Libri di F. Di Lella
I clienti di Avrenos
Georges Simenon
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2014
pagine: 157
Una città, Istanbul, ancora avvolta, all'inizio degli anni Trenta, da un'aura di eccitante depravazione. Una giovane donna, Nouchi, candidamente perversa, seraficamente crudele, e capace di sedurre chiunque senza mai concedersi a nessuno. Un uomo non più giovanissimo, distinto ma squattrinato, che si è lasciato irretire, una sera, nel night-club dove Nouchi lavorava come entraîneuse, e che lei manovra a suo piacimento. Un gruppo di sfaccendati-artisti, giornalisti, uomini d'affari, nobili decaduti, viveur di mezza tacca -, che si ritrovano nel ristorante di Avrenos e passano le notti a bere raki e a fumare hashish, e che di Nouchi sono tutti più o meno innamorati. Se Emmanuel Carrère (che ne ha tratto una sceneggiatura televisiva) ha potuto dichiarare: "I clienti di Avrenos è un capolavoro", è soprattutto perché di personaggi femminili sconcertanti come Nouchi non se ne incontrano molti nei romanzi di Simenon - e non solo. Non ha ancora diciott'anni, non è particolarmente bella, ha una faccia irregolare e "due occhi penetranti come punte di spillo"; ed è ben decisa a non conoscere mai più la miseria e la fame che hanno segnato la sua infanzia viennese. A questo scopo giocherà tutte le sue carte - anche le più rischiose. Di Istanbul, dove bisogna soltanto "accettare la vita come viene", abbandonandosi ai suoi perfidi incantesimi, Simenon fa la cornice perfetta per le trame ambiziose e svagate della sua incantevole, implacabile protagonista.
Vite che non sono la mia
Emmanuel Carrère
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
Nell'esperienza di ogni lettore c'è sempre l'incontro - spesso casuale, a volte unico - con un libro dall'apparenza innocua, inoffensiva, ma che poi si rivelerà essere una di quelle letture che cambiano la vita, o, quantomeno, ne sconvolgono le più sedimentate convinzioni. Ecco: "Vite che non sono la mia" è uno di quei libri. La storia è, come spesso lo sono le storie vere, semplice e terribile. Durante le feste di Natale del 2004, Emmanuel Carrère è in vacanza con la famiglia in Sri Lanka. Sono i giorni in cui lo tsunami devasta le coste del Pacifico: tra le migliaia di morti c'è anche Juliette, la figlia di quattro anni di una coppia di francesi a cui Carrère - accidentale testimone dello strazio di una famiglia - si lega. Qualche mese dopo, al ritorno in Francia, un altro lutto: la sorella della compagna dello scrittore - che casualmente si chiama anche lei Juliette - ha avuto una ricaduta del cancro che già da ragazza l'aveva colpita rendendola zoppa. Ha trentatre anni, un marito che adora, tre figlie, un lavoro come giudice schierato dalla parte dei più deboli, e sta morendo. Dall'incontro con Etienne, amico e collega di Juliette, anche lui passato attraverso l'esperienza della malattia, Carrère capisce che non può nascondersi per sempre: deve in qualche modo farsi carico di queste esistenze in un corpo a corpo con quell'informe che è la vita. Raccontare ciò che ci fa più paura. Ritrovare nelle vite degli altri, in ciò che ci lega, la propria. E quello che fa un testimone.
Agonia
Jacques Brault
Libro: Copertina morbida
editore: Dante & Descartes
anno edizione: 2005
pagine: 85
Il cuore a nudo
Michel Tremblay
Libro: Copertina morbida
editore: Playground
anno edizione: 2013
pagine: 296
Jean-Marc ha trentanove anni, è un professore di francese che ha già molto vissuto e che guarda all'amore con un certo disincanto, stanco persino dei riti necessari per procurarsi incontri erotici. Ma in una serata afosa nella Montréal degli anni Ottanta, in uno dei tanti locali gay della città, incontra Mathieu, un bellissimo ventiquattrenne, commesso nei grandi magazzini Eaton, ma con ambizioni di attore. Mathieu e Jean-Marc si piacciono, nonostante lo scetticismo, per non dire l'astio, che Jean-Marc nutre nei confronti degli aspiranti attori. I due iniziano a frequentarsi tra entusiasmi e dubbi. I dubbi sono quelli di Jean-Marc, spaventato dalla forte differenza di età, e soprattutto dal rischio di mettere a repentaglio la propria autonomia. Da anni, infatti, conduce una soddisfacente routine grazie alla famiglia allargata che ha costruito insieme a una coppia di lesbiche, Mélène (detta la "mamma comune") e Jeanne. Ma non è solo la differenza d'età, o il timore di infrangere l'equilibrio consolidato della famiglia allargata di Jean-Marc, a rappresentare una complicazione. Dopo qualche giorno Mathieu decide di aprirsi e confessa a Jean-Marc una realtà della propria vita che all'inizio rischia di compromettere la loro storia d'amore, ma che poi finirà per consolidarla ed esaltarla.
Scrittori
Antoine Volodine
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Clichy
anno edizione: 2013
pagine: 180
Un romanzo che finge di essere un saggio sulla figura dello scrittore, per distruggerla e (forse) ricrearla. Lo scrittore non è né un alcolizzato geniale né un gigante del pensiero, né un romantico torturato o un mondano adulato dai media. Lo scrittore si dibatte tra il silenzio e la malattia, rischia la vita per mano propria o per mano di chi è recluso insieme a lui nel carcere mentale e fisico del pensiero. Spesso è analfabeta, come Kurilin che evoca il terrore stalinano a delle bambole di ferro che sembrano ascoltarlo, a volte è gia morto, come Maria Trecentotredici, che fa una conferenza sulla scrittura nell'oscurità totale che segue il suo decesso. Oppure è in trance, come Linda Woo, che dall'interno della sua cella grida una definizione degli scrittori: "La loro memoria è diventata una raccolta di sogni. S'inventano dei mondi in cui il fallimento è sistematico e cocente come in quello che voi chiamate mondo reale".
Le luci di Pointe-Noire
Alain Mabanckou
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2014
pagine: 246
Giugno 2012. Dopo ventitré anni Alain Mabanckou torna nella sua Pointe-Noire. Invitato dall'Institut français per un ciclo di conferenze, alloggia in un appartamento per artisti e scrittori dove, appeso alla parete del salotto, c'è un quadro che ritrae una donna dallo sguardo triste. Durante il soggiorno, oltre agli impegni ufficiali, si dedica alla scrittura del suo libro di ricordi, ma è bloccato, ha un nodo in gola. Sa di essere tornato nella città natale non solo per motivi di lavoro, ma soprattutto per riappropriarsi del passato, per riportare alla luce un'infanzia smarrita nel groviglio della memoria, per salutare i membri della sua numerosa famiglia, orfana di mamma Pauline e papà Roger, e per rivedere i luoghi cari - la casetta di legno "reggia" della madre, il cinema Rex "garanzia del sogno", il liceo archivio di episodi dell'adolescenza. Ma Pointe-Noire non è più la stessa: la casetta è cadente, rovinata dal tempo, il cinema è diventato una chiesa pentecostale, il liceo ha un altro nome e gli appare come un labirinto. Perdipiù tra i familiari ci sono dissapori, e sembrano interessati solo ai suoi soldi. Alain è scosso, disorientato, ma nel mostrare a un amico una foto che si è fatto scattare con i nipoti si rende conto che quei bambini sono liberi e felici, come in fondo lo era lui da piccolo, e non baratterebbero la loro infanzia con niente al mondo. E al momento di ripartire la donna del quadro lo saluterà con un sorriso e avrà i lineamenti della sua amata mamma.
Come un'onda improvvisa
Lê Linda
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Clichy
anno edizione: 2014
pagine: 272
La voce di un uomo morto, seppellito nel cimitero di Bobigny. Van, che si abbandona a un esame di coscienza, soppesando i suoi errori e le sue viltà. Un particolare: la sua condotta lo ha portato a finire sotto le ruote dell'auto di sua moglie. Un problema di freni. E di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Succede di lasciarci la pelle, nei romanzi di Linda Lê. Al monologo di Van si aggiungono quelli della sua amante Ulma, della moglie Lou e di Laure, sua figlia. Quattro voci che sono fortezze impenetrabili, rinchiuse ognuna dentro il proprio punto di vista. "Come un'onda improvvisa" è un romanzo sull'incapacità di conoscersi e sulle separazioni che spezzano gli esseri umani, sull'impossibilità di trovare una propria dimensione, una propria "patria" reale o anche soltanto spirituale. Dopo aver distrutto il mito della maternità in "Lettera al figlio che non avrò", in questo romanzo, Linda Lê rompe e devasta l'istituto più sacro e indiscusso della nostra società: la famiglia.
I diabolici
Pierre Boileau, Thomas Narcejac
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2014
pagine: 173
"Una sorta di interminabile attacco di cuore": così è stato definito "I diabolici," che - unanimemente considerato un classico della letteratura noir - non ha perso un grammo del suo torbido fascino: come dimostrano i commenti dei giovani blogger francesi, i quali scoprono stupefatti quanto l'attuale letteratura psicologica francese "à suspense" debba a un libro che ai loro occhi appare "di un'incredibile modernità", dotato di "un intrigo perfetto" e di "una tensione che fino all'ultimo non ti dà un attimo di tregua". Come nei migliori romanzi di Simenon, quello che conta qui è la progressiva perdita, da parte del protagonista, della percezione della realtà, il suo sprofondare sempre più allucinato in una vertigine di angoscia e di terrore in cui i deliri si accavallano ai ricordi d'infanzia e a un lacerante senso di impotenza. Nei "Diabolici" compaiono per la prima volta alcuni dei marchi di fabbrica della sterminata produzione di Boileau e Narcejac: lo schema triangolare, l'ambientazione provinciale e piccoloborghese, il motivo del colpevole tormentato dal rimorso e dalla paura, la contiguità fra innocenza e colpa; e soprattutto l'inversione dei ruoli: in un'autentica spirale di orrore, l'assassino si trasforma in una vittima braccata da "colei che non c'è più" - la donna che sa di aver ucciso.
Dal fulmine la luce
Marie-Claire Blais
Libro: Copertina morbida
editore: Safarà Editore
anno edizione: 2022
pagine: 240
Nel secondo volume del ciclo "Soifs", ancora una volta ambientato nella lussureggiante isola senza nome del Golfo del Messico, microcosmo in cui luce e oscurità si combattono senza trovare riposo, il lettore troverà molti degli iconici personaggi de "La sete", tra cui Renata, Carlos, Samuel, Mélanie, Mama e Vénus, ma conoscerà anche nuovi protagonisti tormentati dalla stessa sete di vita, giustizia e libertà: Jessica, giovane aviatrice sacrificata all'ambizione degli adulti, la Madonna delle buste - una Giovanna d'Arco dei tempi moderni visitata dalle voci sui marci piedi di New York - e tutt'intorno una gioventù bollente, talvolta violenta, spesso solo ebbra di sensualità. "Dal fulmine la luce" mette nuovamente in scena il respiro apocalittico di una grande scrittrice del nostro tempo, un inno al fragile splendore della Terra e alla forza redentrice dell'arte, celebrazione dell'umanità nell'essere allo stesso tempo carnefice e salvatrice di sé stessa.
Le incantatrici
Pierre Boileau, Thomas Narcejac
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2015
pagine: 208
La prima volta che Pierre Doutre vede quella incantevole, esile ragazza bionda - "di un biondo luminoso, irreale, che le fluttuava intorno come un riverbero" - è al funerale del padre, il celebre illusionista noto come "professor Alberto". E un attimo dopo gli sembra di vivere in un sogno, o piuttosto in un incubo: perché ne vede un'altra, identica, e pensa che sia una fata, capace di "sdoppiarsi a suo piacimento". Ben presto però scoprirà, con una sorta di voluttuoso stupore, che le fate sono due, ugualmente ammalianti. Di quel padre lontano e assente, del quale nei lunghi anni di collegio si è sempre vergognato, Doutre imparerà il mestiere; e se diventerà famoso quanto lui sarà grazie a un numero costruito proprio sulla incredibile somiglianza tra le gemelle da colei che sembra essere ormai la vera figura dominatrice della sua esistenza: la madre, la rapace Odette. A poco a poco, sedotto dal fascino ambiguo e perturbante delle sue partner, Pierre si ritroverà invischiato in un gioco perverso, un gioco di specchi in cui realtà e finzione, eros e morte, innocenza e colpa si scambiano continuamente i ruoli - con, sullo sfondo, la maschera della morte.
Il parrucchiere di Auschwitz
Eric Paradisi
Libro: Copertina rigida
editore: Longanesi
anno edizione: 2015
pagine: 206
In una gelida notte d'inverno, la voce di Flor si leva sulla città innevata per raccontare, in un canto intimo e toccante, una storia all'uomo che ama: la storia di suo nonno Maurizio, barbiere del ghetto in una Roma occupata dai nazisti, e di Alba, la ragazza dai capelli biondo cenere che crede in un futuro diverso e che per questo ha abbracciato la Resistenza. Fortunosamente scampato alla retata che gli ha portato via l'intera famiglia, Maurizio trova rifugio nell'appartamento di Alba, dove, giorno dopo giorno, fra speranza e trepidazione, attende che lei faccia ritorno dalle sue missioni clandestine. Finché non arriva la domenica: allora, come in un rituale tutto loro, le spunta i capelli rinnovandole la sua promessa di una vita insieme dopo la guerra. Il sogno, però, si infrange in una mattina di primavera, quando i fascisti li sorprendono nel sonno: lei finisce in carcere, lui su un treno diretto ad Auschwitz. Lì, nel più funesto dei campi, Maurizio riuscirà a sopravvivere proprio grazie alla sua destrezza con forbici e rasoio e all'inestinguibile ricordo di quel volto, di quei capelli. Ma la neve continua a cadere, intanto, e il racconto di Flor, intrecciandosi con quello della propria vicenda amorosa, si fa struggente messaggio per l'amato, invito accorato a trovare, a sua volta, la forza e le motivazioni con cui far fronte al distacco e agli eventi di una storia che sembra perennemente riecheggiare se stessa.
L'arte ormai perduta del dolce far niente
Dany Laferrière
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2016
pagine: 392
"Scriviamo proprio per uscire dal nostro corpo e dal posto in cui viviamo. Per essere un'altra persona. Io scrivo nella lingua di chi mi legge". Così Laferrière abbatte le barriere tra popoli, tra lettore e scrittore. E, come un Diderot contemporaneo, si concede il tempo di divagare sugli argomenti più disparati - il corpo e i cinque sensi, l'amore e la guerra, la musica e la pittura, la Storia - , ma soprattutto riflette sulla vita, perché l'arte del dolce far niente altro non è se non l'arte di vivere.