Libri di A. Canzonieri
Dalla metafisica all'antropologia
ERNST TUGENDHAT
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 232
I saggi che compongono "Dalla metafisica all'antropologia" articolano e sviluppano il nucleo tematico principale della riflessione di Ernst Tugendhat in questi ultimi anni: la descrizione delle esperienze e delle azioni specificamente umane a partire dal fatto che l'umano è quel vivente segnato in modo radicale dal linguaggio proposizionale. Termini singolari, deissi, possibilità di esprimersi e di riflettere a partire da enunciati assertori o imperativi, diventano, in questi saggi, gli strumenti per comprendere la peculiarità del modo in cui l'essere umano esperisce se stesso, la propria esistenza temporale, i suoi desideri. Particolare attenzione viene dedicata a tre costellazioni tematiche da sempre centrali nella riflessione di Tugendhat: l'esperienza morale, l'esperienza mistica e l'esperienza religiosa.
I segni dell'esperienza. Saggi sulle forme di conoscenza
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2012
pagine: 142
"Che rapporto c'è fra il saper fare e il saper dire una cosa? L'affermazione di Wittgenstein che ne faceva giochi linguistico-cognitivi diversi, alla pari sullo stesso piano, è certo l'inizio da cui partire, ma non ci illumina sulle relazioni che esistono fra queste due facoltà, e che occorre dunque considerare distinte sì, ma anche correlate. Nel dibattito attuale su questa questione vi è oscillazione fra posizioni panlinguistiche e posizioni di immediata cognitività pre-verbale. Per avviarne la soluzione occorre innanzitutto restituirne la complessità. In questo volume otto dottorandi e dottori di ricerca - in filosofìa del linguaggio, della mente e della scienza - esplorano a fondo lo sfrangiato confine fra conoscenze implicite e conoscenze esplicite, in prospettive che vanno dalla rivalutazione, nei suoi domini, della conoscenza tacita, fino al crinale in cui essa diventa dicibile, e con riferimento a una pluralità di pensatori contemporanei da Peirce a Bourdieu passando per Polanyi." (Daniele Gambarara)