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Libri di Angelo Giuseppe Landi

La chiesa di Santa Maria Nascente al Migliaro, Cremona
15,00

Luce artificiale e vita collettiva. Pratiche di illuminazione nell'Italia del Nord tra Settecento e Ottocento

Luce artificiale e vita collettiva. Pratiche di illuminazione nell'Italia del Nord tra Settecento e Ottocento

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2022

pagine: 140

Il volume affronta un periodo chiave per la diffusione dell’illuminazione artificiale, il XVIII secolo. Mutano le abitudini delle élites, e si genera, con molte difficoltà, una domanda più ampia che trova nello sviluppo scientifico del tempo le prime risposte. Argand ottimizza la lampada a olio, mentre l’inizio dell’Ottocento vede i primi tentativi di impiego del gas illuminante nelle residenze e nei luoghi di lavoro, per estendersi poi a un campo di applicazione, l’illuminazione pubblica, che nei decenni precedenti dalle capitali si è diffuso in tutti i centri urbani di medie dimensioni, fino a diventare rete: un sostanziale salto di scala. I saggi leggono queste dinamiche nell’Italia del Nord, e in particolare a Milano, il grande centro europeo della produzione del cristallo di rocca, un complemento essenziale dei primi lampadari che nel Seicento si erano lentamente diffusi nelle regge e nelle più ricche residenze aristocratiche.
12,00

Costruire a Cremona. Le strutture lignee dal tardo Medioevo al Settecento

Alberto Grimoldi, Angelo Giuseppe Landi, Emanuele Zamperini, Martina Adami

Libro: Libro rilegato

editore: Gangemi Editore

anno edizione: 2025

pagine: 192

La storia e le tecniche di costruzione a Cremona dei tipici solai e tetti realizzati con tavolette concave, unico esempio in tutto il Nord Italia.
50,00

Costruire l'arte. Palazzo Fodri a Cremona e il suo fregio in cotto. Ediz. italiana e inglese

Angelo Giuseppe Landi

Libro: Libro rilegato

editore: Gangemi Editore

anno edizione: 2025

pagine: 224

Palazzo Fodri - e il fregio figurato che ne scandisce la facciata - rispecchiano le metamorfosi del mito del Rinascimento. La dimora quattrocentesca, assorbita un secolo dopo dal monastero di Santa Maria di Valverde, riacquista una propria visibilità nell'ultima grande stagione di Cremona, l'Illuminismo, grazie a una delle riforme più coraggiose, la razionalizzazione dell'assistenza. Ad essa contribuisce la soppressione di conventi e monasteri e la loro ridestinazione ad usi collettivi, entro un processo gestito lucidamente dal colto patriziato locale: Giuseppe Picenardi e Antonio Cattaneo a questo miravano, assegnando il palazzo e la chiesa al Monte di Pietà ed il resto del monastero alla Casa d'Industria, sotto il controllo dell'architetto di comune fiducia, Faustino Rodi. Da metà Ottocento, il "Rinascimento lombardo" vive il passaggio da eredità intellettuale a modello letterale, la decorazione in cotto diviene campo di applicazione per l'"arte industriale" su cui tanto si contava per qualificare l'edilizia e gli oggetti d'uso, ma anche sostenere lo sviluppo economico. Infine negli anni Trenta, il restauro di palazzo Fodri, con le sue copie di busti e di modanature, chiude tardivamente un'epoca, pur limitando l'incolta invenzione del passato che segna quei decenni bui. In ombra è rimasto il modo in cui le immagini tanto ammirate si concretavano in manufatti che occorreva poi rifinire e proteggere, e nel tempo mantenere. L'arte non è sola espressione, ma costruzione, con le sue raffinatezze ed i suoi limiti: questa dimensione - di fonte e di testimonianza storica - si conserva nel mutare dei miti, evitando, anche a questa scala, ritorni a condizioni d'origine, o pro tempore giudicate ottimali, disperdendo cioè risorse molto scarse rispetto al patrimonio da salvaguardare. Angelo Giuseppe Landi Professore associato, Politecnico di Milano, DAStU, Dottore in Conservazione dei Beni Architettonici, membro del Collegio del Dottorato in Conservazione del Patrimonio Costruito, insegna alla Scuola di Specializzazione in tutela dei Beni Architettonici. Ha coordinato numerosi progetti di restauro di importanti edifici storici (palazzo Magio Grasselli e palazzo Fodri a Cremona), anche in zona sismica (Arquata del Tronto), a supporto delle amministrazioni locali. Le sue ricerche privilegiano la storia della costruzione, dall'Età Moderna al XIX secolo, e i suoi contributi figurano ai convegni internazionali del settore. Ha dedicato più pubblicazioni agli impianti e alla loro storia, in particolare all'illuminazione artificiale tra XVIII e XIX secolo.
60,00

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