Libri di D. Hunter
Tute, traumi e traditori di classe
D. Hunter
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Alegre
anno edizione: 2022
pagine: 144
Dopo "Chav. Solidarietà coatta" arriva nella collana "Working class" la seconda opera di D. Hunter. Il sottoproletario coatto di Nottingham ripercorre ancora i suoi primi venticinque anni di vita con l'obiettivo di rompere la lente che inquadra i suoi amici, i suoi familiari e sé stesso nelle categorie di buono o cattivo, vittima o violento. In ogni capitolo parla del proprio rapporto con una persona: dal nonno a una compagna, dal padre a un amico nero mai uscito dalla spirale del carcere. Fino all'apice del racconto che ripercorre il giorno del suo quattordicesimo compleanno, quando è stato arrestato. Una violenza illustrata bene, senza facili vittimismi: quella che ha subito, gli abusi familiari e le lame, ma anche la violenza che ha impartito. L'autore racconta cosa significa picchiare dei ricchi pensionati durante un furto, accoltellare un amico per futili motivi, fare lo stronzo con una donna. Ci illumina su cosa vuol dire diventare un traditore di classe: ossia rovesciare lo sfruttamento contro i più deboli; schierarsi dal lato degli oppressori; alimentare il patriarcato; sperare che i migranti possano sostituirsi a noi come catalizzatori di odio e disprezzo; rovesciare la propria impotenza sui più deboli per riprodurre, nella forma di una giustizia negativa, quella stessa violenza che subiamo. Un tradimento inteso però non solo come atto individuale ma come processo collettivo. La classe, ci spiega Hunter, è molto di più della definizione marxiana della relazione rispetto ai mezzi di produzione. Ha a che fare con i comportamenti, con gli assunti di base rispetto alla vita. E per sopravvivere ai traumi e ai tradimenti questi modelli comportamentali vanno riconosciuti, compresi e cambiati.
Chav. Solidarietà coatta
D. Hunter
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Alegre
anno edizione: 2020
pagine: 160
Se incontraste oggi D. Hunter potreste scambiarlo per un bibliotecario uscito a fare shopping. Ma un tempo per gli sbirri, le persone per bene e la stampa lui era un chav, un coatto. In queste pagine racconta la sua giovinezza nel sottoproletariato di Nottingham, quando per campare ha lavorato come sex worker, spacciatore e ladro. È un bambino cresciuto in strada, costretto a subire abusi, arrestato per rissa. Patisce violenza, impone violenza. Ma dopo i vent'anni riesce a rompere il ciclo. Ricoverato forzatamente in ospedale psichiatrico, comincia a leggere, e rimane folgorato dall'opera di altri due reclusi: Antonio Gramsci e Angela Davis. Inizia a unire i punti della propria storia. Si mette alle spalle la dipendenza da sostanze, gli assistenti sociali, i poliziotti, il riformatorio e il carcere, diventa un militante della sinistra antagonista. Sulla soglia dei quarant'anni scrive un memoir in cui racconta la propria vita, ma traccia anche i limiti dei movimenti politici che pretendono di parlare a nome della working class. Si alternano descrizioni di attività illegali e abusi sessuali, denunce di violenze istituzionali, ferite di classe. Aneddoti dal mondo del lumpenproletariato raccontati senza eroismo né cinismo. "Un po' ne ho date, un po' ne ho prese", è questa la cifra di D. Hunter. Eppure le sue parole trasudano solidarietà dal basso e resistenza viscerale dei corpi offesi, di chi sta in fondo alla catena alimentare dell'economia. Un libro duro che punta il dito contro la discriminazione sociale e mette a nudo i traumi del capitalismo. Una storia che racconta con orgoglio proletario l'oppressione di classe e di genere per costruire un tassello importante di un immaginario working class queer, incrociando riflessioni sul razzismo, sullo sfruttamento, sulla violenza di genere e sull'identità delle persone LGBTQ. Prefazione di Wu Ming 4.