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Libri di E. Lamarque

La richiesta di pareri consultivi alla Corte di Strasburgo da parte delle più alte giurisdizioni nazionali

La richiesta di pareri consultivi alla Corte di Strasburgo da parte delle più alte giurisdizioni nazionali

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2015

pagine: XI-189

L'argomento di cui si discute in questo volume è alquanto problematico, poiché si tratta di una proposta avente ad oggetto un protocollo non ancora entrato in vigore, che è stato votato dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ma non è stato ancora ratificato da nessuno Stato, e certamente non dall'Italia. Parliamo quindi di un futuro, di un futuro problematico. E dunque molto importante che gli studiosi riflettano su una normativa che di per sé non sembra basarsi su una logica chiarissima, immediatamente percepibile e condivisibile. La Corte europea dei diritti dell'uomo è giudice della Convenzione, creato dalla Convenzione, ma è anche un giudice con due particolari caratteristiche: interviene in ultima istanza e in via suppletiva, ovvero quando i rimedi interni non hanno funzionato o si suppone non abbiano funzionato; e interviene su singoli casi. Quindi la sua giurisprudenza casistica arriva in ultima battuta, una volta esauriti i rimedi interni. In base alla stessa Convenzione, infatti, gli Stati sono obbligati a prevedere la presenza di rimedi interni per far valere, prevenire e reprimere le violazioni della Convenzione. Se non vi sono rimedi interni, questo costituisce una mancanza dello Stato nell'attuare la Convenzione, e quindi una violazione della stessa. La Corte è chiamata a stabilire se vi è stata una violazione non riparata dai rimedi interni. Questo è il senso del suo operare: è un giudice ultimo dei casi concreti.
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