Libri di Claudio Castellacci
L'America che non c'è. Viaggio iniziatico nell'America dei non-americani
Claudio Castellacci
Libro: Libro in brossura
editore: Odoya
anno edizione: 2025
pagine: 272
L'America che non c'è è il racconto di un mito. Il mito americano visto da lontano, da un'Italia che prima lo immaginò, poi lo rincorse, infine lo imitò. Un sogno fatto di musica, cinema, grattacieli e quiz televisivi, ma anche di ambizioni, contraddizioni e miti riflessi. È il racconto di come l'eccezionalismo americano in quanto espressione culturale e sociale, non solo economica, si sia imposto, più che altrove in Europa, prima nell'Italia fascista con le scoperte letterarie di Cesare Pavese, di Elio Vittorini e di una manciata di viaggiatori futuristi incantati dalla modernità di New York, poi nell'Italia uscita con le ossa rotte da una guerra combattuta dal lato sbagliato della storia, dove un benessere improvviso e diffuso si intrecciava al desiderio di riscatto. L'America vincente diventava, così, un modello a cui accodarsi, una sceneggiatura da imitare. È il racconto delle origini dei "tic americani" di generazioni cresciute con i telefilm di Rin Tin Tin, con i 45 giri di Neil Sedaka (Oh Carol) e Paul Anka (Oh Diana), con Perry Mason, grazie al quale scoprimmo che in America si poteva apostrofare il potere con un "mi oppongo", e che i processi duravano lo spazio di un telefilm. È il racconto della parabola di un Paese passato dal "Maccarone, io me te magno", alla polpetta Burghy dei paninari, da Fred Buscaglione e il whisky facile agli spaghetti western, da Vittorio Mussolini, il figlio del Duce, che sermoneggiava la supremazia del cinema americano, a Tex Willer. È, insomma, il racconto di un'Italia "all'americana".
Spie a Hollywood (1933-1945)
Claudio Castellacci
Libro: Libro in brossura
editore: Odoya
anno edizione: 2024
pagine: 336
In questo libro si parla di spie e Quinte Colonne naziste. Spie vere e spie in celluloide che interpretano spie vere. Spie che spiano le spie. Star di Hollywood che, sul set, interpretano storie di spie e che, finito il ciak, spiano per la Patria. Tycoon hollywoodiani che finanziano spie. Diplomatici nazisti che boicottano le spie del Grande Schermo perché scoprono essere più pericolose di quelle vere. Spie naziste che, a Los Angeles, costruiscono una villa per ospitare il Führer se avesse vinto la guerra. Divi che, in guerra, vengono paracadutati dietro le linee nemiche durante l'avanzata alleata in Europa. Campioni dello sport, con vera licenza di uccidere, in missione per scoprire i segreti dell'atomica nazista. La lista delle celebrità che hanno combattuto il nazismo sul grande schermo, nei campi di battaglia e dietro le quinte è lunga. A partire da nomi insospettabili come Cary Grant, Marlene Dietrich, Josephine Baker, Moe Berg, Christopher Lee, Julia Child, Sterling Hayden, Walt Disney. Tutti loro, e molti altri di cui si dà conto nel libro, collaboreranno, in modo determinante, con i servizi di intelligence alleati: dall'OSS (l'antenato della CIA), all'MI6 britannico, ai reparti speciali del SOE (una divisione di commando espressamente voluta dal Primo Ministro Winston Churchill che operava dietro le linee nemiche), al Deuxième Bureau francese. Da recenti documenti desecretati, indiscrezioni, interviste degli stessi interessati si delinea un quadro in cui il Gotha di Hollywood dell'epoca è stato - in un modo più o meno diretto - coinvolto in una qualche forma di lavoro di intelligence o di sostegno allo sforzo bellico.
Los Angeles e le radici della cultura pop
Claudio Castellacci
Libro: Libro in brossura
editore: Odoya
anno edizione: 2024
pagine: 328
Per capire veramente la cultura pop(olare) bisogna, per prima cosa, capire Los Angeles, una non-città composta da mille e una città, uno studio cinematografico sparso in ogni quartiere, disordinato e in continua evoluzione, con la sua artificialità, la sua iconicità, la sua consumabilità visiva e sonora fatta di film, canzoni, fumetti, fantascienza, detective story, videogame, con la capacità di inventarsi e rinnovarsi, con l'essere espressione di una cultura visionaria, il suo appartenere all'universo della comunicazione, esserne la capitale, essere il luogo che ha creato il Sogno Americano, "dove la realtà si trasforma in fantasia e la fantasia diventa realtà". A Los Angeles, più che altrove, il pop, con tutte le nicchie e i sottogeneri propri della cultura di massa, si identifica con ciò che chiamiamo mainstream, che qui ha radici antropologicamente profonde. E se a Londra il pop scomparve il 10 aprile 1970, quando Paul McCartney annunciò la dissoluzione dei Beatles, e una pietra tombale cadde sulla Swinging London, a Los Angeles il pop non è mai finito perché qui è un fenomeno culturale autoctono, una vera e propria "categoria dello spirito cittadino".
Il tipografo. Mestiere d'arte
Claudio Castellacci, Patrizia Sanvitale
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2004
pagine: 247
Cos'è la tipografia oggi? È un po' mestiere d'arte, un po' analisi filosofica, un po' ricerca estetica e in buona parte ingegneria elettronica. Il tipografo di una volta, tutto piombo e inchiostro, non esiste più, spazzato via dall'arrivo di tecnologie che permettono a chiunque di improvvisarsi disegnatore di caratteri, stampatore di libri, gestore di siti internet. Una rivoluzione neo-gutenberghiana improvvisa e spiazzante, nata e sviluppatasi in California, che ha finito col trasformare il mondo in una enorme tipografia interconnessa, dove si alternano apprendistato e sperimentazioni, ovvietà e genialità.
Ho sognato California
Claudio Castellacci, Patrizia Sanvitale
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 2001
pagine: 311
Dire California è come aprire la caverna dei quaranta ladroni: luogo della mitologia, più che luogo della geografia. California sogno. California saga. California utopia. California cinema. Ma una California reale esiste? Certo, ed è meglio del mito. Parola degli autori che raccontano come, per dieci anni, l'hanno vissuta, viaggiata, fotografata. Nei loro taccuini non manca niente: l'oceano, le palme, il surf, il deserto, gli hamburger, i fuoristrada, il Golden Gate, il molo di Santa Monica, gli scoiattoli, le decappottabili, i sosia di Humphrey Bogart, l'Hollywood Boulevard, i poliziotti motociclisti, i nipoti dei figli dei fiori, la cucina fusion, le Harley Davidson, il Bagdad Cafè, gli avvistamenti degli Ufo, i motel e la musica dei Beach Boys.

