Libri di Chiara Serani
Indagine filosofica sull'origine delle nostre idee di sublime e di bello
Edmund Burke
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Theoria
anno edizione: 2024
pagine: 256
Definito da Ernst Gombrich come “uno dei libri di estetica più interessanti che siano mai stati scritti”, Indagine filosofica sull’origine delle nostre idee di Sublime e di Bello non si limita a tracciare le nuove norme del gusto preromantico, ma con grandissima modernità delinea l’esperienza del Sublime radicandola in quelle che, ben più tardi, Freud avrebbe definito “pulsioni di morte” e “pulsioni di autoconservazione”. Scalzando la ragione e l’intelletto, coniugando Eros e Thanatos, il Sublime burkiano anticipa sorprendentemente la rivelazione di un inconscio dominato anche da dinamiche autodistruttive e sadiche e si offre ancora oggi come una riflessione attualissima sull’umano.
Salman Rushdie. La storia come sperectomia
Chiara Serani
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2010
pagine: 176
La sperectomia (o "prosciugamento della speranza") è la legge fenomenica che regola la Storia e le sue dinamiche nell'universo letterario di Salman Rushdie. A partire dai primi romanzi (Midnight's Children e Shame) fino alle opere più recenti (Shalimar the Clown e The Enchantress of Florence), la Storia rushdiana muove personaggi e vicende nazionali e globali all'insegna di un progressivo esaurirsi di speranze individuali e collettive. Questo studio analizza le implicazioni testuali e macrotestuali della sperectomia per rivelare un pattern narrativo iterato e gradualmente incupito di opera in opera che informa e illustra la visione del mondo di uno dei maggiori autori degli ultimi decenni intrecciandosi significativamente ai suoi temi privilegiati, quali il passato e l'attualità del subcontinente indiano e il multiculturalismo.
The august presence. T.S. Eliot nell'opera di Philip Larkin
Chiara Serani
Libro
editore: Aracne
anno edizione: 2010
pagine: 404
T.S. Eliot e Philip Larkin sono da sempre convenzionalmente collocati ai poli opposti dello spettro poetico, l'uno il maggior poeta modernista anglofono, l'altro il ricusatore del Modernismo in ogni sua espressione artistica. Questo studio vuole invece dimostrare come, lungi dall'essere completamente antitetici, i macrotesti dei due autori trovino spesso punti d'incontro e, soprattutto, come Larkin sia stato profondamente influenzato, a partire dai suoi primi 'apprentice pieces' fino ai componimenti più noti e acclamati, dalla poetica e dalle opere eliotiane. Attraverso l'analisi delle lettere, delle opere giovanili, delle tre raccolte della maturità - The Less Deceived (1955), The Whitsun Weddings (1964), High Windows (1974) - e di altri suoi testi pubblicati postumi, questo volume propone per la prima volta una disamina completa dello sfaccettato e ambivalente rapporto che legava Larkin al grande predecessore e che, rivelandosi totalizzante, va ben oltre i limiti della polemica antimodernista.