Libri di B. Berruti
Bruno Vasari «Il superstite»
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2013
pagine: 140
"Nel 1984 Primo Levi dedicò a Bruno Vasari - a B.V.- una poesia dal titolo Il superstite. Vasari, nato a Trieste il 9 dicembre 1911 e trasferitosi a Torino nel 1938, durante la seconda guerra mondiale era stato deportato a Mauthausen ed era "fortunatamente" sopravvissuto. L'esperienza del campo segnò indelebilmente la sua esistenza ed egli dedicò moltissimi anni e altrettante energie perché le vicende dei deportati non scomparissero dalla memoria e dalla storia di questo Paese. Il periodo di maggior impegno in questo ambito iniziò nei primi anni ottanta, grazie alla felice collaborazione dell'Aned di Torino con il Consiglio regionale del Piemonte e fu proprio in quel momento che Primo Levi lo consacrò alla storia come "il superstite", quasi per antonomasia. Vasari, tuttavia, fu anche un grande intellettuale e un alto dirigente d'azienda, scrisse poesie, collezionò opere d'arte che acquistò per sé e per la Rai, conobbe e frequentò artisti e letterati. Nel corso della sua vita ha lasciato numerose testimonianze di sé, attraverso frammenti di ricordi poi tradotti in testi brevi, in prosa o in poesia, o attraverso interviste, ma non è mai riuscito a scrivere la sua autobiografia."
Milano-Mauthausen e ritorno
Bruno Vasari
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2010
pagine: 210
Il primo libro che denunciava la realtà dei campi di sterminio nazisti uscì in Italia nell'agosto del 1945 con il titolo "Mauthausen bivacco della morte". Lo scrisse il deportato Bruno Vasari su sollecitazione del Partito d'Azione di Milano. Nel 1975, in occasione del 30° anniversario della Liberazione, Vasari avrebbe voluto dare nuovamente alle stampe la sua testimonianza, in edizione riveduta e ampliata e con un nuovo titolo: "Milano-Mauthausen e ritorno". La nuova edizione prevedeva pochi cambiamenti rispetto alla prima, tuttavia gli interventi portavano il segno dei decenni trascorsi ed erano sufficienti per trasformare una relazione al partito in uno scritto di memoria. Il libro non trovò allora un editore, sia per la misura contenuta del testo sia per la poca attenzione che la società civile riservava al tema della deportazione. Questo inedito, insieme alla versione anastatica di "Mauthausen bivacco della morte", viene oggi pubblicato per la prima volta. La storia del libro, ricostruita nell'introduzione, rispecchia il lungo cammino che i deportati, politici e razziali, hanno dovuto compiere per uscire dall'oblio in cui la storiografia, la politica e la memoria del nostro paese li avevano relegati.

