Libri di Ada Tosatti
«Erratico insolente». Edoardo Sanguineti e la Francia
Libro
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2023
pagine: 164
Luce d'Eramo. Un’opera plurale crocevia dei saperi
Libro: Libro in brossura
editore: Università La Sapienza
anno edizione: 2020
pagine: 416
«Ho sempre amato e studiato gli scrittori che, in ogni epoca, hanno raccontato storie del proprio tempo. Così ho tentato di fare anch’io nei miei romanzi. M’interessano le situazioni estreme, la gente nei lager in "Deviazione", i sovversivi in rotta con la società in "Nucleo Zero", alcuni ospiti extraterrestri clandestini in "Partiranno", i vecchi parcheggiati nelle case di riposo in "Ultima luna", i ragazzi che si difendono aspirando alla chiusura mentale e affettiva in "Si prega di non disturbare". In "Una strana fortuna", una donna lotta contro la propria pazzia con animo vittorioso, fino a sentirsi normale ed essere così sconfitta. Dunque mi calamita la diversità, quello che non è riconducibile a comportamenti accettati da tutti, ‘conformi’. Questa è la spinta di fondo delle storie che racconto». (Luce d’Eramo, "Io sono un’aliena", Roma, Edizioni Lavoro, 1999, p. 27)
Forme moderne della narrazione: parole, immagini, serialità
Libro
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2014
pagine: 184
Senza traumi? Le ferite della storia e del presente nella creazione letteraria e artistica italiana del nuovo millennio
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2021
pagine: 270
Dopo Dire i traumi dell’Italia del Novecento. Dall’esperienza alla creazione letteraria e artistica, questo volume verifica l’ipotesi, provocatoria, dell’assenza di traumi collettivi nelle società occidentali dalla seconda metà del Novecento e analizza la sua traduzione nella narrativa, nella poesia, nel teatro e nelle arti plastiche dell’Italia degli anni Zero attraverso una “scrittura dell’estremo” quale compensazione formale ed etica. Rispetto all’assenza di traumi, di esperienza e di testimonianze dirette, da un lato la produzione culturale evoca una memoria ricacciata nelle pieghe del mutismo transgenerazionale che si esprime attraverso scritture neo-storiche e autofinzionali; dall’altro, nell’epoca della globalizzazione, si confronta con la considerazione del dolore altrui reinterrogando la funzione e le forme della mimesis. Ne risulta per la letteratura e le arti degli anni Zero in Italia la ricerca di nuove prospettive che rimettano l’empatia conoscitiva al centro della scrittura.