Libri di Davide Belgradi
Rizoma
Davide Belgradi
Libro: Libro in brossura
editore: Ronzani Editore
anno edizione: 2025
pagine: 66
Sulla soglia del suo nuovo libro, Davide Belgradi convoca tre idee centrali: il rizoma, la visione, l'ordine. Ed è l'ultima quella a prima vista dominante, grazie all'evidenza dei segnali che invitano il lettore a muoversi nel testo come in un'enciclopedia scientifica. Le strutture portanti della raccolta, le sue sezioni, sono ordinate dal latino delle nomenclature botaniche, dalla scala di Mohs (che misura la durezza delle gemme), dal lessico delle patologie oftalmiche; le sue architetture sono cementate dal rigore delle strutture metriche, insieme protezione e metodo. L'ordine però finisce per rivelarsi un inganno, non è che un bricolage di ordini parziali, un'abbondanza di strumenti che accerchia come può le impuntature traumatiche: morte, cecità, sparizione. Belgradi puntella la perdita, l'infinito slittamento del rizoma, l'accumulo dei fatti umani, con una lingua poetica sapientemente sospesa tra naturalezza e straniamento, che quei fatti accoglie, incasella, spiega. Ma come mettere ordine tra i disturbi della vista, tra le «visualità imperfette»? Non si può «farsi sguardo», essere occhi, leggere il mondo come si legge la sua resa scritta. Occorre abitare nell'orizzontalità del rizoma, nella sua assenza di centro: di qui inizi inattesi, chiusure sospese, sensi che si confondono. «Ferita aperta nell'ombra è la luce», e la poesia guarda da quella ferita, da quelle contraddizioni.
I lembi del mattino
Davide Belgradi
Libro: Libro in brossura
editore: Neos Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 40
"Sfogliando il libro d'esordio Davide Belgradi, ritornano alla mente i consigli che più di un secolo Rainer Maria Rilke indirizzò a Franz Xaver Kappus e che poi furono raccolti nelle postume "Lettere a un giovane poeta" (1929). In particolare, un'osservazione appare memorabile, costituendosi, nella sua essenzialità, come indispensabile ago magnetico per chiunque voglia mettersi nel pelago della letteratura: «Un'opera d'arte è buona, se nata da necessità». Ebbene, pur mostrandosi con indiscutibile evidenza, fin dalle prime pagine di questa raccolta, l'operosa e si vorrebbe dire umile ricerca di una pronuncia originale, è tuttavia possibile ipotizzare da non pochi riscontri testuali la presenza potente di una vocazione originata non già da usurate disposizioni sentimentali e prevedibile sensiblerie, ma da una coscienza del linguaggio che, negli esiti maggiormente convincenti, tende a farsi esperienza totale, irrinunciabile." Roberto Rossi Precerutti