Libri di Dhuoda
Manuale per l'educazione di mio figlio Guglielmo. Testo latino a fronte
Dhuoda
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
pagine: 352
Nella solitudine del castello di Uzès, mentre l’impero carolingio agonizza nelle faide dell’aristocrazia franca, una donna dal cuore “ardente e vigile” compone il Manuale per l’educazione di mio figlio Guglielmo (843). Figlio di Dhuoda e del duca Bernardo di Settimania, Guglielmo aveva allora diciassette anni ed era ostaggio alla corte di Carlo il Calvo, dove morirà giustiziato sei anni dopo. Il Manuale è pertanto il tentativo di un dialogo impossibile; ma anche uno speculum, dove il lettore è chiamato ad assimilare la propria condotta a quella di un modello, fino a rimuovere ogni differenza tra i due volti al di qua e al di là dello specchio. Il testo è di carattere composito, un misto di prosa e versi dove si intrecciano riferimenti patristici, biblici e sparse reliquie di testi classici. Accanto a temi più tradizionali, come la devozione a Dio, al re e al padre, vi compaiono brani curiosi quali le divagazioni di aritmologia o l’invito a leggere e a formarsi una biblioteca, tanto più sorprendente, oltre che per i tempi, per il fatto che a scriverlo, in quei secoli difficili, è una donna. Ma Dhuoda è scrittrice coltissima e al contempo appassionata, e il suo Manuale formula un modello pedagogico compatto e coerente, aristocratico ed evangelico, personale e universale. Se Guglielmo, travolto dalle bufere di quell’età di ferro, non potrà rispondere all’invocazione materna, la scrittura rappresenterà per Dhuoda “una epistola consolatoria scritta a se stessa” (come scrive Massimo Oldoni), un modo per trattenere, almeno tra le righe, il sogno di un ideale.
Manuale per mio figlio
Dhuoda
Libro: Libro in brossura
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2012
pagine: 392
Il Manuale, scritto nel Meridione della Francia tra l'841 e l'843, ha due aspetti di sicura originalità. Primo, non è scritto da un chierico, ma da una donna, non da una religiosa, ma da una laica, una madre di famiglia. Secondo, si tratta di una madre che indirizza un libro di educazione e autobiografico a suo figlio. Questi due aspetti conferiscono al Manuale un posto del tutto singolare nella letteratura mondiale. Il Manuale è di capitale importanza per ricostruire la vita sociale e i modelli di istruzione e di educazione del periodo carolingio. Il testo lascia trasparire la personalità di Dhuoda, madre affettuosa e forte, intraprendente e audace che ha messo tutte le sue energie e le sue ricchezze familiari a servizio del capofamiglia, cioè suo marito Bernardo. Numerosi sono i riferimenti al periodo storico turbolento e di crisi, alla famiglia carolingia alla quale Dhuoda e Bernardo erano legati da rapporti di parentela e di governo. In questo contesto, per molti aspetti violento e buio, Dhuoda ha cura di trasmettere al suo figlio primogenito, Guglielmo, che le è stato sottratto per essere affidato al re Carlo il Calvo, ciò che lei ritiene essenziale: la fede in Dio, l'amore e la venerazione verso il padre e il rispetto e il servizio verso il re e la Chiesa. La presente edizione è la prima, in assoluto, edizione italiana con testo critico latino e traduzione a fronte. Introduzione, Testo critico e Note di P. Riché.