Libri di Edoardo Demo
Palladio architettura e impresa nella Vicenza del Rinascimento
Guido Beltramini, Edoardo Demo
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2022
pagine: 128
Palladio voleva davvero “cambiare” il mondo nel modo in cui avrebbe voluto farlo un sanculotto francese o un bolscevico russo? Certamente no, ma quello che viene sviluppato in modo originale in queste pagine, è dimostrare come Palladio innanzitutto aveva, nel suo lavoro, un orizzonte di trasformazione radicale attraverso quella che definisce una “usanza nova”. Egli stesso scrive, parlando dei propri committenti: «appresso coloro, che […] conoscono quanto sia difficil cosa lo introdurre una usanza nuova, massimamente di fabricare, […] io sarò tenuto molto aventurato, havendo ritrovato gentil’huomini di così nobile, e generoso animo, et eccellente giudicio, c’habbiano creduto alle mie ragioni, e si siano partiti da quella invecchiata usanza di fabricare senza gratia, e senza bellezza alcuna». Tale visione di trasformazione non fu un afflato utopico o letterario, ma una pratica concreta che punteggiò la carriera di Palladio, legata alla specificità della sua terra natia: la Repubblica di Venezia. Palladio ha fatto parte per tutta la vita di quelli che Howard Burns in una conferenza ha felicemente definito kitchen cabinets: vale a dire gruppi interclassisti e informali composti da tecnici (ingegneri idraulici, militari, architetti...) che lavorano insieme a un disegno collettivo accanto a politici in carica. Di questo ci sono abbondanti tracce e questo volume ne traccia un inedito resoconto: naturalmente non i verbali delle riunioni, ma una serie di indizi e riferimenti incrociati in documenti notarili, dedicatorie di libri e altri contesti, anche al di fuori dell’architettura.
Palladio architettura e impresa nella Vicenza del Rinascimento. Ediz. inglese
Guido Beltramini, Edoardo Demo
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2022
pagine: 128
Palladio voleva davvero “cambiare” il mondo nel modo in cui avrebbe voluto farlo un sanculotto francese o un bolscevico russo? Certamente no, ma quello che viene sviluppato in modo originale in queste pagine, è dimostrare come Palladio innanzitutto aveva, nel suo lavoro, un orizzonte di trasformazione radicale attraverso quella che definisce una “usanza nova”. Egli stesso scrive, parlando dei propri committenti: «appresso coloro, che […] conoscono quanto sia difficil cosa lo introdurre una usanza nuova, massimamente di fabricare, […] io sarò tenuto molto aventurato, havendo ritrovato gentil’huomini di così nobile, e generoso animo, et eccellente giudicio, c’habbiano creduto alle mie ragioni, e si siano partiti da quella invecchiata usanza di fabricare senza gratia, e senza bellezza alcuna». Tale visione di trasformazione non fu un afflato utopico o letterario, ma una pratica concreta che punteggiò la carriera di Palladio, legata alla specificità della sua terra natia: la Repubblica di Venezia. Palladio ha fatto parte per tutta la vita di quelli che Howard Burns in una conferenza ha felicemente definito kitchen cabinets: vale a dire gruppi interclassisti e informali composti da tecnici (ingegneri idraulici, militari, architetti...) che lavorano insieme a un disegno collettivo accanto a politici in carica. Di questo ci sono abbondanti tracce e questo volume ne traccia un inedito resoconto: naturalmente non i verbali delle riunioni, ma una serie di indizi e riferimenti incrociati in documenti notarili, dedicatorie di libri e altri contesti, anche al di fuori dell’architettura.
L'«anima della città». L'industria tessile a Verona e Vicenza (1400-1550)
Edoardo Demo
Libro
editore: Unicopli
anno edizione: 2004
pagine: 385
Uomini del contado e uomini di città nell’Italia settentrionale del XVI secolo. Atti del convegno internazionale di storia, arte e architettura
Libro: Libro in brossura
editore: NDF
anno edizione: 2017
pagine: 436
Mercanti di terraferma. Uomini, merci e capitali nell'Europa del Cinquecento
Edoardo Demo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 176
Nel XVI secolo la Terraferma veneta si presenta come un'area caratterizzata da una marcata impronta manifatturiera e mercantile. La tenuta del lanificio; il vero e proprio boom conosciuto dal setificio con la produzione di una svariata gamma di manufatti serici tanto di alta quanto di medio-bassa qualità destinati ai mercati esteri; l'espandersi di altre importanti attività di trasformazione sono solo alcuni dei fattori che spiegano il notevole successo conosciuto a livello internazionale da merci e mercanti della Terraferma veneta in questo periodo. Il libro si compone di due parti distinte, ma collegate tra loro. Nella prima parte vengono approfondite le peculiarità dell'attività svolta dagli uomini d'affari della Terraferma veneta del XVI secolo, tramite un'analisi degli orizzonti geografici lungo i quali l'attività si espleta; delle forme di organizzazione (tanto dell'attività manifatturiero-commerciale quanto dell'attività creditizia e finanziaria); delle strutture dell'impresa; delle tecnologie e degli strumenti utilizzati per lo svolgimento degli affari. La seconda parte è dedicata in specifico ad una analisi dell'operato di singole imprese.