Libri di Daniele Semeraro
Ana Macarena
Daniele Semeraro
Libro
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2018
pagine: 432
Ana Macarena nasce e vive nelle fogne di Bucarest sotto l’ala protettiva di Bruce Lee, ambiguo capo della numerosa comunità di orfani che dagli anni Novanta, dopo la caduta di Ceausescu, popola le viscere della capitale rumena. Da qui comincia il suo viaggio verso l’Italia alla ricerca di Marian, suo fratello, piccola vittima del mercato della prostituzione minorile a Milano. Schiava dei caporali, Ana annota con puntigliosa precisione il suo passaggio nelle campagne pugliesi e la sua permanenza in Sicilia, alle dipendenze di uno spietato "padroncino". Tra lei e il ricongiungimento con Marian, l’intervento di Cenzo, ricco albergatore fiorentino che, forte di una personalità narcisista e manipolatrice, finisce per legarla a sé facendo leva sulle sue fragilità. Le violenze fisiche e psicologiche sono attenuate dalla presenza-assenza dell’"ombra goffa", figura poetica e unico appiglio nella galassia dei poveri disperati che gravitano attorno allo squallido e grottesco mondo di Cenzo. Nella sua testimonianza, la lotta di Ana per la vita, la sua ricerca della felicità.
Non è adesso. Na' jé m'
Daniele Semeraro
Libro: Libro rilegato
editore: Rai Libri
anno edizione: 2015
pagine: 163
Puglia, anni '90. Daniele, appena quattordicenne, scruta ossessivamente il padre divorato dalla depressione nel tentativo di proteggerlo da se stesso. Nelle calde estati in campagna tra trulli, mandorli, ulivi secolari e tratturi mangiati dalla polvere, una famiglia si stringe attorno a quest'uomo affidandosi ai ritmi della "terra", alle tradizioni che la tengono unita, nel tentativo di preservarlo dalla sofferenza e dal dolore che lo consumano. Una Puglia ancora primordiale in cui la ricostruzione della memoria familiare si spinge fino agli anni '60, quelli della grande emigrazione verso Torino, e poi negli anni bui della storia della prima Repubblica. Sono ormai trascorsi vent'anni da quell'estate terribile e per Daniele è ormai tempo di ricucire lo strappo con il passato, provando a recuperare, ora che il padre non c'è più, un dialogo rincorso invano per tutta l'infanzia.
Nel segno di Caballero
Daniele Semeraro
Libro: Libro in brossura
editore: Lupo
anno edizione: 2015
pagine: 306
A distanza di due decenni dall'ultima aggressione di serpi assassine, irrompe a Verdad un rettile di inaudite proporzioni, il suo nome è Caballero e per dieci lunghi giorni sconvolgerà la quiete di tutti gli abitanti. A gestire l'invasione è il comandante Estevano, capo del governo e del corpo militare, uomo debosciato e corrotto a tal punto da divenire oggetto di ricatto da parte di un gruppo di prostitute. Donna Esmeralda è la loro madrina, le ospita in una locanda divenuta teatro grottesco di ogni servigio sessuale a favore della classe dirigente paesana, parroco compreso. Caballero invade il villaggio dopo una messa e morde Italia, bambina già provata dalle malformazioni natali. La popolazione va in subbuglio e il corpo militare è costretto a programmare la caccia al rettile. Vi prende parte anche Maximinho, capo dell'opposizione governativa ed esperto cacciatore di serpi, ma lo fa in autonomia. Nel frattempo la bestia uccide due altri bambini e poco valgono le disperate denunce di Marquinho Trabajo, memoria storica del villaggio. In un microuniverso polveroso, dove si succedono politica, prostituzione minorile, scaramanzie, folklore, corruzione e sconcezze estreme, Semeraro rascina il lettore nel vivo dei paradossi che hanno contraddistinto il nostro Paese.
Scrivere polvere
Daniele Semeraro
Libro
editore: Lupo
anno edizione: 2011
pagine: 203
"Potevo percepire in quel silenzio surreale la violenza della memoria, che con un improvviso urlo disumano, mi riportava le voci degli avi ed il loro monito centenario, le urla delle donne ed i loro eterni disincanti, le grida dei bambini e le loro intime paure. Udivo innumerevoli gli abbandoni, i vigliacchi tradimenti, le offese, le triviali vendette, le superstizioni ottuse, tutte voci che nella mia mente risuonavano come un semplice ed inevitabile richiamo alla normalità, un richiamo che puntualmente disattendevo e ripudiavo come avevo ripudiato mia madre, la mia vita, consacrata ormai alla dannazione, al girovagare nella polvere". (Daniele Semeraro)