Libri di Daniela Picamus
Il tempo fa crescere tutto ciò che non distrugge. L'opera di Pier Antonio Quarantotti Gambini nei suoi aspetti letterari ed editoriali
Libro
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2011
pagine: 196
A cent'anni dalla nascita, a quasi cinquanta dalla morte, i trent'anni di attività letteraria di Pier Antonio Quarantotti Gambini possono oggi prestarsi a un giudizio cui giova il vantaggio dato dalla distanza. Nell'ambito delle celebrazioni del centenario, L'IRCI, Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, ha promosso e organizzato due giornate di studio di cui questo volume presenta gli Atti. "Il tempo fa crescere tutto ciò che non distrugge": così scriveva Quarantotti Gambini a Umberto Saba in una lettera del marzo 1956, commentando la rilettura delle poesie del Canzoniere. La frase ha dato il titolo al convegno e al volume, perché si ritiene possa valere anche per le opere di Quarantotti. E anche perché esprime una particolare dimensione della scrittura: una scrittura senza tempo, che possa durare, per la creazione di opere collocate sì su uno sfondo storico, ma allo stesso tempo sospese su un piano di atemporalità che deve diventare paradigmatica delle vicende e delle sofferenze umane. Un filo percorre l'intreccio degli interventi: dall'analisi letteraria dell'ampia produzione in prosa e di quella in versi alla posizione dello scrittore nella narrativa del Novecento; dalla ricognizione sui giudizi della critica ai rapporti con gli editori; dal piano della scrittura a quello delle trasposizioni cinematografiche; dai romanzi all'attività giornalistica e saggistica: tutti i contributi hanno cercato di rinnovare l'approccio alla figura di Quarantotti Gambini.
Caro 48. Carissimo Saba. Lettere edite e inedite 1930-1957
Umberto Saba, Pier Antonio Quarantotti Gambini
Libro: Libro in brossura
editore: Studio Bibliografico Volpato
anno edizione: 2015
pagine: 180
Nel 1965 usciva, curata da Linuccia Saba per la Mondadori, il carteggio – fortemente depauperato e censurato – tra Umberto Saba e Pier Antonio Quarantotti Gambini dal titolo "Il vecchio e il giovane". A mezzo secolo di distanza e grazie a nuove indagini sul materiale d'archivio conservato presso l'I.R.C.I. (Istituto Regionale perla Cultura Istriano-fiumano-dalmata), Daniela Picamus ha dato alla luce una rivisitazione del rapporto epistolare fra i due, filologicamente corretta e corredata di minuziose note. Oltre cento lettere che spaziano dalla letteratura ai problemi quotidiani, dalla libreria alle opere di Gambini, dal desiderio di eutanasia alle incomprensioni da parte dei critici. Un carteggio che diventa opera d'arte e dove compaiono sulla scena i nomi di Bazlen, Montale, Einaudi, Mondadori. Un epistolario ricco di tensione emotiva che si muove tra il disincanto di Saba e il sano vitalismo del giovane Quarantorri. Un canto a due che scala le tre famose linee letterarie pensate da Saba: quelle dello stile, della testa e del cuore.
Pier Antonio Quarantotti Gambini. Lo scrittore e i suoi editori
Daniela Picamus
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 248
Come scopre un autore la sua vocazione alla letteratura? Quanto ha contato l'incontro delle persone giuste al momento giusto? Quanto può essere intimo o ingrato il rapporto con gli editori? Non solo di letteratura ma di tutto quello che sta attorno al prodotto letterario parla questo libro: attraverso l'esempio di Pier Antonio Quarantotti Gambini si possono infatti rappresentare i modi e le difficoltà dello scrivere libri nell'Italia del secondo dopoguerra e fino agli anni sessanta del Novecento. Quarantotti Gambini ebbe la fortuna di vivere in un periodo in cui gli autori potevano avere contatti diretti con i fondatori delle principali case editrici: fu così con Giulio Einaudi, cui lo legò profonda e reciproca stima, ma legami personali intercorsero anche con Gaston e Claude Gallimard, Aldo e Livio Garzanti, Arnoldo e Alberto Mondadori. Quarantotti guardò con interesse anche al cinema che in quegli anni attingeva alla letteratura per andare incontro al gusto di un pubblico sempre più vasto, come avvenne per le trasposizioni dell'"Onda dell'incrociatore" o de "La calda vita". Anche in questo campo Quarantotti dimostra la sua sensibilità e la sua modernità. Il lavoro, frutto di una paziente ricerca d'archivio, basato su materiale in gran parte inedito, vuole quindi ricostruire la vicenda biografica ed editoriale dello scrittore di origine istriana ma triestino di adozione da una prospettiva nuova, che ne fa il paradigmatico interprete dell'industria culturale del suo tempo.