Libri di Carmelo Panebianco
Recinto infinito
Carmelo Panebianco
Libro: Libro in brossura
editore: Alessandro Prevosto Editore
anno edizione: 2025
pagine: 94
C’è una pronuncia alta, profetica, visionaria, sciamanica che rende questo libro di Carmelo Panebianco un libro di antica e attualissima grandezza. L’autore inscena, celebra, canta un suo mondo poetico fittissimo di presenze e di ombre. Il lettore conoscerà il Kutik, giardino, memoria, infanzia, inferno, paradiso perduto, nodo centrale nella poetica di Panebianco, si imbatterà in un linguaggio da classico greco e in inserti di un siciliano popolaresco e fiabesco, in momenti lirici stupendi: “la notte è un recinto di giada/uno spoglio colibrì”, “le tue mani dove germogliano/betulle giaciglio delle stelle”. E incontrerà figure come la Sfinge, Hermes, Psiche, Salomé, Orfeo, Medusa, in un percorso sapienziale dentro il mistero dell’anima e del cosmo. Ma, a rendere questo libro ancor più mirabile, si affianca a quello tragico e simbolico, un tono familiare, domestico, dolcissimo in cui un vecchio nonno si rivolge alle sue nipotine chiedendo di essere preso per mano e di essere protetto “dalle intemperie del reale”. C’è un leit motiv che innerva di sé tutto il libro: la coscienza che tutto ciò che appare svanisce, e poi risorge. E finisce ancora: tutto, “tranne la morte e il canto”. La disperazione di questa coscienza severa della fine è mitigata dalla grazia danzante di un pettirosso infreddolito, affamato, “messaggero alato, pietoso angelo alato”, guida per il “volo estremo” verso gli orti pensili dove passeggiano i morti. E così la poesia compie il suo eterno miracolo, che il lettore vedrà splendere, tra buio e luce, tra gioia e dolore, nelle pagine di questo libro.
La relazione come terapia. Una rilettura sistemica di concetti, modelli e strumenti
Carmelo Panebianco, Lidia Manga, Paola Siracusano
Libro: Copertina morbida
editore: Alpes Italia
anno edizione: 2022
pagine: 132
Questo libro nasce dall'individuazione di alcuni concetti anacronistici nella letteratura sistemico-relazionale, colti nel corso dell'esperienza didattica e grazie ai recenti contributi epistemologici. Lo sforzo è stato quello di suggerire possibili riletture di concetti, modelli e strumenti. Attraverso dei casi clinici, abbiamo evidenziato l'importanza di una dettagliata descrizione dell'aspetto pragmatico del sintomo, per facilitare l'individuazione delle funzioni che il sintomo stesso svolge all'interno di un sistema (funzione morfostatica, morfogenetica, metaforica). Abbiamo riproposto la teoria del Processo di Reciproco Adattamento (PRA) per evidenziare come in un contesto psicoterapico, i Processi di Reciproco Adattamento tra terapeuta e paziente, possano attivare e promuovere Processi di Reciproco Cambiamento. Abbiamo infine illustrato un intero processo terapeutico, vissuto e osservato attraverso tre contesti fisici (dietro lo specchio, dentro e fuori la stanza di terapia), in cui tre diversi sistemi (pazienti, terapeuti e osservatori) si incontrano e interagiscono, determinando vissuti e risonanze che si intrecciano su molteplici livelli di complessità.
Preghiera del ritorno
Carmelo Panebianco
Libro: Copertina morbida
editore: Algra
anno edizione: 2016
pagine: 128
"Punto di arrivo, oggi, di una rara "avventura" dell'anima, che è percorso di ricerca, riappropriazione e "trasfigurazione", Panebianco consegna ai lettori questo nuovo libro, Preghiera del ritorno, che conclude una quasi trilogia involontaria. Se Angelo dei gigli configura il libro del "viaggio" per eccellenza, quello di "formazione", dove si rigenerano a vicenda infanzia e mito - in una terra madre di miti - come in un rituale iniziatico, e il successivo, Giardino celeste, prefigura una "stasi" ideale, o comunque, in un certo senso, un movimento all'interno di uno spazio circoscritto, "recinto celeste", quindi luogo dell'anima temporaneamente ritrovato, ora il tempo del "ritorno" si è compiuto del tutto, concluso nella circolarità di un abbraccio cosmico. È stato necessario un cammino rituale, come si diceva, una peregrinatio prescritta da un laico canone liturgico, una sorta di profano itinerarium mentis ad Deum, un viaggio conoscitivo e formativo che porta l'io lirico dal luogo della lontananza e dell'esilio al luogo della vicinanza nella terra delle origini, dall'alienazione iniziale dell'esperienza di vita e di vite consumate alla riappropriazione del senso del vissuto." (A.D.)