Libri di Claudia Mazzucato
L'esercizio del «giusto giudizio». Dialoghi manzoniani sull'idea di responsabilità e i fondamenti della giustizia
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2025
pagine: 504
Che cosa rende ‘giusto’ l’esercizio del ‘giudizio’? Quanto, come e perché il ‘giudicare’ non si lascia ridurre al semplice ‘spiegare’? Queste le domande che si dischiudono non appena si mette a tema il ‘giudizio’, tanto più in un contesto socio-culturale, oltre che giuridico-istituzionale, nel quale si assiste, a tutti i livelli, a un ‘infuriare’ di giudizi ‘sommari’, il cui assordante rumore di fondo sembra renderci orfani di giudizi veri e, appunto, giusti. Le opere letterarie prese in considerazione in questo volume lasciano intravedere spiragli di risposta a tali secolari quesiti dell’umanità. La Storia della colonna infame, che è il luogo del giudizio e del giudizio sul giudizio, ma anche I promessi sposi, dove il giudizio è più squisitamente narrativo, pongono le basi per scandagliare, con Alessandro Manzoni, la dimensione etica della vita e il delicato equilibrio tra giudizio e comprensione. Un interrogativo che si ripropone nel dialogo con Leonardo Sciascia e Primo Levi, ma anche con molti altri autori e pensatori, attualizzato, ad esempio, nella serrata discussione critica con la tendenza, espressione di una crescente ‘ansia punitiva’, a mal sopportare i tempi e i vincoli di garanzia dello stesso procedimento penale, in favore del ben più rapido, ed emotivo, ‘giudizio mediatico’. Congiungendo competenze teoriche e sensibilità applicative, esperienze giuridiche e prospettive filosofiche, sociologiche, psicologiche e criminologiche, il volume incoraggia il lettore, tanto più quello interessato al livello di civiltà giuridica (e, dunque, di civiltà tout court) della società in cui vive, a dipanare l’intreccio tra responsabilità, giudizio, riparazione e pena, «tutte categorie che evocano situazioni di sofferenza». La risposta alla perturbante domanda «Ma come rispondere diversamente?» sta nel prendere sulle spalle un «pezzetto della croce della società», aprendosi a un’idea di giustizia come ascolto e attenzione.
Donne per la pace. Voci che hanno cambiato la storia
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2024
pagine: 256
Le donne rappresentano metà della popolazione del pianeta: la loro mediazione è essenziale per una pace giusta e duratura, ma non sono quasi mai presenti ai tavoli dei negoziati. Quando e dove è stato loro permesso, però, le trattative sono andate diversamente e al centro è tornato l'umano. Raccontano di un'altra Storia possibile le voci di Miriam, Alganesh, Nadia, Shirin, Monica, Magda… donne che hanno deciso di rispondere alla logica della guerra con il dialogo e l'impegno, non con la violenza e le armi. Premi Nobel, attiviste, mediatrici, negoziatrici. Sono alcune delle oltre venti donne che «Avvenire» ha intervistato in occasione della campagna #donneperlapace. Storie e testimonianze intense, raccolte per la prima volta in questo libro, accompagnate dagli interventi di diplomatici, intellettuali, analisti ed esperti di politica internazionale e dalle illustrazioni a cura di dodici studentesse dello IED.
Il corpo dell'altro. La parola e la violenza
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2024
pagine: 368
Il tema perturbante della violenza chiama insistentemente a confrontarsi con l'irruzione del disordine e dell'imprevedibile, invitando a una rivalutazione della dimensione corporeo-esistenziale della persona nella sua intrinseca vulnerabilità. La letteratura e le altre forme narrative che danno vita a questo volume prospettano al lettore una varietà di conflitti e dilemmi, reali o immaginari, i quali illuminano le tortuose traiettorie che conducono alle azioni umane più atroci. Alcuni dei livelli simbolici così dischiusi investono le manifestazioni di violenza individuale, di cui costituisce drammatica declinazione ogni forma di dominio esercitato sulla donna. Analoghi quesiti si pongono rispetto agli attacchi perpetrati dal potere istituzionale, dal kratos, che occulta dietro un simulacro di legittimità le sue condotte delittuose, come la disumanità estrema della tortura. Nel favorire lo sviluppo di una ‘pensosità' che cerchi di spiegare – per poter contrastare – gli oltraggi alla dignità della persona, Il corpo dell'altro, attraverso una lettura originale di capolavori della narrativa (da Capote a Bulgakov, passando per Hardy, Atwood, Kafka, Coetzee e Burgess), dischiude orizzonti di senso nei quali sono il discorso e le storie a guidare il lettore nella comprensione dei conflitti e nella ritessitura dei legami tra gli esseri umani. Solo per mezzo di narrazioni capaci di portare allo scoperto e sciogliere le radici della violenza, quella terra, che raccoglie il sangue di Abele e che «grida» con un silenzio che inaridisce, può tornare a generare i suoi frutti. Con i contributi di: Laura Ambrosiano, Davide Assael, Pierpaolo Astorina Marino, Guido Bertagna, Adolfo Ceretti, Adriano Dell'Asta, Gaia Donati Marina Di Lello Finuoli, Ruggero Eugeni, Marcello Flores, Gabriele Fornasari, Gabrio Forti, Roberta Gefter Wondrich, Marta Lamanuzzi, Claudia Mazzucato, Chantal Meloni, Maria Agnese Moro, Lorenzo Natali, Silvano Petrosino, Lois Presser, Alessandro Provera, Megi Trashaj, Luisa Villa, Arianna Visconti.
Riforma Cartabia. Le modifiche al sistema penale. Volume Vol. 4
Libro: Libro rilegato
editore: Giappichelli-Linea Professionale
anno edizione: 2024
pagine: 400
Il quarto volume prende in esame l’autentica rivoluzione culturale rappresentata dalla disciplina organica della giustizia riparativa, che entra nel sistema penale come complementare alla giustizia punitiva. Questo modello innovativo viene qui analizzato da alcuni dei principali esperti italiani della materia, sia fornendo le chiavi di lettura “interne” al nuovo paradigma (utili soprattutto per la formazione dei mediatori), sia chiarendo le dinamiche di interazione con la giustizia penale tradizionale (fondamentali per i magistrati e gli avvocati). Prefazione di Marta Cartabia.
Lolita, Teheran e noi
Emanuele Trevi, Luciano Manicardi, Claudia Mazzucato
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2023
pagine: 112
Esattamente vent'anni fa, la scrittrice iraniana Azar Nafisi pubblicava "Leggere Lolita a Teheran", divenuto ben presto un best-seller internazionale. Il libro racconta di un seminario clandestino che l'autrice aveva tenuto nel salotto di casa con sette sue studentesse, per leggere e discutere di opere letterarie occidentali, tra cui Lolita di Nabokov. Fu facile per quelle ragazze identificarsi con la protagonista che aveva subito la confisca della propria vita e intimità: la stessa sorte da loro patita per mano del regime instaurato da Khomeini nel 1979. Grazie a quel seminario e alla forza trasformante della letteratura, impararono a maturare piena consapevolezza della propria dignità, a intravedere una strategia di sopravvivenza, se non di resistenza vera e propria. Il racconto della Nafisi risuona oggi più che mai attuale: quello stesso regime sta soffocando nel sangue la rivolta delle giovani iraniane non più disposte a che altri, maschi islamici, decidano della loro vita e dei loro corpi. Lolita di Nabokov e "Leggere Lolita a Teheran" ispirano i contributi raccolti in questo libro, che affrontano i due testi esplorandone le dimensioni letterarie, giuridiche, politiche o inerenti alle dinamiche dell'abuso e della manipolazione. E ci interpellano a farci, come le ragazze di quel seminario, lettori e interpreti non solo della pagina scritta, ma della vita reale. Perché la grande letteratura, quando impatta l'esistenza, è capace di effetti imprevedibili, può illuminare la coscienza, mobilitare energie, ispirare azioni, in Iran come altrove nel mondo, dove si gioca l'oggi delle donne e anche degli uomini, così urgentemente chiamati in causa.
L'ombra delle «colonne infami». La letteratura e l'ingiustizia del capro espiatorio
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2022
pagine: 408
La letteratura moderna, in particolare nei capolavori, tra gli altri, di Manzoni, Camus, Steinbeck presi in considerazione nel presente volume, con la capacità di iscriversi nelle coscienze che è propria della grande narrativa, ha posto sotto gli occhi e dentro la mente del lettore le crudeli devastazioni della antica e perversa dinamica alla base della costruzione del capro espiatorio e dei riti sacrificali. Specie di quelli che rivestano le pratiche persecutorie col manto legittimo e rispettabile del diritto e del processo penale. Dinamica che in René Girard ha trovato uno dei suoi massimi diagnosti e di cui il libro invita a fare dolente ma salutare esperienza, calandosi negli abissi più oscuri dell’animo umano, non senza riemergerne con possibili prospettive di giustizia e antidoti culturali e regolativi idonei a portare alla luce, contrastare o almeno contenere la formidabile spinta alla ricerca di vittime su cui illusoriamente scaricare colpe e nodi irrisolti da individui, istituzioni e collettività. Nella Storia della colonna infame di Alessandro Manzoni, da cui non a caso si è tratta ispirazione per il titolo del volume, il meccanismo del capro espiatorio trova il suo unico punto di rottura nella figura di Gasparo Migliavacca che, come Cristo in Girard, rifiuta di espandere la furia sacrificale evitando ulteriori chiamate di correità. Senza il suo esempio – come si legge nel libro – l’uomo sarebbe costretto a negare la Provvidenza o ad accusarla, cioè si troverebbe vincolato all’interno di un dualismo incapace di dare una risposta al problema dell’esistenza del male.
Giustizia e letteratura. Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2016
pagine: 500
Terzo di una serie, il libro trae origine dai cicli seminariali su "Giustizia e Letteratura" organizzati, con grande risposta di pubblico, dal Centro Studi "Federico Stella" sulla Giustizia penale e la Politica criminale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Eminenti scrittori, critici letterari e cinematografici, filosofi e giuristi conducono il lettore lungo un affascinante itinerario che, grazie all'originale penetrazione nel cuore di importanti opere italiane e straniere, getta nuova luce sui temi della giustizia, del diritto, del crimine, della responsabilità. La cultura delle regole, il rapporto tra legge formale e giustizia sostanziale e tra diritto e moralità, la questione della responsabilità, della colpa e del perdono, il tema della narrazione come resistenza all'ingiustizia e forma in sé di giustizia, la capacità del diritto di affrancarsi dai formalismi e dagli istinti di vendetta per aprirsi a percorsi di riconciliazione. A esplorare questi mondi si è condotti per mano dai più grandi classici, come Dante, Alexandre Dumas, Victor Hugo, Charles Dickens o Robert Louis Stevenson, ma anche da brillanti contemporanei come Cormac McCarthy. Apre il volume una sezione di riflessione metodologica sul significato dell'esperienza letteraria per la formazione del giurista, l'evoluzione e l'applicazione del diritto, e in generale per lo sviluppo di un'idea della giustizia che possa dirsi autenticamente rispettosa della dignità delle persone.
Il libro dell'incontro. Vittime e responsabili della lotta armata a confronto
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 466
Questo libro cambia la storia d'Italia. L'incontro di cui parla - fra vittime e responsabili della lotta armata degli anni settanta - è infatti destinato ad avviare un radicale cambio di paradigma storico: non si potrà più guardare agli "anni di piombo" con gli stessi occhi; né si potrà tornare a un'idea di giustizia che si esaurisca nella pena inflitta ai colpevoli. Le prime pagine ancora oggi dedicate alla lotta armata e alle stragi, le centinaia di libri pubblicati, i film, le inchieste dimostrano non tanto un persistente desiderio di sapere, ma anche e soprattutto un bisogno insopprimibile di capire, di fare i conti con quel periodo, fra i più bui della nostra storia recente. È proprio muovendo dalla constatazione che né i processi né i dibattiti mediatici del conflitto sono riusciti a sanare la ferita, che un gruppo numeroso di vittime, familiari di vittime e responsabili della lotta armata ha iniziato a incontrarsi, a scadenze regolari e con assiduità sempre maggiore, per cercare con l'aiuto di tre mediatori: il padre gesuita Guido Bertagna, il criminologo Adolfo Ceretti e la giurista Claudia Mazzucato - una via altra alla ricomposizione di quella frattura che non smette di dolere; una via che, ispirandosi all'esempio del Sud Africa post-apartheid, fa propria la lezione della giustizia riparativa, nella certezza che il fare giustizia non possa, e non debba, risolversi solamente nell'applicazione di una pena. Postfazione di Luigi Manconi e Stefano Anastasia.
Giustizia e letteratura. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2014
pagine: 871
Il lettore è guidato da scrittori, critici letterari, esperti di comunicazione e giuristi, lungo un itinerario che, andando al cuore di fondamentali opere narrative italiane e straniere, affronta essenziali problemi del diritto, del crimine, della responsabilità. L'apertura al dialogo, il piacere del pensiero alto e il "senso di giustizia" vengono stimolati da una lettura di capolavori letterari e cinematografici. In questo libro, la letteratura e le altre "arti narrative" confermano la loro vocazione a dischiudere orizzonti di senso nei quali ognuno è aiutato a trovare risposte alle grandi domande del vivere comune. La cultura delle regole, il rapporto tra legge formale e giustizia sostanziale e tra diritto e moralità, la questione della responsabilità, della colpa e del perdono, le tragedie del pregiudizio e il valore etico del pensiero, il tema della narrazione come resistenza alla disumanità (fino a quella estrema del genocidio) e luce essa stessa per l'"umanità in tempi bui", articolano un'idea di giustizia capace di superare il solco profondo che separa la fluidità senza confini della vita e la rigidità dell'ordine giuridico, immergendosi nei problemi delle persone e conciliandone i conflitti. Secondo di una serie, il libro trae origine dai Cicli seminariali su Giustizia e letteratura organizzati dal Centro Studi "Federico Stella" sulla Giustizia penale e la Politica criminale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Giustizia e letteratura. Volume Vol. 1
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2012
pagine: 719
Primo di una serie, il libro trae origine dai cicli seminariali di "Giustizia e Letteratura" organizzati con successo dal Centro Studi "Federico Stella" sulla Giustizia penale e la Politica criminale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Eminenti scrittori, critici letterari e giuristi, conducono il lettore lungo un affascinante itinerario che, grazie all'originale penetrazione nel cuore di importanti opere letterarie italiane e straniere, aiuta a riflettere sui temi della giustizia, del diritto, del crimine, della responsabilità. La letteratura, la musica, il cinema e le altre "arti narrative" dischiudono orizzonti di senso nei quali chiunque abbia a cuore la Giustizia può intravedere spiragli di risposta a secolari domande dell'umanità.
Consenso alle norme e prevenzione dei reati. Studi sul sistema sanzionatorio penale
Claudia Mazzucato
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2005
pagine: 272
Alcuni saggi percorsi da un medesimo filo conduttore: la ricerca di modelli di prevenzione dei reati che si fondino su dinamiche di rispetto volontario delle norme e sull'assunzione libera, anche nel momento sanzionatorio, di impegni a favore dei beni giuridici offesi, delle vittime e della collettività.