Libri di Corinna Bille
Piccole storie di Natale
Corinna Bille
Libro: Copertina morbida
editore: Logos
anno edizione: 2021
pagine: 56
Un piccolo incidente catapulta una bambina all'interno del presepe di vetro della nonna, dove fa visita al bambin Gesù insieme ai Re Magi. Una donna di nome Maria attraversa un'oscura foresta per andare ad accendere un cero in una cappella e lungo il cammino si imbatte in alcuni corvi che la seguono minacciosi finché un'altra Maria, una Maria molto speciale, accorre a salvarla. Una bambola poco paziente e desiderosa di farsi ammirare esce dalla scatola il giorno di Natale ma scivola rovinosamente sul parquet cerato di fresco. Un uomo che si guadagna da vivere vestendo i panni di Babbo Natale nei grandi magazzini aiuta un bambino un po' discolo a fare i compiti e a meritarsi un regalo. Già i titoli di queste e altre storie che compongono la raccolta accendono la nostra fantasia e ci invitano alla lettura: Il presepe di vetro, Le due Marie, Fior di Neve, Uno scoiattolo tutto bianco, La bambola che non voleva restare nella scatola... Pagina dopo pagina, Corinna Bille ci guida in un mondo incantato dove respiriamo le atmosfere natalizie che affascinano grandi e piccini e a tutti scaldano il cuore. Le tradizioni della festa, gli affetti, l'incanto della neve e la nostalgia di una vita in mezzo alla natura sono i protagonisti di nove storie senza tempo che attingono a un immaginario universale. I personaggi sono esseri umani, animali e perfino bambole parlanti. Ciascuno dei racconti è introdotto da un'illustrazione realizzata da Anna Paolini che, affiancata al titolo, invita a sostarvi per immaginare la storia e in seguito leggere il testo al quale l'artista si è ispirata, nel suo inconfondibile stile poetico ed evocativo. Un libro perfetto da leggere in famiglia nelle sere invernali, che riesce a comunicare appieno lo spirito del Natale, miracoloso e umano al tempo stesso. Età di lettura: da 5 anni.
Il dolore dei contadini
Corinna Bille
Libro: Libro in brossura
editore: Armando Dadò Editore
anno edizione: 2016
pagine: 188
Il volume raccoglie quindici prose, in una misura concisa e compatta della novella, legate al doppio tema dell'amore e della morte. I testi restituiscono dell'asprezza della vita di montagna, della terra scura e segreta, dei profumi della vegetazione alpestre, della qualità del silenzio, delle donne vestite di nero e votate alla pazienza e alla solitudine.
Foreste oscure
Corinna Bille
Libro: Copertina morbida
editore: Ulivo Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 148
Cento piccole storie crudeli e trentasei storie curiose
Corinna Bille
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2000
pagine: 178
Amori primitivi, fantasmi che sorgono dalle pareti e dall'aria, dita che divengono lunghi artigli, vassoi pieni di ragni rossastri, mammut assopiti nella mente, libellule grandi quanto una mano, giumente con occhi di donna, cadaveri sanguinanti, gorilla che si presentano alla porta di casa... Le piccole storie di Corinna Bille sono fulminanti sequenze narrative in cui il reale più crudo diventa un elemento fiabesco e viceversa gli oggetti onirici improvvisamente si possono incarnare in corpi sensuali. Maestra nell'accostare atmosfere da incubo e felicità paradisiache, il tempo presente e l'eternità del mito, l'autrice ha una voce inconfondibile che annulla le frontiere tra animalità e umano, tra purezza ed erotismo, tra crudeltà e tenerezza.
A piedi dal Rodano alla Maggia
Corinna Bille
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2009
pagine: 122
Un racconto di cinque giorni di cammino della poetessa e scrittrice elvetica Corinna Bille dal Vallese alla Valmaggia. Con un linguaggio di trasparente bellezza l'autrice ripropone incontri, luoghi e suggestioni di un mondo ancora oggi riconoscibile. Le foto di Matthieu Getaz, che dopo 40 anni ripercorse il cammino, sono molto suggestive.
La scarpetta di Venere
Corinna Bille
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2007
pagine: 160
Scarpetta di Venere è il romanzo singolare di una scrittrice svizzera, la cui immersione nel mondo delle Alpi vallesane è nel contempo poetica e documentaria. Corinna Bille è una voce fondante della letteratura svizzera, una donna e una artista che merita di essere conosciuta meglio in Italia. "Non ho ancora riflettuto a sufficienza sulla Scarpetta di Venere, è quindi giocoforza imperfetta. Le cose buone sono frammiste a scorie di ogni genere. Noto però che la struttura e il linguaggio sono più complessi di quanto non fossero in Théoda. Continuo dunque a sperimentare... e mi auguro che a furia di impegnarmi io riesca a rendere l'eccentricità di questo libro". Da una lettera inedita di Corinna Bille a Maurice Chappaz (28 giugno 1944, Vers-chez-les-Blancs, martedi sera). Prefazione di Anna Ruchat.
La damigella selvaggia
Corinna Bille
Libro
editore: Tufani Editrice
anno edizione: 2002
pagine: 171
L'unione di due termini in apparenza antiteci, damigella e selvaggia, rappresentano l'estrema sintesi della poetica di Corinna Bille: la selvatichezza unita a una raffinata sensibilità, sempre acuita dalla nostalgia per un tempo indefinito fuori da ogni cronologia.
Due passioni
Corinna Bille
Libro
editore: Mobydick (Faenza)
anno edizione: 2002
pagine: 160
Corinna Bille, figlia del pittore-vetraio Edmond Bille e della contadina Catherine Tapparel, è una delle voci più rappresentative della Svizzera romanda. Al centro delle sue narrazioni è il Vallese, la terra dove visse per tutta la sua vita, spostandosi solo per alcuni soggiorni all'estero.
Eterna Giulietta
Corinna Bille
Libro
editore: Tufani Editrice
anno edizione: 2001
pagine: 237
I personaggi femminili che compaiono in questa raccolta sono 'eterne Giuliette' perché indipendentemente dall'età acconsentono senza difese alla prima o ennesima irruzione di Eros. Corinna Bille mostra una predilezione per i personaggi estremi e le vicende trasgressive, cruente, addirittura immorali, ma a ben guardare la questione va posta diversamente. Il fatto è che le sue creature, pur essendo sbaragliate da una forza più dirompente della ragione, non sono affatto impudiche, piuttosto sono 'ipermorali', ossia agiscono in nome di un sacro sentire che senza esagerazione può essere definito divino. In senso pagano,certo. e dunque prossimo a in'incontenibile ebbrezza che l'ordine sociale non ammette.