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Libri di Achille Mauri

Achille Mauri. Ahead of time

Achille Mauri. Ahead of time

Achille Mauri

Libro: Libro rilegato

editore: Lampi di Stampa

anno edizione: 2025

pagine: 198

29,00

Sul Pizzo Marona. Postille di storia e quattro racconti

Sul Pizzo Marona. Postille di storia e quattro racconti

Fabio Copiatti, Achille Mauri, Augusto Anceschi, Giorgio Canneti, Francesco Matteo Macciò

Libro: Libro in brossura

editore: Monterosa Edizioni.it

anno edizione: 2024

pagine: 106

Quello di Fabio Copiatti con la Val Grande è un legame che nel tempo si rinforza e si rinnova. Le storie raccolte in questo libro ci portano su una delle cime più imporanti e iconiche di questa valle: il Pizzo Marona. Il suo nome è associato soprattutto ai tragici eventi del rastrellamento del 1944, ma con questo libro Fabio Copiatti ci accompagna in un viaggio a ritroso nel tempo: siamo circa a metà dell’Ottocento e la cima è meta soprattutto di pastori, di devoti e dei primi alpinisti-esploratori. Qui la vetta è ancora la dimora degli dei - e l’autore ci racconta infatti la storia di questo monte come luogo di devozione - mentre la vita delle persone si svolge soprattutto nei villaggi e negli alpeggi ai suoi piedi. Si sale in cima tutt’al più il per adempiere un voto, per una processione, o per chiedere un miracolo; ma la montagna è anche un luogo tenebroso, inquietante, capace di provocare la vertigine, generare fantasmi e infine di dare la morte. Una lettura imperdibile per gli appassionati di questi luoghi ma anche un modo insolito per avvicinarsi e iniziare a conoscere questa terra dai mille volti.
16,90

Caterina Medici di Brono

Caterina Medici di Brono

Achille Mauri

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2022

pagine: 384

"Caterina Medici di Brono" è un romanzo di Achille Mauri uscito a puntate sull'Indicatore lombardo nel 1829 e poi nel 1831 in volume a Livorno. L'autore descrive la vita di Caterina rendendola un'eroina da romanzo, le cui vicende si intrecciano con la storia di Milano. Nella realtà fu una serva che, prima, ebbe due figlie dal capitano Squarciafico presso cui lavorava, e poi nel 1613 lavorò presso il capitano Vacallo, dalla cui casa fu cacciata perché accusata di aver compiuto un maleficio ai danni del padrone. La fama di strega la seguì e, quando, nel 1616 andò a servizio presso il senatore Luigi Melzi d'Eril, fu accusata di aver causato dei misteriosi mal di stomaco al senatore con alcuni malefici. Nel 1617, dopo essere stata torturata, fu impiccata e bruciata in piazza Vetra. La sua storia è documentata da un riassunto del processo trovato nell'archivio di famiglia Melzi d'Eril. Fu Pietro Custodi ad inserire nella Storia di Milano del conte Pietro Verri, che andava portando a termine una digressione sulla storia di Caterina Medici. Mauri intendeva inserire il suo romanzo storico nel solco delle ricerche verriane e manzoniane sui processi agli untori, contribuendo a raccontare la Milano del primo Seicento e a denunciarne le ingiustizie. Nel Novecento si è occupato della storia di Caterina anche Leonardo Sciascia con il suo La strega e il capitano, facendo luce su qualche punto poco chiaro della vicenda. Mauri intendeva inserire il suo romanzo storico nel solco delle ricerche verriane delle Osservazioni sulla tortura e manzoniane della Storia della colonna infame, contribuendo a raccontare la Milano del Seicento e a denunciarne le ingiustizie, in questo caso in tema di processi per stregoneria.
22,00

Il paradosso di Achille

Il paradosso di Achille

Achille Mauri

Libro: Copertina morbida

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2019

pagine: 256

Solo chi della vita conosce l'allegria, può passare la soglia più importante e andarsene a spasso divertito e ancora curioso di quello che non sa. Con Anime e acciughe, Achille Mauri ci aveva presi per mano e condotti nell'aldiquà, dove cioè soltanto gli scrittori sanno andare, dove Dante e Orfeo osavano incamminarsi, intrepidi, in cerca dell'amore. Con Il paradosso di Achille, Mauri ci dice che quel viaggio era solo l'antipasto, che non c'è nessuna fretta di tornare vivi. L'eternità d'altra parte consente allungatoie e godimenti: è il vantaggio di aver lasciato a casa - o dall'altra parte della vita - l'orologio. Sequel irresistibile di Anime e acciughe, questo romanzo è prima di tutto una storia a sé. Achille è ormai una celebrità, tra i trapassati. Ha una nuvola di acciughe che lo segue, lo strascico più allegro e strambo che mai si sia visto all'altro mondo. e in quanto celebrity è invitato a convegni in giro per l'ultramondo. Di amore discetta con Shakespeare e Wanda Osiris. Interviene, accorato, sull'immigrazione, insieme a Platone, Eschilo e, tra gli altri, Zygmunt Bauman. E ancora la solitudine e, commosso e divertito, la vecchiaia. Il paradosso di Achille è un romanzo esuberante e profondo insieme, sempre sorprendente. Racconta del paradosso che ci rende umani, quello che in fondo ci fa amare la morte perché rende la vita più importante, perché ci fa gustare con allegria ogni giorno che viviamo.
16,50

Anime e acciughe. L'aldilà come non l'avreste mai immaginato

Anime e acciughe. L'aldilà come non l'avreste mai immaginato

Achille Mauri

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2017

pagine: 304

Ma che storia è? Cosa c'entrano le anime con le acciughe? Anzi, come vedremo, con un intero banco di acciughe? C'entrano, perché siamo nell'aldilà. Come non l'avreste mai immaginato, dove tutto è all'insegna della leggerezza. Infatti si chiama aldiquà. C'è Achille... che si sveglia poche ore dopo essere mancato nella sua casa milanese di via Cusani, e comincia subito a dialogare con un trapassato illustre, il maresciallo Radetzky, già inquilino dello stesso palazzo ai bei (per lui) tempi dell'occupazione austriaca… La conversazione continua con le più disparate anime che vagano nei dintorni, e in parecchi altri luoghi, vicini e lontani, in una sfera ultraterrena ma attaccatissima a quella terrena, che il trapassato, giustamente, dalla sua postazione, ribattezza «aldiquà». L'anima di Achille si è trasferita nel garage di piazza San Marco, nella Porsche di amici di uno dei suoi figli, dove da tempo dimora anche il suo gatto Ely. Da qui in poi gli incontri, le storie, e i dialoghi si fanno sempre più fitti... e, ovviamente, surreali. E di storie da raccontare ne hanno tante non solo Umberto Eco o Elio Fiorucci o il maresciallo Radetzky, ma anche altre anime, indicate con il solo nome di battesimo, Marco, Lucrezia... Ma niente paura, il tono degli scambi è in buona parte ironico, spesso comico, addirittura esilarante: si sorride, si ride, e ci si augura francamente che l'«aldiquà» sia davvero così spassoso, così rassicurante, così vario, e i suoi misteri così poco misteriosi. E molto spazio nella storia hanno anche gli animali, che svolazzano a loro volta nell'«aldiquà», dotati di anima. Comprese le acciughe, che nuotano in enormi banchi e che diventano mezzo di trasporto e guida delle altre anime, quelle degli esseri umani.
16,50

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