Libri di Antonia Santos Fermino
Costruire la comunità. Dal capitale educativo del gruppo alla vita della comunità
Vittorio Pieroni, Antonia Santos Fermino
Libro
editore: Editrice Elledici
anno edizione: 2019
pagine: 272
A Napoli esiste una buona pratica, quella del “caffè sospeso”: lasciare un caffè pagato in regalo al prossimo che verrà. Pensare oltre se stessi, pensare a cosa si lascia per il futuro è il primo passo per lavorare bene in gruppo. Questo volume pratico e dinamico, perfetto per il “team building” nelle attività più varie, aiuta a riscoprire la dinamica del “fare insieme”, dalla creazione dei primi legami alla scoperta del valore unico che ogni individuo può dare alla comunità. Con schede di autovalutazione per lo stress e il rischio di burnout, per comprendere il clima dell’ambiente di lavoro, per costruire un percorso di crescita personale nel proprio gruppo.
Identità trans-culturali. Insieme nello spazio transizionale
Antonia Santos Fermino
Libro
editore: Edizioni del Cerro
anno edizione: 2008
pagine: 240
In un'epoca caratterizzata da traiettorie migratorie sempre più intenzionate a ricercare "altrove" il proprio "ben-essere/bene-stare" è indispensabile che le interazioni avvengano all'insegna di processi che permettono di stare "insieme nella diversità" come recita appunto lo slogan dell'Anno Europe 2008, dedicato al dialogo interculturale. Una reale integrazione tra culture e appartenenze plurime tuttavia si potrà verificare soltanto se si darà la possibilità a ognuno di fare un proprio percorso alla scoperta di "chi sono io" e "da dove vengo", sapendo poi "autocollocarsi" in rapporto costruttivo in relazione a tutti quei "diversi" con cui sta facendo "un viaggio insieme". Tutto questo richiede di partire anzitutto da alcuni concetti di fondo. Per quanto riguarda il termine "trans-culturalità" l'autrice si rifà ai contributi di alcuni studiosi (Malinowski, Freyre, Ortiz) che concordano nel sostenere che dallo scambio e dall'interazione tra più culture emerge non un mosaico composto dalla somma delle parti, ma piuttosto un fenomeno del tutto nuovo, indipendente e originale, in quanto gli individui non si riconoscono più in una matrice culturale originaria ed esclusiva. In considerazione di quella mobilità geo-etnica che oggi caratterizza sempre più la biografia personale e di intere popolazioni, queste opportunità di scambio a loro volta vengono considerate all'interno di quello che Winnicott definisce "spazio transizionale".