Libri di Davide Berruti
Dieci dritte per essere viaggiatore
Davide Berruti
Libro: Libro in brossura
editore: Infinito Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 87
Se avete fatto un viaggio, dovrete ammettere che avete provato una sensazione duplice. Limite e libertà, conferma e cambiamento, partenza e ritorno. Perché il viaggio è questo, è partire per tornare, superare il limite per conoscerne uno nuovo, crescere e tornare alle radici. Per farlo, non c'è una modalità unica. Ogni viaggiatore e viaggiatrice crea un'esperienza a sé, un modo di vivere la vita, dunque di viaggiare, che della vita è parafrasi e metafora. Una cosa però ci accomuna tutti: le emozioni. Rabbia, gioia, paura, allegria, entusiasmo, speranza, fastidio, curiosità... ovvero i contenuti della valigia di ogni viaggiatore, di ogni epoca e luogo. Da Ulisse a Marco Polo, da Goethe a Terzani. Diverse motivazioni, modalità, esperienze. Ma stesse emozioni. Allora possiamo dire che un viaggio (anche stando fermi) è quando proviamo a provare emozioni.
La chiamavano guerra
Davide Berruti
Libro
editore: Infinito Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 140
Come si costruisce la pace e perché “conviene” di più fare la guerra? Questo libro svela i meccanismi che oppongono la costruzione della pace alle spinte nazionaliste, dell’odio etnico, della sopraffazione e della violenza. Uno di questi meccanismi consiste nel far credere all’opinione pubblica che la guerra non esiste più. C’era una volta la guerra, quella che hanno combattuto i nostri padri e i nostri nonni, non certo ora, non qui. Il termine guerra è tenuto lontano dagli strateghi della comunicazione, vuoi per ottenere consenso nei percorsi parlamentari e dall’opinione pubblica, vuoi per non disturbare l’andamento dei mercati e delle borse con notizie troppo allarmanti. Ma anche per non risvegliare troppo quella coscienza collettiva che, se informata, si leverebbe contro ogni disavventura di conquista o scellerato progetto di intervento militare. Ed ecco che proprio loro, i militari, hanno inventato e diffuso la nuova veste della guerra: il peacekeeping… Una sorta di caserma all’incontrario. Che ti prepara all’uso delle armi del dialogo e della tolleranza. Questo è il futuro delle relazioni internazionali. Questo è quello di cui abbiamo bisogno.