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Libri di Emilia Musumeci

Lotta al brigantaggio. Prevenzione e repressione tra norme e prassi (secoli XVIII-XIX)

Lotta al brigantaggio. Prevenzione e repressione tra norme e prassi (secoli XVIII-XIX)

Libro: Libro in brossura

editore: Viella

anno edizione: 2024

pagine: 484

Questo volume offre una lettura integrata del fenomeno del brigantaggio scaturita dal confronto tra storici del diritto, delle istituzioni e storici tout court. I contributi, infatti, pur nella loro estrema varietà, pongono in evidenza alcune questioni comuni, a partire dalla centralità che il brigantaggio ha rappresentato nella storia italiana, dal periodo rivoluzionario francese al processo di unificazione nazionale, finendo con l’intrecciarsi tanto alla “questione meridionale” quanto alla “questione criminale” che avrebbero caratterizzato il dibattito pubblico e politico dei primi decenni post-unitari. Fa, poi, da corollario l’indagine sulla “costruzione” politica dell’avversario e l’analisi degli strumenti giuridici messi in atto per contrastare il dissenso, prevenendolo e/o reprimendolo.
39,00

Veneficium. Storia di un crimine atroce

Veneficium. Storia di un crimine atroce

Emilia Musumeci

Libro: Libro in brossura

editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata

anno edizione: 2023

pagine: 330

Il veneficio, crimine più volte definito atrocissimo e femmineo per le sue vili e premeditate modalità di realizzazione mediante il veleno, porta con sé i timori di epidemie e pestilenze come punizioni divine per i propri peccati, di oscure magie opera di demoni, streghe o spiriti malvagi, così come una sanguinosa storia di intrighi di corte, morti inspiegabili e tradimenti eclatanti. Ogni epoca ha tracciato i confini incerti del veneficium, di volta in volta ambiguamente vicino alle categorie di maleficium, di homicidium, e infine di proditio. Ma la sua storia giuridica dimostra come esso sia stato sempre qualcosa di più che una delle svariate modalità con cui si può sopprimere la vita altrui, assumendo una valenza propria e dei confini autonomi. Ricostruire questa storia vuol dire innanzitutto avventurarsi nei meandri del diritto di antico regime e, successivamente, esplorare come nell'età moderna e contemporanea sussistano continuità, rotture, affioramenti e nuovi inabissamenti che caratterizzano tale controverso crimine fino agli albori della codificazione ottocentesca.
18,00

Cesare Lombroso e le neuroscienze: un parricidio mancato. Devianza, libero arbitrio, imputabilità tra antiche chimere ed inediti scenari

Cesare Lombroso e le neuroscienze: un parricidio mancato. Devianza, libero arbitrio, imputabilità tra antiche chimere ed inediti scenari

Emilia Musumeci

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 208

In un'epoca in cui le neuroscienze hanno fatto il loro ingresso trionfale anche nei tribunali italiani, influenzando, con l'ausilio delle tecniche di neuroimaging e di genetica comportamentale, il giudizio sulla capacità di intendere e di volere degli imputati, questi interrogativi diventano ormai ineludibili. Nel momento in cui ad uccidere non è l'uomo ma i suoi geni o il suo cervello, venendo meno il tradizionale concetto di libero arbitrio, si pone il problema della conciliabilità dei concetti di imputabilità e responsabilità penale adottati dal nostro ordinamento con tali istanze deterministiche. Per sciogliere tale nodo problematico, che costituisce la posta in gioco dell'attuale dibattito tra neuroscienze e diritto, è opportuno comprendere se quello attuale rappresenti uno scenario inedito o se riproponga, al di là dell'ovvia diversità del contesto, quello di fine dell'Ottocento, segnato dalla pubblicazione de L'Uomo delinquente di Cesare Lombroso, il cui nocciolo duro è una concezione del delitto come fenomeno naturale. Pertanto è utile rileggere senza pregiudizi l'opera di Lombroso per capire se oggi i neuroscienziati che rigettano le sue tesi su crimine e devianza, ritenute un'anticaglia ottocentesca, stiano in realtà compiendo un parricidio mancato, riproponendo lo stesso paradigma che cercano, in tutti i modi, di negare.
30,00

Emozioni, crimine, giustizia. Un'indagine storico-giuridica tra Otto e Novecento

Emozioni, crimine, giustizia. Un'indagine storico-giuridica tra Otto e Novecento

Emilia Musumeci

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2015

pagine: 256

Relegati nell'alveo dell'irrazionale o del patologico, emozioni, sentimenti e passioni fino ad alcuni anni addietro sembravano destinati ad essere considerati irrilevanti per il diritto penale, improntato ai valori di stampo illuministico che hanno totalmente permeato tale disciplina in ogni suo aspetto a partire dalle scelte di politica criminale (cosa e perché punire), dalla valutazione concreta dell'agire criminoso (se e quanto punire) fino alla comminazione della sanzione penale da parte del giudice e della sua esecuzione (come punire). Le nuove scoperte nel campo delle neuroscienze cognitive e della psicologia comportamentale hanno sovvertito l'antica credenza dell'irrazionalità delle emozioni e della loro conseguente ininfluenza per il diritto, assegnando un nuovo e fondamentale ruolo all'emotività nei processi cognitivi e decisionali razionali. Nello stesso tempo, le ricerche effettuate in ambito sociologico hanno sempre più valorizzato la portata di emozioni come l'odio, il disgusto, la vergogna, l'empatia sia come possibili fattori criminogeni, sia come risposta al crimine da parte della comunità dei consociati. Interrogarsi oggi sul rapporto tra crimine ed emozioni vuol dire non solo comprendere qual è il ruolo che ha svolto e continua a svolgere l'emotività dentro e fuori i tribunali ma anche se è possibile adoperare le "vecchie" categorie del diritto penale per fronteggiare le nuove sfide della contemporaneità.
32,00

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