Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Chiara Ghidini

Antichi e uguali in dialogo. Il Mediterraneo di Murakawa Kentarō e Toda Misato

Chiara Ghidini

Libro: Libro in brossura

editore: Guida

anno edizione: 2025

pagine: 218

Due vite, due saperi. Tra Murakawa Kentarō, storico della Grecia antica, e Toda Misato, studiosa anarchica zen, si apre un dialogo inatteso e necessario. Animati entrambi da una visione condivisa della conoscenza come pratica etica e del viaggio come esperienza (tras)formativa, individuano nelle rovine, negli archivi, ai margini e nei paesaggi, spazi di incontro e di attraversamento in grado di attivare nuove forme di presenza e consapevolezza. Al centro, un Mediterraneo polivocale e inquieto, che entrambi interrogano per ripensare la modernità, la cittadinanza e le possibilità della convivenza.
20,00

Il dono dell’airone. Scritti in onore di Ikuko Sagiyama

Il dono dell’airone. Scritti in onore di Ikuko Sagiyama

Libro: Libro in brossura

editore: Firenze University Press

anno edizione: 2024

pagine: 388

"La poesia giapponese, avendo come seme il cuore umano, si realizza in migliaia di foglie di parole. La gente in questo mondo, poiché vive fra molti avvenimenti e azioni, esprime ciò che sta nel cuore affidandolo alle cose che vede o sente". Così comincia l’introduzione giapponese del "Kokin waka shū", di Ki no Tsurayuki, che molti dei partecipanti alla presente raccolta di saggi hanno studiato e apprezzato attraverso l’edizione curata da Ikuko Sagiyama nel 2000. Come commenta Fujiwara no Shunzei, sempre nella traduzione di Sagiyama: "Se non ci fosse la poesia, pur visitando il fiore di primavera o guardando le foglie autunnali, nessuno capirebbe né il colore né il profumo; allora in che cosa si potrebbe riconoscere l’essenza del bello?" A tale incontestabile osservazione si potrebbe aggiungere che, se non ci fosse la traduzione della poesia, non ci sarebbe modo di apprezzare (al di là dei nipponisti addetti ai lavori) l’estetica appartenente ad altri costrutti letterari, collegata o meno alle fattezze della natura. Le migliaia di foglie di parole in italiano hanno quindi arricchito la nostra conoscenza di altre formulazioni di quello che il cuore umano può far fiorire. L’esordio di Sagiyama sensei nell’accademia viene ripercorso con un’eccellente sintesi nella nota di Adolfo Tamburello. L’aspetto che ci piace di seguito sottolineare è quanto la sua presentazione della poesia giapponese in Italia, sin dagli anni Ottanta, sia stata svolta con rigore e al contempo associata, come solo lei sa fare, a un senso di leggerezza e di piacevolezza. L’introduzione della poesia giapponese in italiano risale al tardo ’800 con l’orientalista Antelmo Severini (1828-1809), allievo di Leon de Rosny (1837-1914) e pioniere della sinologia e della yamatologia nel nostro Paese. I suoi studi, combinati con una profonda erudizione della classicità poetica greca e latina, inaugurarono un crescente interesse per la poesia giapponese in Italia. Inizialmente mediata dalle traduzioni antologiche francesi come lo Shika zenyo (1871) di Rosny e Poèms de le libellule (1884) curata dal Marchese Sayonji Kinmochi (1849-1940) e Judith Gautier (1845-1917), presto la popolarità della poesia giapponese in Italia si intrecciò con il giapponismo letterario. D’Annunzio, tra gli autori più rappresentativi di questa sensibilità estetica, nel 1885 si cimentò in un componimento lungo in cui combinava la rima alternata con la metrica del waka, che intitolò Outa occidentale. Nel 1915 videro la luce due importanti raccolte di poesia e letteratura giapponese come Letteratura e Crestomazia giapponese di Pacifico Arcangeli e Note di Samisen di Mario Chini. Va inoltre ricordato il ruolo della rivista Sakura, fondata a Napoli nel 1920 dai poeti Harukichi Shimoi (1883-1954) ed Elpidio Jenco (1892-1959), autore nel 1921 di una traduzione italiana di tanka tratti dalla raccolta Seikaiha (Onde del mare azzurro, 1912) della poetessa Yosano Akiko.
21,90

La scelta vegetariana. Una breve storia tra Asia ed Europa

La scelta vegetariana. Una breve storia tra Asia ed Europa

Chiara Ghidini, Paolo Scarpi

Libro: Libro in brossura

editore: Ponte alle Grazie

anno edizione: 2019

pagine: 192

Essere vegetariani per la specie umana è una scelta, non un'inclinazione naturale. L'uomo è un onnivoro, non un vegetariano 'per stomaco', come lo sono i ruminanti, per esempio. È per questo importante capire quando in una società, in una cultura, in un certo periodo storico, in uno stato, in un gruppo, in una setta si decide di allontanarsi dal regno della carne. Si tratta sempre di una scelta culturale, e nella maggior parte delle volte è quasi sempre espressione di una prospettiva religiosa. L'obiettivo di questo libro non è giustificare, sostenere, schierarsi, né analizzare il fenomeno contemporaneo, che ha avuto nell'ultimo decennio una accelerazione imprevista. Semplicemente, si vogliono descrivere momenti storici in cui questa scelta è avvenuta. Si tratta di raccontare la Storia, con le sue disomogeneità e disuguaglianze, con le sue discontinuità e contraddizioni, percorrendo il tempo e gli spazi geografici dell'Asia e dell'Europa. Si va da Pitagora agli orfici passando per il buddhismo, il confucianesimo, il monachesimo e i catari, per approdare nella Cina di Mao e alla Casa Bianca nella cucina di Michelle Obama. Senza mai dimenticare che l'essere umano non è solo un mangiatore biologico, ma è soprattutto un consumatore-mangiatore simbolico e sociale.
16,00

Aware. Storia semantica di un termine nella poesia giapponese classica. Ediz. italiana e giapponese
18,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.