Libri di Alessandra Caputi
Storie di resistenza ambientale. La tutela di Napoli e della costa campana negli anni Settanta
Alessandra Caputi
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2023
pagine: 220
Per contrastare l’assalto della speculazione edilizia a Napoli e alla costa campana, nel secondo dopoguerra, sarebbe servito il dono dell’ubiquità. La costruzione di ecomostri, villette e palazzine abusive e la distruzione di monumenti, aree archeologiche e giardini furono all’ordine del giorno per circa un trentennio. Imprenditori voraci presero di mira le coste puntando sullo sviluppo del turismo di rapina e in spregio alle norme urbanistiche lottizzarono alcuni tra i più bei paesaggi del Mediterraneo. La città partenopea, oltre a subire la cementificazione delle sue colline, era già stata inquinata da diversi stabilimenti industriali, in particolare dall’Italsider e dalla Cementir, con gravi ripercussioni sull’ambiente e sulla salute pubblica. Alcune associazioni – Italia Nostra e il Comitato per la difesa ambientale e culturale del Mezzogiorno in primis – lottarono infaticabilmente contro questa galleria degli orrori. Sette battaglie tenacemente condotte, tra gli anni Sessanta e Ottanta, testimoniano la strenua difesa di Napoli, della baia di Fuenti e della costa della Masseta. Alda Croce, Elena Croce e Antonio Iannello ne furono i protagonisti indiscussi. Portarono avanti una nuova forma di resistenza, volta a tutelare il paesaggio, i beni culturali e lo spazio pubblico, e contribuirono con il loro impegno civile alla formazione di una coscienza ambientale in Italia. Prefazione di Piero Craveri.
Privati di Napoli. La città contesa tra beni comuni e privatizzazioni
Alessandra Caputi, Anna Fava
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2023
pagine: 150
Un paesaggio bellissimo, uno specchio di mare circondato da storia e cultura, un centro storico di enorme pregio, una cintura di colline verdi: sembrerebbe un paradiso e potrebbe anche esserlo, se l’incapacità della politica non avesse lasciato Napoli in ostaggio dell’avidità dei privati e della violenza della camorra. Ai vecchi problemi insoluti, alla mancanza di servizi pubblici e alle bonifiche negate, recentemente si sono aggiunte l’esplosione del turismo e la disneyficazione del centro storico, rallentate dalla pandemia, ma viste ancora come l’unica economia possibile in una città schiacciata da un debito pubblico accumulato a colpi di commissariamenti straordinari e scommesse finanziarie. L’unica speranza sembra provenire dagli abitanti che ancora credono in un altro futuro per la città. Prefazione di Tomaso Montanari.