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Libri di Barbara Berruti

La nascita del fascismo a Torino. Dalla fine della grande guerra alla strage del XVIII dicembre 1922

La nascita del fascismo a Torino. Dalla fine della grande guerra alla strage del XVIII dicembre 1922

Nicola Adduci, Barbara Berruti, Bruno Maida

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni del Capricorno

anno edizione: 2020

pagine: 159

18-20 dicembre 1922: Torino è sconvolta dalla più tragica strage politica che la città ricordi. Un'inaudita esplosione di violenza, una vera e propria caccia all'uomo, soprattutto nelle barriere operaie, che le squadre fasciste guidate da Piero Brandimarte conducono con un'efferatezza senza eguali nella storia torinese (e non solo) come rappresaglia per l'omicidio di due militanti avvenuto il 17 dicembre. Alla fine le vittime sono 11. La città è attonita, gravata da una cappa di terrore che annuncia con drammatica concretezza l'avvento del regime. Ma come si arriva al 18 dicembre, una data rimasta impressa nella memoria dei torinesi al punto da attraversare tutte le generazioni del Novecento? Il volume ricostruisce il clima e le vicende della città dalla conclusione della Grande Guerra alla marcia su Roma. La grande crisi innescata dalla fine dell'economia di guerra, il «biennio rosso» e l'occupazione delle fabbriche, il faticoso sviluppo del movimento fascista, lo stillicidio di violenze che punteggiano un triennio drammatico. Una narrazione serrata, che ripercorre mese per mese la storia di quegli anni. E poi la cronaca della strage, ora per ora, strada per strada. Con un ricco apparato iconografico e cartografico, capace di ricreare il clima della Torino dell'epoca e di rintracciare i luoghi chiave della nascita del fascismo in città e quelli della strage del 18 dicembre.
13,00

Konzentrationslager. Dalle Alpi Marittime a Mauthausen: memorie di un sopravvissuto

Konzentrationslager. Dalle Alpi Marittime a Mauthausen: memorie di un sopravvissuto

Antonino Di Salvo

Libro: Libro in brossura

editore: Seb27

anno edizione: 2017

pagine: 140

Nella tranquilla vita di un farmacista di Briga Marittima, nella valle Roja, irrompe l’ombra lunga del fascismo. Antonino Di Salvo è ingiustamente accusato di attività contro il regime, verso il quale non nutre comunque alcuna simpatia, subisce una persecuzione sistematica con delazioni, interrogatori, arresti temporanei. Si rifugia con la moglie, Nan, e i due figli, Boris e Sheila, tra le montagne della val Varaita aderendo alla lotta partigiana. Dopo l’improvvisa scomparsa della moglie, costretto ad affidare i bambini ad amici fidati, prosegue l’attività clandestina tra Torino e le vallate del Piemonte occidentale. Nel dicembre del 1944, ancora per opera delle spie fasciste, viene arrestato e successivamente deportato nel campo di concentramento di Mauthausen. Una narrazione di memoria, scritta tra il 1946 e il 1948, nata dal bisogno di testimoniare il dramma di una fase storica segnata dall’emergere del lato peggiore dell’umanità e come indignata reazione all’amnistia dei crimini fascisti. La conclusione è un grido di libertà e di rimpianto nell’assistere a una democrazia debole e incapace di vera giustizia.
15,00

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