Libri di F. Fiorentino
Realismo ed effetti di realtà nel romanzo dell'Ottocento
Libro
editore: Bulzoni
anno edizione: 1993
pagine: 142
Della vita e delle opere di Giovan Battista De La Porta
F. Fiorentino
Libro
editore: Stamperia del Valentino
anno edizione: 2025
pagine: 110
Cahiers de littérature française. Volume Vol. 4
Libro: Libro in brossura
editore: Sestante
anno edizione: 2006
pagine: 226
Atlante della letteratura tedesca
Libro
editore: Quodlibet
anno edizione: 2008
pagine: 448
Attraverso più di 70 saggi brevi firmati da oltre 60 studiosi di fama internazionale, questo atlante presenta i luoghi più significativi per le letterature di lingua tedesca in età moderna: città, regioni, fiumi, teatri, edifici. I testi, interconnessi in modo da favorire una vera e propria "navigazione" ipertestuale nella lettura, sono integrati da carte geografiche tematiche corredate di sintetici commenti e legende. L'atlante è uno strumento di indagine e di sintesi culturale che racconta la storia della letteratura tedesca, austriaca e svizzera mostrandola da un nuovo punto di vista, come rete di luoghi.
Figure e forme della memoria culturale
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2011
pagine: 243
Una capacità fondamentale che distingue l'uomo dagli altri esseri viventi: quella di acquisire, elaborare e conservare informazioni interagendo con l'ambiente, di trasformarle in conoscenze e ricordi condivisi. All'origine dell'umanità sta questa memoria produttrice di sapere, che va ad aggiungersi alla memoria animale o biologica. Se quest'ultima è fatta di programmi registrati nel codice genetico e si rivela nella forma di disposizioni o istinti, la memoria culturale è un insieme di istruzioni per trattenere esperienze e produrne di nuove, è un sapere impresso e attivo nei corpi, nelle pratiche, nella cultura materiale, nelle tecniche, nelle rappresentazioni. Oltre a riguardare il modo in cui questo sapere viene elaborato, prodotto e trasmesso, lo studio della memoria culturale indaga la produzione di ricordi collettivi, la quale ha sì a che fare con la conoscenza del passato, ma interessa essenzialmente il presente, la costruzione e la trasformazione delle identità collettive e individuali. Il volume presenta diversi casi di studio che gettano luce su dinamiche e aspetti cruciali del ricordare, affrontando questioni specifiche ed esemplari come il rapporto intimo che esso intrattiene con l'immaginazione o con l'oblio, e analizzandone figure e modalità particolari: dalla festa al racconto orale, dalla memoria discorsiva a quella privata, alla memoria dei luoghi e dei nomi.
Letteratura e geografia. Atlanti, modelli, letture
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
pagine: 226
Sempre di più ci si affida alla geografia per elaborare più adeguate modalità di concepire e rappresentare la storia e la storicità della letteratura. Sempre di più si tenta di ripensare la tradizione letteraria come rete di luoghi non omogenei che la letteratura contribuisce in modo determinante a costruire, quindi anche come mutevole geografia immaginaria che interferisce con quella politica, economica, con quella "fisica", ridefinendole continuamente. È la nostra era digitale e globalizzata che ci chiede di elaborare ordini di coesistenza possibili diversi da quelli dell'epoca in cui la terra era ancora una mappa e non un globo... Su queste e altre questioni riguardanti le dimensioni geografiche della letteratura e le dimensioni letterarie della geografia, il volume propone saggi di Francesco Fiorentino, Gabriele Pedullà, Iain Chambers, Isabella Pezzini, Dario Gentili, Boris Andreevic Uspenskij, Carla Solivetti, Rita Giuliani, Laura Piccolo, Lena Szilard, Marija Virolajnen.
Brecht e la fotografia
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2016
pagine: 230
La scrittura di Brecht dialoga costantemente con la fotografia. I saggi raccolti in questo volume indagano da punti di vista diversi e con tagli diversificati i vari aspetti di questo dialogo. Brecht considera le immagini fotografiche come "materiale" per costruire processi di conoscenza. Nel suo Diario di lavoro troviamo incollate tante immagini ritagliate da riviste e giornali. Da qui nascono i foto epigrammi raccolti in L'Abicì della guerra, un capolavoro di questo genere intermediale. Nella sua pratica teatrale, Brecht utilizza la fotografia per sfruttare l'effetto di straniamento che le è proprio: essa ispira una poetica dell'interruzione che nega l'illusione di una continuità, di nessi naturali tra i fatti e richiede allo spettatore un giudizio, una riflessione, una presa di posizione. Non sorprende perciò il grande uso di immagini fotografiche che Brecht fa nei suoi lavori: esse non sono però solo un medium messo in scena, ma anche un medium della messa in scena. Vengono utilizzate durante le prove per inseguire quei "gesti di base" che condensano le relazioni sociali agite dai personaggi. Brecht fa scattare centinaia di foto per fissarli e poterli esaminare e poi riprodurre correggendoli, proponendoli poi come modelli da modificare. Così nascono i Modellbücher, fatti non tanto per documentare il suo teatro, quanto per sollecitare la produzione di un nuovo teatro: i posteri sono invitati a "inventare variazioni del modello".
Insulti al pubblico e altre pièces vocali
Peter Handke
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2020
pagine: 200
"Insulti al pubblico" è il testo più provocatorio dello scrittore austriaco Peter Handke. Il bersaglio sono le abitudini e il torpore intellettuale degli spettatori. Fu una provocazione maestosa e insieme sommessa, fatta con una scrittura che incanta ed è ad altissima tensione analitica. Il testo di Handke si serve «di forme naturali di espressione quali l'insulto, l'autodiffamazione, la confessione, l'affermazione, la domanda, la giustificazione, la scusa, la profezia, il grido d'aiuto». Handke lavora sapientemente con le ripetizioni, i ritmi cadenzati, il montaggio di frasi fatte, per esibire la standardizzazione e l'arbitrarietà del linguaggio, ma anche una vitalità che in esso resiste. Talvolta le voci si intrecciano in un brusio in cui si sente il risuonare di un inconscio linguistico e dei suoi condizionamenti. Il linguaggio di Handke lavora per «rendere l'apparato di percezione così preciso al punto che la natura in questa nostra società diventa riconoscibile come falsa, manipolata».