Libri di Fabio Bix
Bixerismi
Fabio Bix
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Clandestine
anno edizione: 2004
pagine: 96
A metà strada tra il romanzo e il monologo, l'opera seconda di Fabio Bix è un'irriverente parata di situazioni e personaggi uniti dal singolare fatto di contenere tutti, nel proprio nome, la lettere "x". Una storia di umorismo e riflessione che attraversa, con leggerezza, nevrosi, paure e sicurezze dell'uomo contemporaneo.
Vietato parlare al conducente
Fabio Bix
Libro
editore: Edizioni Clandestine
anno edizione: 2002
pagine: 176
Omnia alia sunt. La verità della finzione. Ediz. italiana e inglese
Fabio Bix
Libro: Cartonato
editore: Magonza
anno edizione: 2025
pagine: 192
Omnia alia sunt è un’opera che attraversa le soglie dell’apparenza per interrogare il reale. A partire da un gesto semplice ma radicale – modellare un fazzoletto di carta e fissarne la forma in uno scatto fotografico – Fabio Bix mette in discussione il concetto stesso di scultura, svincolandolo dal peso della materia e ancorandolo al campo sensibile dell’intuizione. Ma ciò che è minato alla base è il concetto stesso di verità e di (percezione della) realtà. Il volume raccoglie le tappe di un itinerario artistico che si dispiega tra le principali città del – "nostro" – mondo, dando vita a una topografia alternativa, in cui il fragile si fa icona e l’effimero assume densità simbolica. Le immagini prodotte non sono documenti, ma apparizioni: trasfigurazioni urbane che aprono a una percezione altra del quotidiano. Accompagnato dagli interventi di Maria Vittoria Baravelli, Massimo Minini e dello stesso Fabio Bix, il progetto si sviluppa come una riflessione plurivocale sulla possibilità di generare senso attraverso l’invisibile, il precario, il marginale. In questo orizzonte, la fotografia diviene non solo "medium", ma dispositivo critico: non cattura ciò che è, bensì rende visibile ciò che potrebbe essere. O, specularmente, mette in crisi ciò che crediamo essere la realtà. Come? tramite "la verità della finzione", appunto. L’arte, qui, non si pone come affermazione, ma come domanda. e ogni opera come soglia tra una realtà data e una realtà da immaginare.