Libri di Biancamaria Valeri

Dal mio cuore sono sgorgate parole, suoni e sentimenti. Ho osservato la natura: fuori e dentro di me. Sono nati quarantuno componimenti in versi liberi e sciolti: versi liberi, perché non rispettano né uno schema metrico né rime e non si basano su un numero fisso di sillabe; versi sciolti, perché non sono legati tra loro da rime, anche se talvolta sembra rilevarsi assonanza tra le parole che chiudono versi successivi tra loro. Ho fatto questa scelta, perché ho voluto assecondare il “battito del cuore”, il “flusso di coscienza” e di sentimento. Il ritmo che ho suggerito è un ritmo spesso sincopato, talvolta sospeso perché assorto nella sorpresa dell'emozione. Ho voluto lasciare spazio al suono della Natura e dell'Anima. I contenuti dei componimenti sono vari. Alcuni hanno riferimento al ritmo della Natura, al succedersi delle stagioni e ai fenomeni vissuti come risonanza nella mia anima che si sente in essi coinvolta. Altri nascono dalla riflessione su eventi drammatici dei quali talvolta sono attonito spettatore, talaltra vissuti con esperienza personale. Sempre sento in me la spinta, anche se doloroso è il momento, a superare la prova. Luce e tenebra, dolore e felicità: sono perenni suggestioni che l'amore suscita quando apre le porte del cuore. Con i miei componimenti mi esprimo con sincerità di sentimento e di emozione, senza retorica, quasi bisbigliando, per pudore di svelare la profondità dell'anima. من قلبي تدفقت الكلمات والأصوات والمشاعر. لاحظت الطبیعة: داخلي وخارجي. وُلدت واحدة وأربعونتركیبة في أبیات شعریة حرة وفضفاضة: أبیات حرة ، لأنھا لا تحترم مخططًا متریًا أو قوافي ولا تستند إلى عدد ثابت من المقاطع ؛ آیات فضفاضة ، لأنھا غیر مرتبطة بالقوافي ، حتى لو بدا أحیانًا أن ھناك انسجامًا بین الكلمات التي تربط الآبیات المتتالیة معًا. لقد اتخذت ھذا الاختیار ، لأنني أردت أن أنغمس في "نبضات القلب" ، "تدفق الوعي" والشعور. غالبًا ما یكون الإیقاع الذي اقترحتھ إیقاعًا متزامنًا ، یتم تعلیقھ أحیانًا لأنھ یتم امتصاصھ في مفاجأة العاطفة. أردت أن أترك مساحة لأصوات الطبیعة والروح. محتویات التراكیب متنوعة. یشیر البعض إلى إیقاع الطبیعة وتعاقب الفصول والظواھر التي نشھدھا على أنھا صدى في روحي أشعر بالتورط فیھا. ینشأ البعض الآخر من التفكیر في الأحداث الدرامیة التي أذھلني مشاھدتھا أحیانًا ، وفي أوقات أخرى أعیش فیھا بتجربة شخصیة. أشعر دائمًا بالحاجة ، حتى لو كانت اللحظة مؤلمة ، لاجتیاز الاختبار. النور والظلام والألم والسعادة: ھذه ھي الاقتراحات الدائمة التي تثیرھا المحبة عندما تفتح أبواب القلب. من خلال مؤلفاتي ، أعبر عن نفسي بصدق في المشاعر والعاطفة ، دون خطاب ، أو ھمس تقریبًا ، من باب التواضع للكشف عن عمق الروح

L'amore, fonte ispiratrice primaria della poesia, che è battito del cuore, bussa con gentilezza alla porta del nostro cuore, quando è vero amore. E l'amore dona pace e suscita sentimenti nobili di fratellanza e di giustizia. Dona equilibrio all'animo e ti rende capace di gesta eroiche e generose. Sono stata ispirata da eventi reali; e, se sembra che i fatti dolorosi e negativi abbiano potuto avere il sopravvento sulle mie forze, spesso fragili di fronte ad essi, per fede e per forza d'animo mi sono risollevata ed ho trovato ragione profonda per superare la prova e trarre da essa giovamento. Bisogna vincere se stessi; bisogna scardinare la crosta opaca che l'egoismo, istinto, ahimè, naturale, costruisce intorno a noi e ci impedisce di capire che più si ama, più si è generosi, più si ottiene la vera ricchezza, una ricchezza che più si condivide, più si accresce. Nella sottile trama, che unisce tutte le mie composizioni, si può leggere l'invito a costruire legami amorevoli con il cosmo e con i propri simili, per i quali dobbiamo nutrire sentimenti di bene, di giustizia, di verità. Se la vita è transeunte, non moriremo completamente (non omnis moriar); lasceremo traccia profonda nella certezza che l'Amore è il solo sentimento capace di costruire una comunità educante e progressiva.

L'anima poetante è quell'anima capace di fermare il tempo, di fissare il sentimento umano, rendendolo universale col linguaggio della poesia. Ed è proprio partendo dal personale dolore per un tragico evento, che Biancamaria Valeri crea la sua piccola silloge lirica, in cui i componimenti cristallizzano un determinato momento spirituale, eternandolo. Dall'improvvisa scomparsa di Francesco per una grave malattia nascono versi che, entrando nel profondo della nostra anima, ci arrivano dritti al cuore, poiché ci parlano dei nostri più vivi sentimenti, della sofferenza per una perdita, dello sconforto, ma anche dell'amore, della fede, della speranza.

Bisogna prendere la Poesia seriamente: rileggere, correggere, sull'onda del sapere che si acquisisce con l'esperienza del Mondo, sul quale si riflette non come semplici spettatori, ma come attori coscienti e consapevoli. La Poesia non cambia il mondo esterno, cambia l'anima di chi la produce e di chi l'ascolta. Perché la Poesia, termine che deriva dalla parola greca ποίησις (derivata da ποιέω = produrre, fare, creare ed, in senso più ampio, comporre), produce attività e attività produttiva di Bene e Bellezza, due valori che portano con sé anche Giustizia, Equilibrio e Pace. La poesia nasce dal continuare ad imparare, per limare l'ingenuità, spesso scambiata per ispirazione poetica, dalla necessità di mettere all'unisono la propria anima con quella di qualsiasi lettore, che si rispecchierà nel Poeta, nel suo modo di vedere il Mondo con occhi incantati e stupìti. Un cammino “iniziatico” che conduce al cielo, all'attingimento di valori assoluti. GUARDA IL CIELO, disse Margherita a Faust, GUARDA IL CIELO, E TI SALVERAI. Io aggiungo: E TI SALVERAI E SALVERAI.

Itinerarium è una raccolta di componimenti, più sospiri poetici, collegati tra loro nel tema del viaggio. Il viaggio è un'esperienza di vita, che attraversa tutta la vita dell'Uomo: potrebbe essere la scelta di momento effimero o percorso meditato per raggiungere una meta prospettica o ritorno indietro nel tempo per assaporare nella memoria il sapore di frammenti smarriti per l'affastellamento di fatti susseguenti. Il viaggio è sempre un'esperienza sentimentale, che più o meno consapevolmente ti obbliga alla scelta della meta, ti obbliga al racconto per condividere con altri l'esperienza.

L’occasione di uno studio approfondito sulla pala d’altare che orna l’altare maggiore della chiesa di S. Maria dei Cavalieri Gaudenti in Ferentino (denominata popolarmente: S. Maria Gaudenti), la Natività della Vergine, ha permesso di individuare il suo autore, probabilmente lo stesso Carlo Maratta (Camerano,18 maggio 1625 – Roma, 15 dicembre 1713). Nel volume è raccontata la storia di questa bella chiesa di età medievale, che oggi si presenta in forme settecentesche, di un “misterioso” ordine cavalleresco, i Fratelli di S. Maria Gloriosa, ordine istituito per portare la pace nelle città dilaniate dalle faide comunali. Ferentino, nel XII-XIII secolo, non faceva eccezione alla regola, manifestandosi in essa conflitti sanguinosi tra le fazioni avversarie. Era necessaria la presenza di un ordine di cavalieri che mediassero le posizioni dialettiche e sanguinose sorte tra cittadini e le pacificassero. La chiesa di S. Maria Gaudenti si presenta come uno scrigno di arte e di storia per la presenza di numerose opere d’arte, segno di una committenza ricca, altolocata, colta, desiderosa di rendere accogliente e bello l’edificio ecclesiastico, che le custodiva.

La città di Ferentino, almeno dal 1260, è legata alla vicenda umana di Pietro del Morrone, divenuto Papa nel 1294 con il nome di Celestino V. Il Santo Eremita passò per la nostra Città, mentre si recava a Roma a far riconoscere la congregazione che aveva fondato: i Fratelli dello Spirito Santo; e qui si fermò per qualche tempo, lasciando traccia di sé nella fondazione di un suo monastero: S. Antonio abate, uno dei primi, se non il primo, costituito fuori della terra d’Abruzzo. La memoria di San Pietro Celestino rimane presente a Ferentino in devozioni e tradizioni popolari e per la sacra reliquia del suo cuore incorrotto, che ancor oggi custodiamo, testimonianza del suo amore per la Città.

"Spigolature"… il termine al plurale rimanda all’atto di raccogliere un insieme di curiosità di provenienza eterogenea, ma non per questo senza fondamento scientifico e documentato. Le "spigolature" contenute in questo volumetto sono in realtà ricercate minuziosamente: sono notizie, sono “spigolature erudite”, che non mancano di verve giornalistica che rende più "leggero" il discorrere scientifico ma non meno tecnico. Le "spigolature", che presenta questo volume, sono donate al lettore per soddisfare le sue curiosità storico-artistiche o far emergere nuove curiosità conoscitive sul territorio stesso e la sua storia che, altrimenti, rimarrebbe nascosta.

Approcciarsi a una nuova opera di Biancamaria Valeri è come rinnovare una emozione primigenia che sfida la clessidra che custodisce il nostro tempo terreno. Lo stile solido che distende parole sulla pagina bianca accentua la musicalità dei versi, donando alla metrica la possibilità di far emergere con maggiore forza le feritoie da cui sporge l’occhio dell’autrice. “Provvisorio” indaga la nostra finitudine, cercando di cogliere l’istante attraverso la scrittura, la Valeri si sottrae dal conteggio del nostro scorrere entrando in una dimensione “sospesa”, in cui non c’è passato e non si attende il futuro, ma possiamo incontrare l’arcobaleno sentimentale senza urgenze. L’uomo comune si considera immortale finché è in vita, il poeta invece si fa compagnia con questa sottile inquietudine, perché rammenta che il cerchio prima o poi incontrerà l’ultimo arco che lo chiuderà.

Della chiesa di S. Agata e del Borgo commerciale, in cui era edificata fin dall’epoca romana antica, si può ben dire quello che recita il motto dell’Abbazia di Montecassino: "succisa virescit; tagliata alla radice rinasce più fiorente di prima!" Nemmeno le bombe devastanti della seconda guerra mondiale, che le infersero una gravissima ferita, riuscirono a frenare il suo rinascere dalle ceneri. Leggendo l’opera, che concentra la sua attenzione sul periodo compreso tra 1700 e 1800, non si può sorvolare sulla lunga storia della chiesa di S. Agata e sulla sua importanza artistica, sociale e religiosa in Ferentino. Il Lettore sarà condotto per mano a scoprire questa lunga storia: attraverso la riflessione sulle vicende edilizie, che comportarono modifiche significative nella struttura del sacro edificio; attraverso la lettura delle opere d’arte conservate nella chiesa; attraverso la riflessione sulla grande tradizione di devozione e di fede che la Chiesa di S. Agata ha rappresentato per la Città di Ferentino.

L'amore una volta sbocciato mette radici che non finiscono più di crescere (Antoine de Saint-Exupery). Questa citazione da Antoine de Saint-Exupery rende ragione del titolo. Le radici sono la parte fondamentale dell'esistenza. La metafora, desunta dal mondo vegetale, indica la nostra vita che affonda nel passato e si proietta nel futuro, come fa un albero. Il passato è l'inizio della nostra storia, fisica, affettiva e spirituale che si innesta nella vita civica e cittadina, nel nostro ambiente familiare e naturale; il futuro le prospettive di vita che scorrono nel “tronco” dell'esistenza e sono sorrette dall'amore.

L'Associazione Culturale "Gli Argonauti", attiva in Ferentino dal 1980, ha organizzato nel luglio 2024 la prima Edizione del Festival della Poesia, dell'Arte e della Letteratura, kermesse letteraria e poetica nella quale sono stati invitati dieci autori. A questo evento è seguito un CERTAMEN POETICUM FERENTINAS, concorso poetico, nel quale i poeti che sono stati invitati hanno scritto in estemporanea una poesia scelta tra tre temi proposti: la vita, l’amore, la città. Un evento straordinario. I poeti hanno vinto il "vello d'oro" così come i mitici “Argonauti” ed hanno raggiunto la "casa della Poesia". Questo volume vuole omaggiare chi ha organizzato l’evento, gli autori che vi hanno partecipato e soprattutto la Poesia.