Libri di Esther Giani
Alberto Cecchetto. Dialoghi circolari e progetti di luoghi
Esther Giani
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2021
pagine: 88
Esther Giani intervista Alberto Cecchetto, architetto veneziano, che svolge attività didattica e di ricerca presso la Facoltà di Architettura di Venezia IUAV, dove è professore ordinario di Progettazione Urbana e docente al Laboratorio Internazionale di Architettura e Urban Design, ILAUD di Giancarlo De Carlo. Cecchetto esplora la complessità del progetto urbano su temi e scale differenti redigendo piani e progetti urbani per varie città italiane, tra i quali il Piano Regolatore di Assisi, del Centro Urbano di Trieste, il Masterplan di Addis Abeba e delle Isole Maltesi. I piani attuativi di Porto Vecchio a Trieste, del water front di Riva del Garda e il nuovo Piano Territoriale dell’Alto Garda Trentino. Nella progettazione architettonica esplora le complesse relazioni con i luoghi nei diversi contesti. Redige più di cento progetti dal 1980 in poi. Nel 2008 riceve menzione al Premio per l’ Urbanistica e la Pianificazione Territoriale Luigi Piccinato, nel 2010 il premio Festival delle città impresa, riconoscimento alla carriera oltre al premio Us Award per gli uffici e laboratori del CNR all’ Arsenale di Venezia. Nel 2012 vince il Primo premio Internazionale Ischia di Architettura - PIDA, per l’Hotel Lido Palace.
Dialoghi partigiani. Giancarlo Carnevale e il tempo del progetto
Esther Giani
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2021
pagine: 88
In questa intervista-dialogo gli argomenti vanno dalle riflessioni sull’insegnamento alle trasformazioni prodottesi nella cultura e nella pratica architettonica, dalle ricerche condotte insieme - tanto applicate quanto teoriche - fino alla microstoria dello IUAV, di cui Carnevale è stato preside per alcuni anni, e alle politiche culturali esperite nel corso della esperienza didattica e istituzionale svolta dall’architetto Giancarlo Carnevale (Napoli, 1942). Attraverso domande e risposte emergono anche elementi di novità, soprattutto nella considerazione del sapere esperienziale, accantonato e stigmatizzato proprio dalla generazione cui appartiene Carnevale (gli anni del ‘68) e ora rivalutato come antidoto agli eccessi che l’avvento del digitale sta producendo. Viene ribadita e argomentata la tesi che non si stia soltanto trasformando lo statuto disciplinare del “Progetto”, ma che piuttosto stia nascendo una “nuova disciplina”, e la necessità di tornare al disegno come sola pratica per far emergere un pensiero progettuale (il pensiero della mano).
Porto Marghera Atlas
Esther Giani, Irene Peron
Libro: Libro in brossura
editore: Listlab
anno edizione: 2018
pagine: 862
Porto Marghera ATLAS è un insieme di descrizioni, rappresentate in varie forme diagrammatiche, tendenti a fornire strumenti utili per decifrare la complessa morfologia di Porto Marghera. L’Atlas raccoglie gli oggetti presenti a Porto Marghera, siano essi manufatti, infrastrutture, suoli, spazi liberi; li nomina, li elenca, li cataloga, li descrive, li ordina, li seleziona secondo gerarchie di volta in volta palesate e che si possono implementare a volontà, secondo necessità e ipotesi di lettura. L’Atlas si configura come una serie di raccolte e collezioni che proiettano molteplici opportunità progettuali di rigenerazione. Il presupposto che ha orientato la raccolta dei materiali è quello del risarcimento ambientale. Porto Marghera ATLAS è l’esito di una ricerca universitaria (Venezia: Iuav) e fornisce elementi utili per individuare parametri di selezione di punti nevralgici. Elementi indispensabili per elaborare possibili strategie di ri-composizione del distretto industriale veneziano.
Occasioni di ricerca ovvero il nuovo che arretra
Giancarlo Carnevale, Esther Giani
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2014
pagine: 148
In questo libro sono raccolte alcune occasioni di ricerca: tre racconti sviluppati da teorie e progetti sviluppati in seno alla Unità di ricerca Aree dismesse e riqualificazione paesaggistica (Iuav). Progetti e saggi sono stati avvicinati in occasione di questa pubblicazione: non nascono, cioè, insieme ma sono il risultato di occasioni diverse. A posteriori, ci si è resi conto che le questioni di dismissione, di aree e paesaggi dimessi, di rigenerazione e sostenibilità (i progetti) presuppongono definizioni di bene comune, di bello, di necessità che vanno aggiornate assecondando non tanto nuove tecniche e tecnologie bensì un ri-nato valore etico del nostro fare (i testi teorici). «Le improvvise trasformazioni che stanno investendo il mondo dell’economia, della politica, della comunicazione, producono profonde modificazioni anche nei sistemi di valutazione (e dunque nei valori) che riguardano da vicino anche la nostra cultura disciplinare. Nuove competenze vengono richieste e, simmetricamente, affiora il rimpianto per saperi trascurati e troppo rapidamente avvolti dall’oblio.» This book tells about opportunities for research: three scenes defined by theories and projects developed within the Iuav research unit Dismissed areas and landscape rehabilitation. Projects and essays were brought together for the purposes of this publication: that is, they did not arise together but rather are the result of separate occasions. In retrospect, we realized that the issues of disuse, of humble areas and landscapes, and of renewal and sustainability (the projects) depend on definitions of common good, of beauty, of needs that must be updated not so much with new techniques and technology but rather with a reborn ethical value of our making (the theoretical essays). «The sudden transformations that are sweeping the world of economics, politics, and communication produce deep changes in the evaluation systems (and hence in the values) that are also closely related to our disciplinary culture. New skills are required, and simultaneously, there is regret for knowledge and skills that were forgotten and too quickly abandoned.» Esther Giani (1973), architetto, è Ricercatore in Composizione Architettonica e Urbana presso l'Università IUAV di Venezia. Giancarlo carnevale (1942), architetto, docente ordinario in Composizione Architettonica e Urbana presso l'Università IUAV di Venezia, preside della facoltà di architettura dal 2006 al 2012.
Paesaggi umidi-Wetlands. Progetti per la cassa di colmata A di Venezi a-Proposals for Venice cassa di colmata A
Esther Giani, Giancarlo Carnevale
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2013
pagine: 96
Negli anni '60 alcune porzioni di laguna sono state recintate (come delle casse, appunto) e poi ricoperte (colmate) di fanghi da scavo. Su alcune sono sorte delle industrie; su questa non fecero nulla a causa del fallimento del piano industriale. Il terreno delle casse è pianeggiante, sono lambite dalla laguna e soprattutto hanno un orizzonte molto invidiato: Venezia e i suoi campanili. Negli anni 2000 Venezia si dota di un depuratore delle acque la cui ultima fase deve essere affidata a processi biologici per poter immettere l'acqua in laguna. Il depuratore sarà a Fusina, vicino la cassa di colmata A, deputata ad ospitare l'impianto di finissaggio. La Cassa è ampia 144 ettari di cui 100 sono per i bacini di fitodepurazione. Un paesaggio umido in un ambiente anfibio.
Diébédo Francis Kéré. Fare architettura in Africa
Diébédo-Francis Kéré, Esther Giani
Libro: Libro in brossura
editore: Foschi
anno edizione: 2010
pagine: 96
Paese degli uomini integri è la traduzione della parola Burkina Faso (ex Alto Volta, nell'Africa occidentale), e uomo integro è uno dei sui figli, Diébédo Francis Kéré, che con impegno, tenacia, consapevolezza e cultura sta riportando all'attenzione di un pubblico sempre più vasto il suo Paese. Il volume raccoglie parte di un'intervista registrata nell'aprile 2010 per la preparazione della mostra presente al padiglione Ruanda della XII Biennale di Architettura di Venezia e presenta progetti legati alla formazione e redatti, realizzati, pensati per il Burkina Faso. Le scuole e il luogo sembrano, infatti, l'origine delle strategie progettuali di Kéré che dimostrano, una volta per tutte, che anche l'architettura africana si modifica ed è capace di lavorare sul proprio territorio, guardando alle proprie risorse (materiali e umane), potenziando tecniche e sperimentando nuove forme. Fare architettura in Africa dà voce ad un burkinabé per il quale costruire è un'attività collettiva che mostra necessità, efficienza, economia, durabilità, piacere. In una parola: cultura.
Il riscatto del progetto. Vittorino Garatti e l'Ena dell'Avana
Esther Giani
Libro
editore: Officina
anno edizione: 2007
pagine: 228
Manovre di fantasia controllata
Esther Giani
Libro: Libro in brossura
editore: Officina
anno edizione: 2005
pagine: 168
Percorrendo l'attuale strada provinciale che da Venezia-Marghera porta a Malcontenta, si attraversa un territorio fortemente caratterizzato dagli insediamenti industriali: una prima area è legata all'immagine di numerosi containers incasellati gli uni sugli altri; si fiancheggiano poi i silos metallici e i circa venti ettari di terreno incolto dell'ex-discarica delimitato da un fossato d'acqua. La ricerca che qui si presenta nasce dalla considerazione di contraddizioni ed anomalie che nel territorio di Malcontenta si sono nel tempo sviluppate provocando il crescente isolamento di un insediamento ricco di grandi risorse ambientali, ma compresso dall'insensato utilizzo delle aree industriali circostanti.
Sintesi per un futuro possibile di Porto Marghera
Giancarlo Carnevale, Esther Giani
Libro
editore: Officina
anno edizione: 2004
Varchi per l'altrove. Prontuario di indirizzi falsi veneziani. Volume Vol. 1
Fabrizio Berger, Esther Giani
Libro: Libro in brossura
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2024
Ed ecco perché qualcuno si adopra ogni anno a mantenere vivi quei numeri rossi su fondo bianco, anche laddove non sembrano avere un senso... Perché dove c’era una porta, potrà tornare a esistere una porta. Perché dove vi era un passaggio, potrà tornare a esserci un passaggio. Una nuova entrata, una nuova uscita. E così Venezia torna a essere viva, e questa danza di varchi che si aprono, si chiudono, si riaprono magari diversi, sembrano donare alla città il ritmo proprio di un respiro. E quando una città respira, significa che è viva. Sono varchi per l’altrove, perché non sappiamo, ad oggi, dove e come si apriranno. Ma possiamo sognarli, progettarli, fantasticarli.

