Libri di Daniele Scalise
Lo stato degli ebrei
Theodor Herzl
Libro: Libro in brossura
editore: StreetLib
anno edizione: 2025
Pubblicato nel 1896, "Lo Stato degli ebrei" di Theodor Herzl è un'opera autenticamente rivoluzionaria, che segna la nascita del sionismo politico moderno. Questo testo epocale risponde all'urgenza, non più procrastinabile, di offrire una soluzione concreta alla millenaria diaspora ebraica e alle persecuzioni subite. Con una lucidità sorprendente, Herzl affronta questioni fondamentali come l'antisemitismo, l'identità ebraica e il diritto di un popolo a una patria, delineando un progetto tanto pragmatico quanto visionario per la creazione di uno Stato sovrano. Il libro fonde una penetrante analisi socio-politica con una profonda consapevolezza morale, proponendo un modello statale capace di armonizzare i principi delle democrazie liberali con i valori etici del giudaismo. In queste pagine risuona con forza l'insegnamento della Mishnah: "Se io non sono per me stesso, chi sarà per me? Ma se sono solo per me stesso, che cosa sono? E se non ora, quando?", a sottolineare l'importanza dell'autoaffermazione e della responsabilità collettiva. Herzl non si limita a sognare un futuro migliore: traccia un piano dettagliato che comprende il dialogo con le potenze internazionali, l'organizzazione logistica della migrazione e la costruzione di una società coesa e moderna. La sua visione, intrisa di realismo e idealismo, rappresenta un atto di fede nel potenziale umano e un esempio straordinario di leadership lungimirante. Ancora oggi, Lo Stato degli ebrei è un testo imprescindibile per comprendere le radici dello Stato di Israele e il significato profondo del sionismo come movimento di riscatto politico e spirituale.
Un posto sotto questo cielo
Daniele Scalise
Libro: Libro rilegato
editore: Longanesi
anno edizione: 2023
pagine: 256
Bologna, 23 giugno 1858. Due guardie pontificie si presentano alla porta di Momolo e Marianna Mortara con un mandato della Santa Inquisizione. Da quel momento l'esistenza di una famiglia di modesti mercanti ebrei è destinata a essere per sempre sconvolta: le guardie hanno infatti l'ordine di portar via il sesto dei figli, Edgardo, di non ancora sette anni. I genitori, attoniti, chiedono invano spiegazioni, protestano, si disperano ma alla fine sono costretti a cedere ai gendarmi che trascinano via il figlioletto. È l'inizio brutale di una vicenda via via sempre più cruenta e destinata a punteggiare malamente la storia del nascente Stato italiano e della ormai fatale estinzione di quello pontificio. A nulla valgono gli appelli al papa di capi di Stato come Napoleone III, l'imperatore d'Austria e il presidente degli Stati Uniti né le voci di protesta di uomini di cultura e le suppliche di quelli di ogni fede. Pio IX è irriducibile: Edgardo Mortara, pur nato ebreo, appartiene alla Chiesa cattolica visto che una fantesca ha giurato di averlo battezzato di nascosto quand'era nella culla ritenendolo moribondo per via di un attacco di febbre. Vittima di un'epoca tempestosa, Edgardo vivrà tutta la vita all'interno dell'istituzione ecclesiastica, prima ragazzo confuso e solitario, poi sacerdote inquieto e disperato. Fino alla sua morte in un convento nei pressi di Liegi tre mesi prima che i nazisti invadano il Belgio, sarà pedina innocente sulla scacchiera di un potere spietato.
Il caso Mortara
Daniele Scalise
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 272
Bologna, 1858: le guardie pontificie, su ordine del Tribunale dell'Inquisizione, strappano dalle braccia dei genitori un bimbo di sei anni, Edgardo Mortara, figlio di un mercante ebreo, che una domestica cattolica sostiene di aver battezzato di nascosto anni prima. A favore del piccolo intervengono Napoleone III, Francesco Giuseppe, Cavour. Ma Pio IX è irremovibile: Edgardo crescerà in convento, diverrà prete e morirà novantenne, vittima fino in fondo dell'intolleranza antisemita. Un bambino, e poi un uomo, trasformato suo malgrado in un simbolo.
Lettera di un padre omosessuale alla figlia
Daniele Scalise
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2008
pagine: 141
Peccatori, colpevoli e sofferenti. Come facevano gli omosessuali nell'Italia bigotta degli anni Sessanta e Settanta? Daniele Scalise lo confida a sua figlia, ormai adulta, in questo libro: "Cercherò di raccontarti chi sono e perché sono così. Cercherò di spiegarti chi sono quelli come me". Una lettera appassionata in cui parla di sé, della propria vita e delle proprie scelte, di come e quando ha scoperto di amare gli uomini, del perché ha scelto di concederselo senza più nascondersi. Sullo sfondo, un paese governato dall'ipocrisia, dominato dalle formalità e incapace di tenere il passo con le svolte epocali che lo investono. La generazione di Scalise ha dovuto lottare per esprimere liberamente la propria sessualità, vincendo i sensi di colpa e l'ossessione del peccato. L'autore è stato testimone dei traguardi raggiunti in trent'anni di battaglie, e in questa lettera ripercorre dal principio i propri passi. Dai primi scontri con i genitori "all'antica" divisi tra affetto e compassione, all'amore per la moglie, e per le donne che gli hanno insegnato a mettersi in discussione. Fino al "coming out" organizzato dalla figlia nella sua classe per spiegare ai compagni che si può essere omosessuali e anche padri. Scalise insegna a non aver paura dei pregiudizi, racconta le mille sfumature della parola famiglia e denuncia senza mezzi termini l'ipocrisia delle istituzioni italiane. E mostra il mondo gay com'era ieri e come è oggi, ancora al centro di dibattiti, sempre in cerca di una banale normalità.