Libri di Charles A. Kupchan
Nessuno controlla il mondo. L'Occidente e l'ascesa del resto del mondo. La prossima svolta globale
Charles A. Kupchan
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 285
La supremazia globale dell'Occidente è giunta al tramonto. I "Brics", con altri paesi emergenti, sono in vertiginosa ascesa, mentre la superpotenza americana ripiega su se stessa e la Grande recessione tormenta un'Europa in crisi d'identità. Dopo il secolo americano assisteremo a un secolo cinese, oppure russo, indiano o brasiliano? Che futuro avrà l'alleanza atlantica? E quali saranno i princìpi e le regole fondanti del nuovo ordine internazionale? Le incisive risposte di Charles Kupchan esortano a vedere il mondo non per quello che è stato o si desidera che diventi, ma per quello che sta diventando: un mondo di nessuno, multipolare e interdipendente, che per la prima volta nella storia sarà privo di un centro di gravità. L'Occidente ha perso la leadership globale, ma deve anche rassegnarsi ad accettare la fine della propria egemonia ideologica. Se vogliono contribuire a un ordine stabile e pacifico, Stati Uniti ed Europa non possono illudersi che il modello di democrazia liberale, capitalismo e nazionalismo laico si estenda alle potenze in ascesa. Le autocrazie in Cina, in Russia e nel Golfo Persico, le teocrazie in Medio Oriente, gli "uomini forti" in Africa, il populismo di sinistra in America Latina: questi regimi, che Kupchan indaga con lucidità, non sono una semplice tappa intermedia lungo la strada che porta alla "via occidentale", ma alternative durevoli, spesso con un alto livello di efficacia e legittimità.
La fine dell'era americana. Politica estera americana e geopolitica nel ventunesimo secolo
Charles A. Kupchan
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2003
pagine: XXVI-445
Negli anni Novanta era opinione diffusa che la caduta del muro di Berlino avesse decretato il trionfo della democrazia liberale e del capitalismo di mercato, cancellando l'ultima grande linea di demarcazione ideologica. Cominciava un'era di prosperità economica e di pace stabile, sotto l'egida dell'unica superpotenza planetaria rimasta: gli Stati Uniti. In realtà la fine della Guerra fredda ha segnato paradossalmente non la vittoria definitiva dell'America, ma l'avvio del suo declino e un periodo di forte instabilità. L'incalzare di concorrenti economici e politici, quali la Cina e la stessa Unione Europea, non si concilia con il dominante "unilateralismo" americano in materia di politica estera e impone all'America di ridefinire la sua egemonia.
Come trasformare i nemici in amici. Le radici di una pace duratura
Charles A. Kupchan
Libro: Copertina morbida
editore: Fazi
anno edizione: 2012
pagine: 653
Il mondo è destinato a continui cicli di conflitti e guerre? Le nazioni rivali possono mettere da parte le ostilità e stabilire una pace duratura? "Come trasformare i nemici in amici" indica in modo coraggioso e innovativo la strada che le nazioni possono percorrere per sfuggire alla competizione geopolitica e passare dal conflitto alla collaborazione. Attraverso un'analisi avvincente e una serie di esempi storici, attinti da ogni angolo del globo e in un arco di tempo che va dal tredicesimo secolo ai nostri giorni, l'esperto di relazioni internazionali Charles Kupchan sfata alcuni miti sulla costruzione della pace. Kupchan sostiene che l'impegno diplomatico è decisivo per la riconciliazione con gli avversari. E la diplomazia, e non l'interdipendenza economica, la strada maestra per la pace: le concessioni e gli accordi strategici promuovono la fiducia reciproca necessaria per la costruzione di una società internazionale. Per Kupchan, anche se la pace duratura si raggiunge più facilmente tra società, etnie e religioni simili, le democrazie devono saper trattare anche con gli Stati autoritari. Il libro prende in esame successi e fallimenti storici, come l'inizio dell'amicizia tra USA e Gran Bretagna agli albori del XIX secolo, il Concerto europeo che garantì la pace dopo il 1815 ma non riuscì a resistere alle rivoluzioni del 1848, e la stretta relazione allacciata negli anni Cinquanta tra Unione Sovietica e Cina.