" di un'opera che nel suo complesso teme pochi confronti nella produzione narrativa di quel primo Novecento di cui è stato una presenza ineludibile. La scelta antologica di queste "Venti novelle" proposta da Marco Marchi, studioso accreditato ed internazionalmente noto dello scrittore senese, offre una sintesi quanto mai attendibile e persuasiva delle possibilità che la moderna poetica tozziana dei "misteriosi atti nostri", coniugata ad un genere per il sintetico ed incisivo Tozzi elettivo, ha saputo raggiungere: novelle asentimentali, spregiudicate e impietose fino alla crudeltà, siglate da un realismo modernamente in ascolto delle istanze del "profondo", la cui bellezza e la cui formidabile capacità di scavo nell'animo umano rendono attuali e di valore universale i personaggi e gli eventi inscenati dalla scrittura di Tozzi. Ha dichiarato una volta Mario Luzi: "Per me Tozzi è un grande scrittore. Non ce ne sono come lui, neanche Svevo, che è molto intellettuale, anche perché proviene da quel crocevia di culture che è Trieste. Tozzi, invece, viene dal fondo della senesità: viene dall'ambiente, dalla realtà, dalla "zolla" senese."
19,00

Il podere

Il podere

Federigo Tozzi

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2014

pagine: 213

Il podere comincia laddove "Ricordi di un impiegato" - soprattutto nella loro primissima redazione, in cui chi è ammalato e presumibilmente morirà è il padre del protagonista - finiscono. Ma alla puntualità di una prosecuzione cronologico-biografica rispecchiata dalla scrittura, giunta alla prova dirimente della scomparsa del padre e al tema ereditario ad essa connesso, fa in realtà riscontro il senza-tempo di una storia segreta, protratta da sempre, radicata nel "profondo": un rapporto - quello tra padre e figlio esistenzialmente fondante, che è il tema privilegiato e ineludibile attorno al quale ruota l'intera opera di Tozzi, modernamente tesa a coglierne le più sensibili articolazioni ed implicazioni. Dominano così nel "Podere", in una narrazione che è tutt'altro che il naturalistico evolversi di vicende legate a contrastate eredità e minacciati diritti, le imprevedibilità soggioganti dei "misteriosi atti nostri": quegli atti legati a insindacabili pulsioni inconsce che altrove Tozzi definisce, sostenuto da un'ampia cultura psicologica pervenuta persino a informazioni di tipo freudiano, "movimenti determinati da cause ignote".
19,50

Con la velocità dell'estate

Con la velocità dell'estate

Julia Schoch

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2012

pagine: 101

Una base militare dismessa dell'ex Germania Est, la baia di Stettino, edifici prefabbricati e guerre simulate. Un'infanzia trascorsa in un paese che è scomparso all'orizzonte della storia. Quali aspettative ha tradito l'esperimento del socialismo reale? Quali sogni restano per chi non ha potuto portare a termine quel progetto di nuovo stato e ne ha vissuto la dissoluzione? Con una lingua che si libera dai vincoli di una sintassi tradizionale e dà voce alle proprie congetture interiori, la narratrice cerca di riportare in vita la sorella perduta, di entrare nel suo mondo segreto, nella sua relazione amorosa immaginandola sullo sfondo di un suggestivo paesaggio della memoria fatto di boschi, vecchie caserme, edifici abbandonati. Con il "cemento delle parole" ricostruisce l'ultimo incontro con l'amante e indaga le ragioni di quella decisione tragica e irrevocabile, presa con la velocità dell'estate.
14,00

Con gli occhi chiusi

Con gli occhi chiusi

Federigo Tozzi

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2012

pagine: 217

Ritorna, in un'edizione a cura di Marco Marchi, il romanzo di Federigo Tozzi. Una storia d'amore come un perverso gioco di specchi, un caleidoscopio da vertigine di occhi che sfuggono o annichiliscono. Tutti in "Con gli occhi chiusi" si abituano a non parlare, a non vedere o a trasmettere con sguardi assassini; tutti imparano a restare immobili, magnetizzati e magnetizzanti, paralizzati pur sentendosi costantemente braccati. Una pedagogia dell'inibizione consegue i suoi frutti. Anche la folgorazione, in assenza di parole, è in agguato, tanto che gli occhi, in trattoria o nei campi, si chiudono a tutti. Tutti, invece di vigilare come sarebbe loro dovere, appaiono letargici, sbadiglianti, sonnambolici quando non ipnoticamente impietriti: in preda al terrore che li attanaglia o, al contrario, a terrorismi indotti, derivati da chi, in un podere alle porte di Siena o all'Arco de' Rossi, anche con le occhiate esercita il suo dominio, il suo carisma inesorabile.
18,00

Opere

Opere

Renato Fucini

Libro: Copertina rigida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2011

pagine: 687

45,00

Analisi ragionata della storia della Francia

Analisi ragionata della storia della Francia

François-René de Chateaubriand

Libro

editore: Le Lettere

anno edizione: 2010

pagine: 600

La storia di Francia che Chateaubriand aveva in mente non vide mai la luce: l'Analisi ragionata resta incompiuta, e ciononostante appare del massimo interesse sia per lo studioso e appassionato di Chateaubriand, sia per lo storico. Malgrado alcune lacune, vi vengono tracciati con chiarezza i lineamenti di una filosofia cristiana della storia che vede, nella monarchia costituzionale, il punto d'arrivo di un lunghissimo percorso politico e sociale verso la libertà inizato con gli antichi franchi. L'erudito è presente soprattutto nelle pagine dedicate alla Francia carolingia e medievale; ma cede volentieri il passo, nel ritratto dei sovrani, e nella ricostruzione di eventi famosi - quali le disfatte trecentesche ad opera degli inglesi, o gli orrori delle guerre di religione - al grande narratore che ricrea, con stile impareggiabile, le pagine dei cronachisti. Attraverso le tempeste della storia, e fino alla vigilia del «diluvio rivoluzionario», assistiamo così al formarsi della grande nazione chiamata, nella visione dell'autore, a capeggiare i destini del mondo.
35,00

Le bocche inutili

Le bocche inutili

Simone de Beauvoir

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2009

pagine: 216

Questo volume ospita la traduzione italiana dell'unica opera teatrale di Simone de Beauvoir, "Les bouches inutiles" (1945). Le "bocche inutili" sono le donne, i bambini, i vecchi, i malati, i pazzi, espulsi dalle città assediate e abbandonati al nemico allo scopo di garantire cibo per chi aveva la forza fisica di difendere quelle città con le armi. La problematica è presentata e discussa nei termini del pensiero esistenzialista in un dramma medievale che assomma le infinite tragedie di "bocche inutili" nella storia. Il distacco temporale doveva permettere alla de Beauvoir di evadere la censura vigente nella Parigi dell'occupazione nazista. Ma la fame appartiene anche al vissuto della scrittrice, come le "bocche inutili" appartengono al contesto della Seconda Guerra Mondiale in cui donne incinte, bambini, vecchi, malati, pazzi vengono emarginati e sterminati nei campi di concentramento.
16,50

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