Libri di Elena Felicani
Un giardino di cose e parole. Ecosistema linguistico e formazione negli scritti di Virginia Staurenghi, Gemma Harasim, Maria Montessori
Elena Felicani
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2023
pagine: 272
«Ma bisogna coltivare il nostro giardino». La disarmante affermazione di Candido è suonata nei secoli invito alla ricerca di una formazione pronta a guardare alla concretezza del mondo e delle sue forme, al di là di ogni possibile lettura orientata. Luogo mentale da coltivare e da frequentare come terreno fertile per la conoscenza e la coscienza critica di sé e degli altri, dall’Ottocento il giardino diventa ambiente ideale e al contempo correlativo oggettivo dell’educazione, e di quella linguistica in particolare, nella misura in cui manifesta nel concreto e rappresenta la possibilità di creare relazioni tra le cose, espressione di concetti, e le parole. Nel corso del Novecento quel modello evolve gradualmente nell’ideale dell’ecosistema linguistico, spazio educativo integrato e paradigma di apprendimento consapevole della lingua. Questo libro porta l’attenzione su tre voci femminili, quelle di Virginia Staurenghi, Gemma Harasim e Maria Montessori, che, a cavallo dei due secoli, invitano a ripensare la didattica della lingua, declinando con altra sensibilità e in prospettiva diversa l’idea di scuola-giardino.
Per una nuova vita del popolo italiano. Modelli e forme nel Canzoniere italiano di Pier Paolo Pasolini
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2023
pagine: 186
Nel novembre del 1955 per i tipi di Guanda, tra i libri della prestigiosa collezione “La Fenice”, Pier Paolo Pasolini pubblica il Canzoniere italiano. Antologia della poesia popolare che, con le sue 441 pagine e i 790 testi selezionati, rappresenta uno dei più ampi e complessi repertori della poesia popolare in Italia. A distanza di quasi settant’anni, questo volume, in cui si raccolgono gli atti del Convegno «Per una nuova vita del popolo italiano». Modelli e forme nel Canzoniere italiano di Pier Paolo Pasolini (1955), tenutosi a Milano il 4 maggio 2022, vuole essere un invito a riaprire quel libro, per storicizzarlo e per coglierne gli spunti di indagine e la complessità dell’approccio, tutt’altro che semplificatorio, con cui Pasolini ha avvicinato e cercato di comprendere una tradizione effettiva. Il Canzoniere italiano ci appare oggi come opera da leggersi per una rinnovata «discussione di idee», nella ragione profonda di un’operazione di recupero che coinvolge la definizione di poesia “del popolo”, il rapporto tra la lingua e i dialetti e l’interazione dei dialetti tra loro.
Ma il bel sogno si realizzerà presto. Le lettere di Clementina Biagini a Policarpo Petrocchi
Elena Felicani
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2022
pagine: 394
Gentildonna pistoiese, educata alla lettura e alla scrittura, tra il 1872 e il 1875 Clementina Biagini intrattiene una corrispondenza epistolare con Policarpo Petrocchi, pistoiese anch’egli, ma della montagna, docente di lettere in prestigiosi istituti educativi del Nord d’Italia. Il volume propone l’edizione e lo studio linguistico del carteggio: passate al vaglio dell’indagine storico-linguistica, le lettere fanno affiorare il profilo di una donna colta che nella seconda metà dell’Ottocento dialoga a distanza con un letterato, senza bisogno di intermediari. Viene così alla luce un vero e proprio laboratorio di scrittura in cui riflessioni di lingua, citazioni di autori e approfondimenti letterari alimentano il dialogo, elevandolo a luogo deputato alla riflessione e allo scambio intellettuale. Attraverso la ricognizione filologica dei manoscritti, la ricostruzione storica dei personaggi e l’analisi linguistica, il libro definisce il profilo di un personaggio a tutto tondo: Clementina appare non solo come un’amante appassionata che attraverso la scrittura dichiara i suoi sentimenti, ma anche e soprattutto come una figura determinante per la costruzione della personalità intellettuale di Petrocchi, uomo di cultura che nutre e affina il suo credo linguistico proprio grazie alla voce della gentildonna.